Artrite reumatoide: come si manifesta e come si previene una patologia quasi invalidante

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni delle mani e dei piedi e genera gonfiore, dolore e rigidità articolare fino a deformare l’arto nel tempo. Non esistono cure ma forse però non sapevi che ci sono alcuni metodi per prevenirla, come l’attività fisica e una dieta adatta. Cerchiamo quindi di guardare più da vicino questa patologia che alcuni ritengono autoimmune.
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Giulia Dallagiovanna 10 Giugno 2019
* ultima modifica il 13/11/2023

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che interessa le articolazioni delle mani e dei piedi provocando dolore, gonfiore e, nel tempo, la deformazione dell’arto. Con il tempo, viene erosa la cartilagine e il movimento si fa sempre più difficoltoso e doloroso. Magari non avvertirai dolore, ma afferrare oggetti con forza, effettuare lavori di precisione o, semplicemente, indossare un paio di scarpe potrebbero non essere più attività che potrai dare per scontato.

Generalmente, l’infiammazione è simmetrica e colpisce, quindi, le stesse articolazioni in maniera bilaterale quasi allo stesso punto.

Una patologia dunque che per certi aspetti può essere considerata invalidante. In Italia colpisce circa l'1% della popolazione, ovvero 400mila persone in tutto. Questo significa che è rara, ma nemmeno troppo e che non è da escludere che tu conosca almeno una persona con questo problema.

Di norma, l’artrite reumatoide colpisce l’1% della popolazione, soprattutto donne tra i 40 e i 60 anni. Può manifestarsi anche nei bambini e nei ragazzi ma, in questo caso, la malattia è conosciuta come artrite idiopatica giovanile. 

L'esordio dell'artrite reumatoide è insidioso e arrivare a una diagnosi certa e precoce può essere complicato, ma è importante iniziare subito con la terapia adatta in modo da limitare i danni alle ossa. L'artrite reumatoide, infatti, consiste in un'attività anomala del sistema immunitario che attacca la membrana sinoviale che riveste le articolazioni di mani e piedi. Con il tempo, viene erosa la cartilagine e il movimento si fa sempre più difficoltoso e doloroso.

Che cos’è l’artrite reumatoide

L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni, soprattutto quelle piccole e simmetriche di mani, piedi, polsi e caviglie. Il disturbo però può estendersi anche a gruppi di ossa più grandi, come spalle e ginocchia. Secondo alcuni, potrebbe essere definita una patologia autoimmune in quanto è lo stesso sistema immunitario che attacca tessuti sani, ritenendoli invece una possibile fonte di minaccia per l'organismo. Quello che è certo è che si tratta della problematica più severa fra tutte quelle classificate come osteoarticolari.

Un’articolazione è composta da due o più ossa separate da un cuscinetto di cartilagine o di tessuto fibroso per evitare il contatto diretto e dunque l'attrito. Ci sono poi le articolazioni sinoviali, che oltre alla parete di protezione hanno anche una membrana sinoviale che produce il liquido sinoviale, che rende più fluidi i movimenti e fornisce il nutrimento necessario. A racchiudere il tutto, infine, c'è la capsula articolare.

In caso di artrite reumatoide, i tuoi anticorpi prenderanno di mira proprio la membrana sinoviale, la quale, per difendersi, reagisce all’infiammazione e aumenta il suo volume diventando panno sinoviale e a poco a poco distruggerà la cartilagine.

Nei casi più gravi, la malattia può arrivare anche a intaccare le ossa, la capsula articolare e i legamenti. Se l'infiammazione si estende troppo, non è da escludere che vada ad intaccare i vasi sanguigni, i muscoli, i reni e addirittura sistema nervoso e cuore.

Esistono poi due varianti di artrite reumatoide, che sono in realtà piuttosto rare, ma è comunque bene ricordarle:

  • il morbo di Felty: si nota un ingrossamento della milza e una riduzione dei globuli bianchi, in particolare dei neutrofili, accompagnata da febbre
  • la sindrome di Kaplan che coinvolge anche i polmoni.

