Coronavirus: a che punto siamo?

Il coronavirus si sta velocemente diffondendo. L’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria globale il 30 gennaio e il giorno successivo l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza per 6 mesi. Ecco quello che sappiamo giorno per giorno.
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Federico Turrisi 20 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020
In collaborazione con Dott. Albert Kasongo Medico vaccinatore del Centro medico Santagostino di Milano

Il bilancio complessivo dell'epidemia da Covid-19 è ora di 2.129 morti e 75.727 contagiati. Crolla però il numero dei nuovi casi: poco più di 500 in un giorno. Ciò è dovuto anche a un nuovo cambio dei criteri di conteggio nella provincia di Hubei, che, ricordiamo, è la più colpita dal nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Ora per classificare un caso come "confermato" non basterà più la diagnosi clinica fatta in ospedale, ma bisognerà aspettare anche l'esito del test di laboratorio.

Sale a 620 il numero dei passeggeri della nave da crociera Diamond Princess risultati positivi al coronavirus, tra cui c'è anche un italiano di 73 anni. E questa mattina le autorità nipponiche hanno annunciato la morte di due persone che si trovavano a bordo dell'imbarcazione. Si tratta di due anziani cittadini giapponesi, un uomo di 87 anni e una donna di 84 che presentavano malattie preesistenti. Domani il volo militare, partito dall'aeroporto di Ciampino, dovrebbe riportare in patria una trentina di italiani (che dovranno poi seguire il periodo di quarantena previsto di 14 giorni) e anche 27 cittadini di altri Paesi dell'Unione Europea. Resterà a bordo insieme ad altri 4 connazionali dell'equipaggio il comandante italiano della Diamond Princess, che sarà l'ultimo a scendere della nave, come da prassi.

Intanto in Corea del Sud, che finora registra in totale 82 casi di infezione da coronavirus, è stato individuato un nuovo "super diffusore": è una donna, poi risultata positiva al virus, molto attiva nella comunità di una parrocchia cristiana di Daegu, città da due milioni e mezzo di abitanti nel sud-est del paese, che sarebbe entrata in contatto con centinaia di persone e che si sospetta ne abbia contagiate al momento almeno 15.

Poche le novità in Italia: continuano a migliorare le condizioni dei due cinesi di Wuhan ricoverati allo Spallanzani in terapia intensiva (la prognosi è ancora riservata). Il Ministero della Salute fa sapere che sono sotto controllo i 5 italiani della nave Westerdam che era approdata in Cambogia. Rimangono i controlli con gli scanner termici nei porti e negli aeroporti.

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Sono di più le persone guarite rispetto ai nuovi casi di contagio

19 febbraio 2020

Le vittime di Covid-19 salgono a 2.012 (concentrate quasi tutte in Cina, mentre Hong Kong ha fatto registrare il suo secondo decesso), mentre le persone risultate infette dal nuovo coronavirus sono 75.200. La notizia positiva della giornata di ieri è che per la prima volta il numero delle persone curate e guarite, che sono state dimesse dall'ospedale (1.824) ha superato quello dei nuovi contagi (1.749). Segno che forse l'epidemia sta rallentando. In totale coloro che possono dire di aver sconfitto il coronavirus  sono 14.816.

Nonostante arrivino notizie più rassicuranti, la Russia ha deciso di chiudere le frontiere ai cittadini cinesi da domani 20 febbraio per prevenire la diffusione del virus. È il primo stato a prendere un provvedimento così drastico. In Cina intanto è stato rinviato a data da destinarsi anche il Beijing auto show, previsto inizialmente per la fine di aprile, il più importante evento dell'anno dedicato al settore automobilistico e manifestazione di punta per la nuova mobilità elettrica su cui tanto ha puntato il Dragone.

