L'alimentazione insostenibile non riguarda solo un frutto esotico o un prodotto dove il packaging supera la parte edibile. Sono un insieme di fattori a far sì che il tuo modo di mangiare non sia sopportabile per il Pianeta. È un'intera cultura che deve essere cambiata, non solo qualche scelta strategica quando fai la spesa. Ci vorranno anni prima di impostare una dieta davvero green, ma intanto partiamo dalle base: ecco 5 comportamenti che fanno male all'ambiente.
Una rapida soluzione per quando c'è poco tempo, una piccola, e grassa, consolazione dopo una giornata stressante. I fast food e il cibo che offrono sono tutto questo e non è difficile capire perché siano così frequentati. Ma non lasciarti ingannare da colori sgargianti e magari qualche finta svolta green da parte di una catena famosa: inquinano, e tanto. L'abuso di carne rossa in generale fa male alla tua salute e all'ambiente, ed è praticamente la portata principale su cui si basa il menù di questi locali. Inoltre, proviene di norma da allevamenti intensivi, che secondo i dati Ispra emetterebbero più particolato di automobili e moto.
E per quanto riguarda le verdure, poche, che trovi tra un hamburger e una spalmata di maionese, viene difficile credere che provengano da agricoltura biologica. In uno di questi locali puoi trovare concentrate tutte le peggiori e meno sostenibili abitudini dell'uomo. Cerca quindi di limitare drasticamente le tue visite.
La frutta e la verdura fuori stagioni proviene dalle serre, oppure dall'altro capo del mondo. Letteralmente. Da quel lato, cioè, del globo terrestre dove è estate quando in Italia siamo immersi nel gelo invernale. Perciò le opzioni sono due, o per coltivarla sono state impiegate circa 70 volte l'acqua e l'energia che servirebbero per gli ortaggi che crescono nei campi, o per trasportarle è stato consumato tanto carburante quanto quello di 50 milioni di auto. Per non parlare, poi, di tutti i pesticidi e i fertilizzanti che gli sono stati riversati sopra. In entrambi i casi, nessuna buona notizia. E il risultato finale è costano molto di più, ma hanno perso buona parte delle loro sostanze nutritive. Ecco perché su Ohga ti consigliamo sempre la spesa di stagione.
Se ci fai caso, non tutti gli alimenti sono incartati allo stesso modo. Per l'ambiente, è ben diverso acquistare la classica insalata già lavata e imbustata, rispetto a quella sciolta. Su Ohga ti abbiamo spiegato tantissime volte quanto inquini la plastica, ed è proprio di questo che stiamo parlando. La confezione dei cracker, la vaschetta con i pomodori o con la frutta già tagliata, i diversi strati di polimeri sintetici che ricoprono i diversi piatti pronti che trovi al supermercato. Sono proprio gli stessi che poi si ritrovano nei mari, soffocano tartarughe e balene, oppure inquinano i terreni dove vengono accatastati nell'attesa di capire come smaltirli.
Non ci pensi, non te ne rendi nemmeno conto, ma quanto cibo getti nel bidone senza averlo toccato? Te lo dico io, 37 chili ogni anno. È tantissimo, se pensi a quante risorse sono state impiegate per produrlo e farlo arrivare fin sulla tua tavola. Lo spreco alimentare è frutto di una serie di scelte sbagliate e che tendono a dare per scontato l'abbondanza di alimenti disponibili: comprare una quantità maggiore rispetto a quella di cui hai realmente bisogno, non controllare la data di scadenza e non consumare il cibo in tempo, conservare gli alimenti in modo errato e favorirne il deperimento, riempire il frigorifero prima di partire per le vacanze e così via. Oltre al fatto che buona parte di quelli che consideriamo scarti, come il pane secco o le bucce di patata, possono in realtà essere riutilizzati in tantissimi altri modi.
Il tuo occhio ricade subito sui grandi marchi, quelli che ti hanno accompagnato fin da quando eri piccolo. Non è detto però che questa particolare forma di affetto sia anche ecosostenibile. In generale, se qualcosa costa troppo poco, è perché è stata ottenuta con metodi che non hanno rispettato né l'ambiente, né le persone. Potresti quindi iniziare a controllare che quel prodotto sia biologico, che la filiera di lavorazione non sia stata troppo lunga e che magari il produttore sia una piccola azienda, di norma dimenticata e sicuramente svantaggiata rispetto ai meccanismi della grande distribuzione. Se ti informi, scoprirai che ci sono tantissimi modi per avere alimenti biologici e a chilometro zero direttamente a casa tua.