Psoriasi eritrodermica: quali sono i sintomi e come si cura questa patologia della pelle

Conoscerai l’esistenza della Psoriasi, ma sai di cosa si tratta la forma Eritrodermica? Proviamo a conoscerla insieme.
Valentina Danesi 26 Maggio 2023
* ultima modifica il 26/05/2023

La psoriasi eritrodermica è la forma più aggressiva tra le psoriasi, ma fortunatamente anche la più rara. Non si limita infatti a colpire parti del corpo localizzate, ma finisce per interessare tutta la pelle. I sintomi principali sono un forte prurito, bruciore e fissurazioni, cioè screpolature che hanno una forma lineare.

Cos'è la psoriasi eritrodermica?

Iniziamo dicendo che è la forma più aggressiva di psoriasi e, fortunatamente, anche la meno diffusa. In generale la psoriasi è una patologia infiammatoria che si manifesta con papule, arrossamenti e pelle squamosa. Difficilmente provoca dolore, ma avvertirai un forte prurito e noterai del rossore in quell'area.

Sintomi della psoriasi eritrodermica

I sintomi più comuni comprendono anche:

  • forte prurito o bruciore
  • dolore
  • gonfiore
  • fissurazioni.

A cui possiamo aggiungere alcuni sintomi extracutanei, quindi che non coinvolgono la pelle:

  • malessere
  • stanchezza
  • febbre
  • calo di peso
  • brividi e sensazione di freddo
  • ingrossamento dei linfonodi
  • dolori muscolari e articolari
  • aumento del battito cardiaco.

Cause della psoriasi eritrodermica

Prima di tutto, dobbiamo distinguere due tipologie di psoriasi eritrodermica: quella cronica (che si manifesta piano piano) e quella acuta, che insorge di colpo.

La psoriasi eritrodermica colpisce spesso pazienti che precedentemente avevano sviluppato altre forme di psoriasi come psoriasi a placche o una psoriasi pustolosa generalizzata. Ecco quali sono i fattori di rischio che possono portare a soffrirne:

  • predisposizione genetica
  • dermatite atopica
  • interruzione brusca di terapie cortisoniche o immunosoppressive
  • uso prolungato di alcuni farmaci come antinfiammatori
  • reazioni tossicologiche o allergiche
  • traumi psichici importanti
  • infezioni
  • abuso di alcol.

Il punto è che la psoriasi eritrodermica impedisce alla pelle di svolgere la propria funzione di protezione dalle infezioni e di controllo della temperatura corporea. Il risultato è che l’organismo corre alcuni rischi:

Come si diagnostica la psoriasi eritrodermica

Non si tratta di un tipo di diagnosi troppo complessa, in quanto allo specialista, cioè al dermatologo, sarà probabilmente sufficiente osservare l'area colpita e porti alcune domande rispetto ai sintomi. Eventuali esami d'approfondimento sono ad esempio la biopsia della pelle, un'analisi di laboratorio che si fa però in casi molto rari.

Come si cura la psoriasi eritrodermica

Per quanto riguarda la cura della psoriasi eritrodermica, il primo passo è assicurare una buona idratazione alla pelle in modo tale che si screpoli in meno possibile. Nei casi più gravi talvolta si ricorre al ricovero per evitare che il paziente si disidrati. Di solito, poi, il medico prescrive medicinali ad uso topico e orale come emollienti, analoghi della vitamina D3, retinoidi, catrame di petrolio, antralina, corticosteroidi e, nelle forme gravi, farmaci sistemici.

Nel caso specifico di questa tipologia di psoriasi si sconsiglia la fototerapia, che di solito è molto utile nelle altre forme, perché il rischio è quello di compromettere la pelle e disidratarla eccessivamente.

Come prevenire la psoriasi eritrodermica

Purtroppo la psoriasi eritrodermica non si può prevenire, soprattutto se si ha una forte predisposizione genetica. Sicuramente una buona soluzione può essere riconoscerla in fretta per poter iniziare subito con la terapia consigliata, in modo da tenerla sotto controllo.

Fonte|Cleveland Clinic

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