Vaccino contro la poliomielite: come funziona e chi si deve vaccinare

La poliomielite è una malattia paralizzante che deriva dall’infezione del poliovirus. Non si può curare, ma si può prevenire con il vaccino che in Italia è tra le vaccinazioni dette obbligatorie per i nuovi nati.
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Valentina Rorato 31 Agosto 2022
* ultima modifica il 05/02/2024

La poliomielite è una malattia virale, causata da poliovirus, potenzialmente mortale e soprattutto per cui non esiste una terapia. Il virus si diffonde da persona a persona e può infettare il midollo spinale, causando paralisi. L’unico trattamento che abbiamo a disposizione è preventivo ed è il vaccino, che ha un’efficacia maggiore del 95% a conclusione del ciclo. Come viene somministrato e a chi?

Il vaccino

Il vaccino inattivato contro la poliomielite (IPV), detto anche di Salk, viene somministrato mediante iniezione al braccio o alla gamba, a seconda dell'età della persona. In passato si usava un farmaco con virus attenuato (vaccino orale o di Sabin). Come mai in Europa non si somministra più? Perché raramente poteva dare paralisi simili a quelle della malattia naturale.

Il ciclo vaccinale

Il ciclo vaccinale è costituito da tre dosi di vaccino somministrate entro il primo anno di vita seguite da un richiamo tra il 5° e il 6° anno di vita e a 12-13 anni.  Si somministra per via intramuscolare, ed è uno dei componenti del vaccino esavalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae di tipo B) e quadrivalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite).

Chi si deve vaccinare

Il vaccino contro la poliomielite è tra le vaccinazioni obbligatorie per tutti i nuovi nati. La maggior parte delle persone con più 18 anni non necessita della vaccinazione antipolio in quanto vaccinati da bambini. Tuttavia, alcuni adulti possono essere a maggior rischio per la malattia perché:

  • viaggiano in aree del mondo dove la polio è comune
  • per motivi professionali (laboratoristi, personale sanitario) possono venire in contatto con il virus della polio

Chi non si deve vaccinare

Il vaccino Salk non deve essere somministrato se il bambino ha manifestato reazioni allergiche gravi a sostanze contenute nel vaccino o dopo precedenti somministrazioni dello stesso vaccino. E ovviamente la somministrazione deve essere rimandata in caso di febbre alta.

Le controindicazioni

Il vaccino contro la poliomielite è estremamente sicuro e l'unica controindicazione è costituita da una grave allergia nota agli antibiotici in esso contenuti (neomicina, polimixina B, streptomicina). Per quanto riguarda il vaccino orale, come anticipato, non più usato in Europa e negli Stati Uniti, a causa del rischio di paralisi flaccida acuta, che può colpire raramente (1 caso ogni 2,4 milioni di dosi somministrate).

Gli effetti collaterali

Il vaccino contro la poliomielite può scatenare degli effetti collaterali, considerati lievi e comuni. I più frequenti sono rossore, dolore, indurimento in sede di iniezione e, raramente, febbre.

Fonti| Epicentro;VaccinarSì

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