La sindrome dell'accento straniero è una disfunzione neurologica che può subentrare in seguito a un trauma cranico, oppure come conseguenza di un ictus. Il sintomo più evidente è proprio un cambiamento nel modo di parlare e, più nello specifico, di articolare vocali e consonanti. Alle orecchie di chi ascolta, potrebbe sembrare che la persona, pur parlando la sua madrelingua, abbia adottato un altro accento.
La sindrome dell'accento straniero è una rarissima disfunzione neurologica che quando si verifica di solito in seguito ad ictus o a un forte trauma cranico. In sostanza si inizia a parlare con un accento completamente diverso rispetto a quello che si aveva prima dell’evento. La lingua in cui si parla rimane la stessa, ma nello specifico, cosa accade? Che lingua e bocca si muovono in modo diverso dando origine, appunto, a un accento diverso.
Sembra che le parti danneggiate del cervello che fungono da sede delle funzioni linguistiche siano quelle che determinano la lunghezza delle vocali o l'intensità del suono. Si distingue dai disturbi del linguaggio per la componente “incidentale” anziché di ritardo. Ecco alcuni esempi di disturbi del linguaggio:
Le cause più frequenti sono ictus e traumi cranici con lesioni cerebrali o patologie che possono danneggiare l'area dove risiedono le funzioni linguistiche legate alla lunghezza delle vocali, al ritmo e al tono della voce. In alcuni casi poi, nonostante sia una percentuale davvero molto bassa, ci sono fattori di tipo psicologico come la depressione, l'ansia o un fortissimo trauma emotivo.
I sintomi sono molto semplici da osservare e sono “sotto gli occhi” di tutti, non ci sono sintomi secondari particolari:
La diagnosi si effettua con una visita neurologica ed esami di diagnostica per immagini come:
In modo tale che si possano trovare eventuali danni cranici o neurologici e, allo stesso tempo, si abbia la possibilità di valutarli.
Ad ora non esiste una cura per la sindrome dell'accento straniero, infatti, una volta diagnosticato il problema il medico consiglia psicofarmaci (di cui viene valutata tipologia e dosaggio ad hoc per il paziente) e sessioni dal logopedista.
Fonte|UNIPD