Sintomi

Di norma, ciò che distingue questa patologia rispetto alle altre malattie che colpiscono le ossa sono il dolore e il gonfiore che interessano contemporaneamente almeno tre articolazioni e perdurano per circa un mese e mezzo. A questo si aggiunge poi una certa rigidità mattutina che non deve terminare prima che sia passata mezz'ora.

Le prime parti del corpo a venire colpite sono, come ti dicevo prima, mani, dita comprese, e piedi. Poi, in modo progressivo e insidioso, il problema si estende a tutte le altre articolazioni. Oltre a quelli più tipici della malattia, altri segnali possono essere:

  • accumulo di liquidi, ovvero un edema, nei tessuti sinoviali e presenza di liquidi nelle articolazioni interessate
  • deformità articolare, provocata dall'atrofizzazione o dall'immobilità prolungata del gruppo di ossa
  • gonfiore anche di articolazioni che non fanno male
  • ipotrofia muscolare, provocata dalla carenza di movimento: il muscolo perde tonicità e forza e farà sempre più fatica a contrarsi

L'artrite reumatoide ha comunque un andamento ciclico, nel quale si alternano fasi di riacutizzazione a periodi di pausa. Durante i primi, possono manifestarsi anche sintomi che non riguardano direttamente le ossa, ma segnalano che è in corso un'infiammazione. Primo tra tutti, la febbre. Un po' come se avessi l'influenza, potresti avvertire un malessere generale che provoca anche carenza d'appetito e perdita di peso.

Se poi la patologia peggiora, possono insorgere dei noduli tendinei, che si formano soprattutto nelle aree dove l'attrito tra le ossa è maggiore, come piedi, gomiti e mani aumentando la difficoltà di movimento.

Cause e fattori di rischio

L’artrite reumatoide è provocata da cause diverse, è, infatti, una malattia multifattoriale  perché generata da diversi elementi che potrebbero portare all’infiammazione. La prima è la predisposizione genetica, perciò se nella tua famiglia si sono già verificati casi simili dovrai prestare più attenzione. Questa è, nei fatti, la condizione principale che, se viene provocata da fattori esterni e ambientali aumenterà il rischio di sviluppare la patologia.

Gli altri fattori di rischio sono legati al tuo comportamento oppure al luogo in cui vivi o lavori e sono:

  • L'esposizione al fumo di sigaretta
  • L'obesità e la dieta ricca di grassi, ma carente nei nutrimenti
  • Squilibri ormonali
  • Esposizione ad alcuni virus, come l'herpes virus 6, che in alcuni casi di manifesta come sesta malattia, e quello di Epstein-Barr, che conoscerai sotto forma di mononucleosi
  • Una scarsa igiene orale e dentale, che magari ha già dato origine a una parodontite
  • Bassi livelli di vitamina D, provocati soprattutto dalla poca esposizione ai raggi del sole (anche se non si è ancora certi se questo valore rappresenti una causa oppure una conseguenza dell'artrite reumatoide)

Ci sono poi alcuni fattori non modificabili come il genere e l'età. Sembra infatti che l'infiammazione colpisca soprattutto le donne nel periodo che va dai 40 ai 60 anni. Questo però non significa che gli uomini non possano soffrirne o che non esistano casi in cui si sia manifestata in persone giovani o in anziani.

Diagnosi

La malattia si manifesta in modo insidioso e, soprattutto nelle fasi iniziali, non è semplice capire che è in corso un'infiammazione oppure distinguerla da altre patologie osteoarticolari. A maggior ragione, dovrai essere il più preciso possibile quando illustrerai i sintomi al tuo medico, indicandogli come si presenta il dolore, se è accompagnato da rigidità e per quanto dura nell'arco della giornata.

Se vi è sospetto che tu abbia sviluppato questo problema di salute, ti verranno prescritti alcuni esami. Il primo della lista è il prelievo di sangue. In laboratorio si andrà a ricercare soprattutto la concentrazione del cosiddetto Fattore Reumatoide, ovvero l'immunoglobulina IgM: circa il 70% dei pazienti presenta infatti questo marcatore, che indica proprio un'attività anomala da parte dei tuoi anticorpi. Un altro indicatore, ancora più preciso, sono gli anticorpi anti-peptidi citrullinati. La citrullina viene prodotta normalmente dal tuo metabolismo, ma con l'artrite reumatoide il ritmo di sintesi aumenta e questa sostanza cambia struttura, divenendo una proteina e inducendo a una reazione da parte del sistema immunitario contro tutte le cellule simili presenti nell'articolazione interessata.

