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Quando fare il tampone anti-Covid e come non confonderlo con l’influenza: i sintomi da non sottovalutare in vista del Natale 2023

L’attuale quadro epidemiologico è variegato per la presenza di influenza, sindromi simil-influenzali e, ovviamente, Covid-19. Per evitare di trasformare pranzi e cene di famiglia in mini cluster d’infezione, è bene riconoscere gli eventuali sintomi che che dovessero insorgere e, nel caso sottoporsi, a un tampone per distinguere la causa d’origine e impostare dunque la terapia più adeguata.
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Kevin Ben Alì Zinati 18 Dicembre 2023
* ultima modifica il 21/12/2023

È il classico scenario di Natale: si avvicinano le feste, arriva il freddo e ritornano prepotenti anche le malattie influenzali. A queste, ormai da qualche anno, si deve aggiungere anche il Covid-19.

L’emergenza è stata dichiarata finita ormai lo scorso maggio ma seppur in forme diverse e con una gravità sicuramente minore rispetto agli anni scorsi (merito dei vaccini e dell’avanzamento delle terapie), Sars-CoV-2 continuerà a tenerci compagnia per un bel po’.

In questo quadro epidemiologico ampio e variegato, anche quest’inverno stanno tornando di moda i tamponi e i test anti-Covid, gli strumenti che possono aiutarci ad evitare di trasformare pranzi e cene di famiglia in mini cluster d’infezione.

Ma chi e quando deve effettivamente fare il test?

Prima di tutto, ricordati che è sempre bene fare un tampone non solo perché queste condizioni presentano una sintomatologia molto simile e quindi confondibile e distinguerle permette invece di sottoporsi al trattamento terapeutico più adeguato ma anche perché influenza e Covid-19, come sai, sono anche estremamente contagiosi.

L’ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, ha raccontato che dal 4 al 10 dicembre le sindromi simil-influenzali hanno colpito 11,09 persone ogni mille, segnando dunque un aumento rispetto alla settimana precedente, quando l’incidenza era stata di 10,98 casi ogni 1000 persone.

Considerando l’intera popolazione italiana, sono stati stimati circa 653mila in quella settimana e circa 3.628.000 a partire dall’inizio della sorveglianza.

La percentuale di campioni risultati positivi all’influenza, invece, è stata pari al 12,5% sul totale dei campioni analizzati, in aumento rispetto alla settimana precedente (9,5%).

Sul fronte Covid-19, invece, i contagi sono in graduale ma costante aumento. Il bollettino settimanale del ministero della Salute, tra il 30 novembre e il 6 dicembre, registrava 59.498 nuovi positivi.

Se consideri poi l’eventualità, remota ma comunque possibile, del contagio simultaneo da Covid e influenza, la cosiddetta Flurona, capisci che non sottovalutare alcun sintomo ed eventualmente autosomministrarsi un tampone è estremamente importante per tutelare il Natale.

Nelle scorse ore l’ha ribadito pure il Ministero della Salute in una circolare, sottolineando la raccomandazione di effettuare i tamponi ai pazienti sintomatici per il Covid-19 iper chi entrasse in ospedali e Pronto soccorso, luoghi estremamente vulnerabili alle infezioni.

Quando fare il tampone, quindi? Secondo gli esperti il test è consigliato nel caso in cui dovessero insorgere sintomi evidenti collegabili all’infezione da Sars-CoV-2 come febbre alta, tosse e mal di gola e mal di testa forti.

La raccomandazione è ancora più forte nel caso in cui avessi in programma una visita con persone over60 o fragili.

Se il test desse risultato positivo, è bene dunque che tu resti isolato e lontano da potenziali contagi finché un tampone non ti darà esito negativo: si tratta di una questione di qualche giorno.

In caso di negatività potresti avere “solamente” l’influenza ma anche in quel caso è bene non sottovalutarla. Rivolgiti al tuo medico, segui la terapia indicata e cerca di evitare il più possibile contatti con altre persone.

Niente ti vieta di fare un tampone anche senza sintomi: è un atto di maggiore sicurezza e responsabilità che amici e parenti potrebbero apprezzare.

Fonte | Ansa; Istituto Superiore di Sanità

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.