Un virus che è molto più diffuso di quanto immagini e che nella maggior parte dei casi può anche risultare asintomatico. Il Papilloma virus può provocare diverse patologie agli organi genitali, dalle verruche al ben più grave cancro alla cervice dell'utero. Ed è proprio su quest'ultima malattia che si concentra la prevenzione. Al momento è possibile effettuare un vaccino e una serie di esami come il pap test e l'Hpv test per escludere la sua presenza nel tuo organismo. Dalla Scuola Normale di Pisa però arriva una novità: un test che è possibile acquistare in farmacia ed eseguire a casa.
Proprio così, si tratta di un prelievo non invasivo che puoi fare direttamente in casa tua, senza dover passare per lettini di ginecologici e fastidiosi strumenti medici. Il test diagnostico rileva la presenza dell'agente patogeno e ne identifica il ceppo specifico di appartenenza, senza bisogno di ulteriori accertamenti. In questo modo, i tempi e i costi sono notevolmente ridotti e si può passare subito alla fase dell'intervento.
I due ricercatori in Biologia Molecolare che hanno raggiunto questo risultato, Bruna Marini e Rudy Ippodrino, hanno pensato soprattutto alle donne, le più soggette alle complicanze più gravi di questa infezione. Hanno così ideato uno strumento molto più pratico per una prima rilevazione del problema, così da eliminare i fastidi e gli imbarazzi che a volte frenano una persona dall'effettuare periodicamente tutti i controlli necessari. Così, hanno fondato la startup Ulisse BioMed e prodotto Ladymed, il primo test fai da te per il Papilloma virus, che è poi passato al vaglio di istituti come il Centro di riferimento oncologico di Aviano l'azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e il Policlinico universitario Campus Biomedico di Roma.
Non è ancora ufficialmente in commercio, ma non dovrebbe mancare più tanto tempo. Il consiglio è di continuare a sottoporsi a tutti gli esami preventivi che, per quanto possano provocare qualche fastidio, sono comunque strumenti che possono ancora salvare la vita. Ma una volta che sarà disponibile questo nuovo test, potrai comunque partire da qui per capire se è il caso di allarmarsi oppure no.
Fonti| Scuola Normale Superiore di Pisa