La scarlattina è una malattia esantematica rara negli adulti e frequente invece nei bambini dai 3 ai 12 anni e trova il suo picco infettivo durante la scuola materna, probabilmente perché si trasmette attraverso gli starnuti, il naso sporco o le mani non ben lavate, con cui i bambini sono soliti toccare di tutto e contaminare anche il cibo.
È causata dal nemico numero uno degli asili, ovvero lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A ed è l’unica tra le malattie dei bambini, le cosiddette malattie esantematiche a non essere causata da un virus. Dopo un tempo di incubazione variabile tra 1 e 7 giorni, la scarlattinasi manifesta come una semplice infezione della gola per poi sfogare nel tradizionale esantema di colore rosso scarlatto, da cui prende il nome.
La sua storia, per decenni è stata confusa con quella del morbillo, ovviamente a causa dei sintomi che possono sembrare molto simili. Solo nel XVI secolo si è cominciato a trovare un'esatta descrizione della scarlattina come una patologia diversa e a sé.
I sintomi della scarlattina riguardano principalmente la gola, perché l’esordio è quello di una faringite. Dal momento in cui compare la febbre ci vogliono un paio di giorni perché si manifesti anche l’esantema, che per fortuna non è accompagnato da prurito.
Ecco dunque i sintomi più comuni:
A seconda di quando insorgono i sintomi, si possono distinguere tre fasi tipiche della scarlattina.
La prima è detta fase "prodromica" in cui la malattia ha un esordio improvviso caratterizzato da febbre alta, brividi, mal di testa e di stomaco e forte mal di gola.
Se l'infezione colpisce bambini sotto i 3 anni possono insorgere anche congestione nasale e riduzione dell'appetito.
È la fase più caratteristica della scarlattina e compari tendenzialmente entro 12-48 ore dall'inizio del mal di gola. È in questa fase che compare l’esantema a ricoprire il viso con macchie rosse. Progredendo, la scarlattina porta poi una colorazione bianca sulla lingua, che poi tende a desquamarsi assumendo un colore rosso acceso.
Le macchioline rosse cominciano invece a diffondersi lungo il corpo passando dal viso e dal collo fino al torace e agli arti. Seguono poi altri sintomi come il mal di stomaco, mal di testa e vomito.
Infine, l’eruzione cutanea se ben curata tende a svanire nell'arco di 5-7 giorni costringendo la pelle alla desquamazione. Si tratta di un disturbo tipico della scarlattina che può durare anche diverse settimane e che può anche accompagnarsi a un forte prurito.
La causa della scarlattina, come ti ho spiegato prima, è un batterio, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A. È un agente infettivo famoso perché è responsabile di molte infezioni della gola, ma anche di infezioni cutanee.
Come quasi tutte le malattie esantematiche, la scarlattina si trasmette per via aerea. Dal contagio, passano circa un paio di giorni prima che si manifestino i sintomi. E anche in questa finestra temporale si è inconsapevolmente contagiosi e lo si resta finché non si inizia la terapia antibiotica.
La scarlattina si può contrarre non solo con lo scambio di saliva (come le goccioline degli starnuti), ma anche toccando oggetti infetti, da giochi a indumenti, da asciugamani a bicchieri. È quindi importante prestare attenzione alle più semplici norme igieniche, soprattutto se in casa c’è una donna incinta.
Questa malattia si può ripetere? La risposta è sì. Non è frequente, ma non è neppure raro. Essendoci diversi ceppi di streptococco, è possibile ammalarsi più volte nella vita.
Qui sopra ti ho fatto l'elenco di tutti i sintomi e delle fasi in cui si manifestano per darti un'idea più ampia di cos'è e come si comporta la scarlattina. Ci sono però dei segnali in presenza dei quali devi assolutamente chiamare il pediatra. Sto parlando di:
La maggior parte delle volte la scarlattina è una patologia lieve e con un decorso benigno ma perché tutto vada per il meglio servono una diagnosi precoce e un trattamento specifico e continuativo (a base di farmaci antibiotici) per scongiurare qualsiasi tipo di complicazione.
