
L'industria marittima, responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di gas serra, è sotto pressione per ridurre il proprio impatto ambientale. Un approccio promettente per raggiungere questo obiettivo è quello che punta a creare corridoi marittimi verdi, percorsi specifici lungo i quali le navi si impegnano a navigare utilizzando combustibili puliti o a basse emissioni.
Un esempio di corridoio marittimo verde è quello tra Rotterdam, nei Paesi Bassi, e Singapore. Entrambi i porti stanno investendo in infrastrutture per l'approvvigionamento e la distribuzione di combustibili puliti, come l'ammoniaca e il metanolo, che possono essere prodotti utilizzando energia rinnovabile. L'ammoniaca è un gas prodotto dalla fusione di idrogeno con azoto, che prende il nome di "ammoniaca verde" se l'idrogeno da cui deriva viene prodotto utilizzando energia rinnovabile al 100%); mentre il metanolo è una forma di alcool che può essere prodotto anche con energia rinnovabile. In questo modo, le navi che attraversano tale corridoio possono ridurre significativamente le loro emissioni.
A settembre di quest'anno, la prima nave portacontainer, la Laura Maersk, ha navigato tra Rotterdam e Singapore, emettendo il 65% in meno delle emissioni di gas serra che altrimenti sarebbero state prodotte per la stessa.
L'idea dei corridoi marittimi verdi è nata alla COP26 tenutasi a Glasgow nel 2021. Nella Dichiarazione di Clydebank, sottoscritta da 22 paesi (tra cui non figura l'Italia), i firmatari si sono impegnati a creare almeno sei corridoi marittimi verdi entro la metà del decennio.
A ottobre 2023, alla COP28 negli Emirati Arabi Uniti, sono stati annunciati nuovi corridoi, tra cui uno dalla costa occidentale del Canada alla Corea e al Giappone, uno nei Caraibi e un altro tra Houston, negli Stati Uniti, e Anversa, in Belgio. L'Organizzazione marittima internazionale, istituto delle Nazioni Unite che rappresenta l'industria marittima, si è impegnata a raggiungere l'azzeramento netto delle emissioni entro il 2050.
Sebbene i porti e i costruttori di navi stiano investendo nella decarbonizzazione del trasporto marittimo, ci sono ancora sfide da affrontare. Ad esempio, solo lo 0,6% delle navi mercantili mondiali funziona con combustibili alternativi, e solo il 15-16% delle navi attualmente in costruzione sarà alimentato con combustibili duali o alternativi. Inoltre, la produzione di combustibili puliti è limitata.
Nonostante queste sfide, i corridoi marittimi verdi rappresentano un passo importante verso la decarbonizzazione del trasporto marittimo. Con ulteriori investimenti e collaborazioni tra i soggetti coinvolti, è possibile raggiungere l'obiettivo di un settore marittimo sostenibile.