Afasia: cos’è e come si cura il disturbo che ti impedisce di comunicare con gli altri

L’afasia è un disturbo del linguaggio acquisito che impedisce a chi ne soffre di parlare, leggere, ascoltare o scrivere. Si origina a causa di un danno al cervello in seguito a un trauma cranico o più frequentemente a un episodio clinico improvviso come un ictus.
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Kevin Ben Alì Zinati 31 Marzo 2022
* ultima modifica il 03/04/2022

Non riuscire a parlare, ad esprimersi e quindi a comunicare con gli altri. Ma nemmeno a comprendere la parola scritta oppure ciò che senti dire attorno a te. È l’afasia: una condizione causata da un danno al cervello, solitamente nella parte sinistra e quindi deputata al linguaggio. Nella stragrande maggioranza dei casi, l’afasia è la conseguenza di un’altra circostanza: un trauma dovuto a un incidente o un episodio improvviso come un ictus, oppure una condizione più lunga, come un tumore o una malattia degenerativa.

Cos’è

L’afasia è un disturbo acquisito del linguaggio che si riconosce dal fatto che chi ne è affetto perde l’utilizzo della parola. Chi soffre di afasia, in sostanza, non è più in grado di parlare, di leggere, di ascoltare o di scrivere.

Viene definito un disturbo “acquisito” perché l’elaborazione e la comprensione di parole e frasi, come sai, non sono funzioni innate dentro di noi ma capacità che apprendiamo nel tempo con la crescita.

L’afasia solitamente è la conseguenza di lesioni focali del cervello, concentrate in modo particolare nell’emisfero sinistro, quello più coinvolto nel processo di creazione, elaborazione e comprensione del linguaggio orale e scritto.

Questi danni cerebrali possono essere causati da ictus o traumi cranici, dunque episodi improvviso o incidenti, oppure possono trovare origine in tumori o malattie degenerative.

Tipi di afasia

L’afasia, in generale, è provocata da una o più lesioni focali a carico del cervello in seguito a un trauma, un episodio acuto o una patologia degenerativa. A seconda però dell’area del cervello in cui occorre la lesione, puoi distinguere due tipi di afasia.

Se il danno si concentra nell'area di Wernicke, situata nel lobo temporale, si tratta di un’afasia ricettiva, se invece la lesione coinvolge l’area di Broca, e quindi il lobo frontale del cervello, si ha a che fare con un’afasia motoria.

Esistono poi anche forme gravi, come l’afasia globale che si origina in seguito a danni estesi alle aree cerebrali del linguaggio e determina gravi difficoltà di comunicazione e comprensione, oppure l’afasia progressiva che provocando un linguaggio stentato e complicato rappresenta i primi segnali della demenza.

Le lesioni possono anche colpire l’emisfero cerebrale destro e in questi, rari, casi si parla di afasia crociata.

Cause

La causa da cui si origina l’afasia è, come ti ho detto, una lesione a carico di una o più aree del cervello deputate alla formulazione e alla comprensione del linguaggio. Ma da cosa dipendono queste lesioni?

L’evento da cui scaturisce un danno cerebrale può essere improvviso oppure lento e progressivo.

Con eventi improvvisi intendo traumi cranici in seguito ad incidenti anche se nella maggior parte delle volte l’afasia è la conseguenza di episodi clinici come l’ictus. Tra le cause dietro a questa disfunzione del linguaggio puoi riconoscere anche le crisi epilettiche parziali oppure episodi forti e gravi di emicrania.

Sono invece situazioni più lunghe e graduali le neoplasie cerebrali o le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o la sclerosi multipla. Possono causare afasia anche le infezioni o processi infettivi come l’encefalite, l’aterosclerosi e anche il botuslimo.

Sintomi

Chi soffre di afasia mostra generalmente delle difficoltà in tutti i livelli che coinvolgono il linguaggio. Può dunque manifestare difficoltà:

  • Nel parlare
  • Nell’ascoltare
  • Nello scrivere
  • Nella comprensione del linguaggio sia scritto che parlato

In base poi all’area del cervello lesionata, e quindi al tipo di afasia che l’ha colpita, una persona può avere sintomi diversi. Nel caso dell’afasia di Wernicke si hanno difficoltà nell’attribuire un significato al linguaggio (sia udito sia scritto) e chi ne è affetto si esprime in maniera articolata attraverso però frasi lunghe, contorte, prive di senso o anche caratterizzate da parole sbagliate.

L’afasia di Broca, invece, costringe chi ne soffre ad esprimersi a fatica e con frasi brevi a volte prive delle parole giuste, pur sapendo molto bene cosa si vuol dire.

Diagnosi

In seguito a un incidente o a un episodio di ictus, è prassi per i medici dialogare con il paziente per valutare lo stato cognitivo e le sue capacità di linguaggio.

Il colloquio è fondamentalmente la prima forma di diagnosi perché consente ai medici di accorgersi e identificare in tempo reale le eventuali forme di afasia che possono aver colpito un paziente. In questa fase è importante distinguere l’afasia da altri problemi di linguaggio e comunicazione come la disartria, l’incapacità di controllare i muscoli utilizzati per parlare o da problemi riguardanti l’udito o la vista.

Un altro strumento importante ai fini della diagnosi di afasia sono i test neurologici al letto del paziente. Mirati ad identificare i deficit specifici del linguaggio, si concentrano sull’eloquio della persona per valutarne la spontaneità nella fluenza, del numero di parole pronunciate, la capacità di iniziare un discorso, la presenza di errori, le pause, le esitazioni e nella prosodia. Vengono valutate anche la capacità dei pazienti di dare un nome corretto e preciso a una serie di oggetti e quella di ripetere frasi grammaticalmente complesse.

Infine, oggetto dei test diventano la comprensione di frasi, concetti e comandi pronunciati dal medico e anche le abilità di lettura e scrittura.

Un aiuto imprescindibile per l’individuazione dell’afasia arriva, ovviamente, dalla diagnostica per immagini cerebrale e da esami come la Tac o la risonanza magnetica, tutte in grado di rilevare e caratterizzare la lesione a carico del cervello.

Cura

So che, arrivato a questo punto, ti stai chiedendo se si guarisce dall’afasia. Devi sapere che recuperare il linguaggio è possibile, specialmente se i danni a carico del cervello sono di lieve entità: molte volte, tuttavia, il recupero dell’afasia non avviene in maniera completa.

Curare l’afasia, come avrai capito, significa trattare le patologie che la provocano. Una volta curate queste, il secondo passo è un percorso di riabilitazione basato sulla logopedia. In questi casi il paziente impara a riprendere le proprie capacità linguistiche e a migliorare l'uso del linguaggio nella vita quotidiana.

Al momento diverse ricerche stanno lavorando per lo sviluppo di farmaci per trattare l’afasia: come ricorda Humanitas, però, si tratta di un iter lungo e per il quale serviranno ulteriori conferme scientifiche prima che l’eventuale terapia entri nella pratica clinica.

Fonti | Humanitas; Msd Manuals 

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