"Chiediamo un organismo consultivo autonomo, un Consiglio Scientifico del clima, una riforma del sistema fiscale e di tassazione sui combustibili fossili". Wwf, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, nella giornata di mercoledì 12 ottobre, hanno presentato al Senato, una proposta di legge con la quale chiedono direttamente al governo di procedere spediti verso emendamenti più specifici su questioni climatiche e ambientali.
Infatti all'interno della legge quadro proposta, le associazioni ambientaliste, hanno chiesto un Consiglio Scientifico del Clima, che agisca da base e supporto per le scelte di Governo e Parlamento, e di una Assemblea dei Cittadini, che proponga programmi e strategie sulle politiche climatiche e ambientali.
L'Europa ha definitivamente dato il via libera all'introduzione di tutti i provvedimenti presenti all'interno della legge green per la quale ci si impegna entro il 2030 a ridurre le emissioni di gas serra del 55%. E lo ha fatto approvando le ultime due norme, la RED, ovvero la direttiva sull'energia rinnovabile che prevede una copertura europea pari al 42.5-45% entro sempre il 2030 e la norma per decarbonizzare il trasporto aereo, ovvero la ReFuelEU aviation.
Questi erano gli ultimi due tasselli legati al Fit for 55, una grande legge presentata dalla Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, a luglio 2021 e che finalmente, dopo ben due anni, si potrà eseguire.
"Siamo pienamente in corso". L'Italia è entrata a far parte di un gruppetto di 10 Paesi europei che stanno rispettando il piano "PAC" (Accordo di Parigi) riguardo lo scenario sull'energia eolica.
Ovviamente però questo potrebbe cambiare in futuro e velocemente poichè tutti gli Stati membri saranno chiamati sempre di più a sviluppare la loro capacità di energia eolica (in GW). Uno degli obiettivi da percorrere è quello di riuscire a triplicare la diffusione annuale di energia eolica, da 16 GW dell'anno scorso, quindi 2022, a 44 GW nel 2030. E se questo l'Italia smette di farlo ci porterebbe a non far più parte dei migliori.
Il nuovo rapporto del WWF “Blowing in the Wind” evidenzia come ‘le proiezioni' degli Stati membri sono sostanzialmente in linea con gli obiettivi sulle energie rinnovabili (RED) del 42,5%.
Ora proviamo a vedere chi fa parte di questo gruppo di 10 Stati.
Dove ancora si può far meglio, per quanto riguarda l'Italia, più che l'Europa, è il tema dell'efficienza energetica per le infrastrutture, che siano edifici, case o opere strategiche. L'obiettivo finale in questo caso è più alto rispetto a quanto specificato nella nuova legge RED III. Bisogna ridurre del 65% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere le zero emissioni nette di gas serra entro il 2040, con una fornitura del 100% rinnovabile sempre entro lo stesso 2040.
L'ordine partì nel 2020 quando Ferrovie Nord Milano decise di modificare la sua flotta di treni alimentati a diesel che percorrevano il tratto Brescia Iseo – Edolo in Valcamonica. Un tratto ferroviario che tre anni fa era sprovvisto di impianto elettrico per supportare treni senza motori endotermici.
Adesso, a partire dal prossimo anno, il 2024, si potrà viaggiare in questa linea su treni completamente a idrogeno. Si tratta della prima power car dei nuovi treni regionali Coradia Stream a idrogeno, con un'autonomia di oltre 600Km, sviluppati nello stabilimento Alstom di Vado Ligure, in provincia di Savona.
E in questo momento proprio la ditta Alstom è attualmente la sola produttrice ad aver commercializzato questa tipologia di treni.
Il progetto prevede la sostituzione dell’intera flotta diesel oggi circolante con la messa in servizio di 14 nuovi treni a idrogeno, di cui gli ultimi 8 diverranno operativi entro il primo semestre 2026.
Per questa tipologia di treni ad alta velocità la Lombardia ha investimento ben 29milioni di euro e ogni treno presenterà ben 250-300 posti a sedere.
Attenzione, allerta aumentata e uso di tecnologie più specifiche per individuare la presenza di fibre di amianto. Il Parlamento Europeo ha approvato qualche giorno queste tre modifiche alla legge del 2009, la 148/CE che fissava i limiti di esposizione professionale all'amianto sul lavoro. Si tratta di una stretta importante che adesso aumenta questi limiti poichè ci ritroveremo in un'epoca di riqualificazioni, ristrutturazioni per tutti gli edifici europei vista anche l'imminente approvazione della norma sulle Case Green. Tale norma riguarderà molto di più immobili in classi energetiche G o F e quindi immobili molto datati come età.
Si tratta di una direttiva che riguarderà tutto il mondo del lavoro, quindi non solo chi è strettamente a contatto con costruzioni, ristrutturazioni e demolizioni, ma interesserà anche la filiera dello smaltimento e gestione dei rifiuti, l'estrazione mineraria e gli addetti alla sicurezza per eventuali incendi.
Adesso andiamo a vedere nello specifico tutte le modifiche. Sotto richiesta dell'Oms tutti i Paesi facenti parte dell'UE utilizzano una ‘‘microspia a contrasto di fase" per individuare amianto, ma non si tratta di una tecnologia avanzata poichè non vengono individuate anche piccolissime fibre che invece potrebbero essere presenti e per questo motivo si dovrebbe passare alla microspia elettronica. Tutti dovranno utilizzare questa microspia entro 6 anni, tempo definitivo di "transizione".
Oltre i limiti di esposizione ovviamente verranno utilizzate tute e dispositivi adeguati per aumentare la protezione dei lavoratori al massimo. È stata approvata, poi, una clausola che prevede l'obbligo di identificare i materiali che potrebbero potenzialmente contenere amianto prima di iniziare i lavori di demolizione o manutenzione nei locali costruiti precedentemente all'entrata in vigore del divieto nazionale sull'amianto. Eventualmente individuato l'amianto, oltre alla demolizione, si dovrà procedere subito alla rimozione dei materiali pericolosi per la salute utilizzando tecniche quali incapsulamento e sigillatura.