Il medico potrebbe anche prelevare un campione di liquido sinoviale, che riempie la cavità articolare, per un’analisi che stabilisce la compatibilità con i tratti dell’artrite reumatoide.

Vi sono una poi una serie di esami strumentali che aiutano nella formulazione di una diagnosi definitiva. Una radiografia classica a mani e piedi può iniziare ad individuare erosioni e anomalie nelle ossa, ma è soprattutto l'ecografia articolare che potrà mostrare l'eventuale presenza di panno sinoviale e i versamenti di liquido nelle articolazioni. La risonanza magnetica viene invece utilizzata a volte per rilevare l'infiammazione in una o più ossa.

Terapie

Una diagnosi precoce della malattia può individuare le terapie adatte per l’artrite reumatoide in modo da ridurre il dolore, limitare il più possibile i danni provocati alle articolazioni e cercare di recuperarne la funzionalità.

Non esiste un unico farmaco che possa agire su tutti questi fronti, né una medicina adatta a tutti. Bisognerà infatti capire come reagisca la persona di fronte alle diverse somministrazioni. Per calmare il fastidio vengono impiegati i FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei. Alcuni di questi li conoscerai già, come quelli a base di ibuprofene o ketoprofene, ai quali si aggiungono anche i derivati di naprossene, diclofenac e gli inibitori di COX2. Spesso vengono poi combinati con i corticosteroidi, come il prednisone.

Per limitare il decorso della malattia si utilizzano invece i DMARDs, cioè i cosiddetti farmaci di fondo. Si distinguono in tradizionali, come il Methotrexate, il leflunomide e la salazopirina, e biotecnologici, che vengono impiegati dopo per effettuare un lavoro di rifinitura, in quanto mirano a uno specifico bersaglio dell'azione infiammatoria. Nei casi peggiori si deve invece ricorrere a interventi chirurgici per l'impianto di protesi che sostituiscano l'articolazione fuori uso.

Il recupero delle funzionalità avviene invece attraverso sedute specifiche di fisioterapia, che puntano al recupero della tonicità e della forza muscolare, in modo da sostenere meglio le ossa ed effettuare il movimento senza limitazioni. È utile poi praticare anche una leggera attività fisica, ricordando di non poter caricare le articolazioni danneggiate con un peso eccessivo. Punta dunque su passeggiate e magari qualche attività in acqua o di ginnastica dolce.

Ci sono infine alcuni rimedi naturali ai quali puoi ricorrere, non in alternativa ma come integrazione alla terapia farmacologica, per provare sollievo dal malessere procurato. Tra questi vi sono impacchi con panni umidi e caldi e fanghi. Nelle sedi specializzate, puoi anche partecipare a sedute con i guanti elettrici che riscaldano la zona dolorante.

Alimentazione

Sembra che l'alimentazione giochi un ruolo importante nella comparsa e nella progressione dell'artrite reumatoide. Le persone in grave sovrappeso o che hanno problemi di obesità, corrono infatti un rischio maggiore di ammalarsi. In generale, dunque, è una dieta contro troppi cibi grassi e pochi nutrienti a favorire l'insorgenza dell'infiammazione.

Per questo ti viene in aiuto la dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura e con l'aggiunta dell'olio d'oliva. Tutti questi alimenti sono ricchi di sostanze antiossidanti come le antocianine, il beta-carotene, la vitamina E e l'acido oleico. Riducono infatti l'invecchiamento dei tessuti e consentono a tutto il tuo corpo di funzionare in modo più efficiente. Anche il pesce ti aiuta a contrastare la patologia, in particolare quelli ricchi di Omega3 come salmone e pesce azzurro.

(Modificato da Simona Cardillo il 9-6-2020)

Fonti| Fondazione Veronesi; Istituto ortopedico Rizzoli; Humanitas

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