Il primo passo per prendere in tempo la scarlattina è prestare attenzione e quindi riconoscere i sintomi che ti ho spiegato prima. Arrivati dal medico, spetterà a lui a quel punto valutare i segnali lanciati dal tuo corpo, in particolare la presenza dell'esantema.
In caso di sospetto, il medico potrà quindi prima sottoporre te o il tuo bambino a un tampone faringeo e poi, eventualmente, anche a un esame del sangue relativi al titolo antistreptolisinico (il famoso TAS).
La scarlattina si cura con una terapia antibiotica, perché è un’infezione batterica. Di solito il medico prescrive 10 giorni di penicilline per via orale o, in alternativa, di macrolidi. È importante riposare, idratarsi molto bene. Quando si può tornare a scuola o riprendere il lavoro? Si può rientrare dopo 2 giorni dall'inizio della terapia antibiotica. Infatti, diversi studi scientifici hanno dimostrato che un bambino con scarlattina, dopo 24 ore dall'inizio delle somministrazioni antibiotiche, non è più contagioso.
Per essere sicuri di aver preso lo streptococco è necessario un semplice esame, il tampone faringeo (ci sono anche i test rapidi che si possono tranquillamente fare a casa), che deve risultare ovviamente positivo.
Prima di parlare di diagnosi e cura è bene pensare a come prevenire l'infezione da streptococco e quindi l'insorgenza della scarlattina.
Attualmente non esiste un vaccino e non c’è altra strada da percorrere. Molto dipende dal fatto che a differenza dei virus, i batteri sono microrganismi molto più commessi e caratterizzati da un numero decisamente più alto di antigeni. Per questo non è facile individuare una porzione del batterio da utilizzare come bersaglio per innescare una risposta immunitaria efficace e, soprattutto, duratura.
Per prevenire la scarlattina è importante prima di tutto fare attenzione all’igiene: lavati molto bene le mani, evita di scambiarsi posate e bicchieri, copri naso e bocca in caso di starnuti e colpi di tosse. È ovvio che tutti questi comportamenti sono di aiuto ma non ti possono assicurare di non ammalarti o che tuo figlio non prenderà questa malattia.
La scarlattina in gravidanza si comporta esattamente come nelle altre fasi della vita, nonostante in età adulta – come per i neonati – sia abbastanza rara. La buona notizia è che se dovessi contrarre questa malattia durante i 9 mesi non sei a rischio malformazioni fetali.
Sono pericolose invece le infezioni da streptococco di gruppo B: questo batterio può essere presente nel tratto gastrointestinale o genitale della donna in maniera sintomatica o asintomatica. Per questo motivo, si esegue un tampone vagino-rettale tra la 35esima e la 37esima settimane di gestazione e, in caso di risultato positivo, la donna sarà sottoposta a terapia antibiotica prima del parto.
Abbiamo parlato di scarlattina con il dott. Ettore Carlo Alemani, specialista in ostetricia e ginecologia e titolare di struttura semplice di patologia della gravidanza.
“La scarlattina non è frequente nelle donne adulte perché nel corso della vita hanno contratto lo streptococco maturando un tasso elevato di anticorpi. Non bisogna quindi preoccuparsi”.
Come si affronta la malattia in gravidanza?
“Non esiste una terapia preventiva, come può essere per la rosolia, per cui è raccomandata la vaccinazione prima del concepimento. Se la paziente è venuta in contatto con la scarlattina, si tiene in osservazione. Se si manifestano i sintomi, si esegue il tampone faringeo e si tratta con l’antibiotico. Di norma si usano le penicilline e, in alternativa, in caso di allergie, i macrolidi”.
Fonte| Ospedale Bambino Gesù
(Articolo scritto da Valentina Rorato il 10 gennaio 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 19 aprile 2023)