Sono iniziate a Yokohama le operazioni di sbarco dei passeggeri rimasti bloccati sopra la nave da crociera Diamond Princess, il focolaio più importante al di fuori della Cina, con 544 persone risultate positive al coronavirus, tra cui c'è un altro italiano, oltre al cittadino italo-americano già tornato negli Stati Uniti. In realtà, le persone anziane erano già state fatte sbarcare e alcuni Stati hanno già provveduto a far rimpatriare i propri cittadini, come appunto gli Stati Uniti. Il volo militare italiano che dovrebbe andare a recuperare i nostri connazionali sulla Diamond Princess è partito invece oggi dall'aeroporto romano di Ciampino alla volta del Giappone.

Andiamo a Roma: continua il progressivo miglioramento delle condizioni di salute dei due turisti cinesi di Wuhan risultati postivi ai test per il coronavirus. Rimangono ancora ricoverati all'Istituto Spallanzani in terapia intensiva. Stanno bene sia l'altro italiano infettato dal virus sia il ragazzo rimasto per lungo tempo bloccato a Wuhan (risultato negativo al coronavirus). Infine, sta per concludersi il periodo di quarantena seguito nella zona militare della Cecchignola dagli italiani rientrati dalla città cinese, epicentro dell'epidemia.

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Paura contagio anche sulla nave da crociera Westerdam

18 febbraio 2020

I morti per il nuovo coronavirus sono ora quasi 1900, per l'esattezza 1.873. Tra questi c'è anche Liu Zhiming, direttore del Wuchang Hospital di Wuhan, focolaio dell'epidemia. Aveva 51 anni. Pare invece rallentare il numero dei contagiati che hanno toccato quota 73.335.

La principale fonte di contaminazione al di fuori della Cina rimane la nave da crociera giapponese Diamond Princess, messa in quarantena all'inizio di febbraio nel porto di Yokohama, con almeno 454 persone contagiate a bordo su circa 3.600. Il ministro della Salute giapponese, Katsunobu Kato, ha annunciato durante una conferenza che da domani inizieranno le operazioni di sbarco per i passeggeri risultati negativi al coronavirus. Lo sbarco dovrebbe completarsi in tre giorni.

E sempre domani da Ciampino partirà per il Giappone un aereo militare che riporterà in Italia 22 dei 35 connazionali che si trovano bloccati all'interno della nave. Sul volo dell'Aeronautica militare potrebbero salire anche 35 cittadini di varie nazionalità europee. L'America, l'Australia e il Canada hanno già avviato le operazioni di rimpatrio dei rispettivi cittadini che verranno messi in quarantena nei paesi di provenienza. L'Unità di Crisi della Farnesina ha fatto sapere che un italiano, residente negli Stati Uniti e con il doppio passaporto, già sceso dalla Diamond Princess e in volo per l'America, potrebbe essere risultato positivo ai test per il coronavirus.

Crescono i timori riguardanti un'altra nave da crociera, la Westerdam della compagnia britannico-americana Holland America Line, con a bordo circa 2.220 persone (1.455 passeggeri e 802 membri dell'equipaggio). Venerdì 14 febbraio i passeggeri e i membri dell'equipaggio sono stati fatti scendere nel porto di Sihanoukville, in Cambogia. L'imbarcazione si era vista negare per precauzione l'attracco da altri paesi asiatici tra cui Giappone, Filippine, Taiwan e Thailandia. Le autorità cambogiane dicono di aver effettuato i necessari controlli sanitari sui passeggeri e li hanno autorizzati a rientrare nei rispettivi Paesi. Il punto è che una coppia di americani, fatta sbarcare in Cambogia, si è poi spostata in Malesia ed è risultata positiva al coronavirus. La paura ora è che possa aver infettato altri passeggeri della nave e che questa falla nei controlli possa dare vita a un nuovo "caso Diamond Princess". A bordo della Westerdam c'erano anche cinque italiani.

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Il coronavirus arriva in Africa. Primi morti in Francia e a Taiwan

17 febbraio 2020

Il numero dei morti a causa del coronavirus Covid-19 è arrivato a 1.775, mentre quello dei contagi è salito a 71.810. Nel weekend si sono registrati due decessi fuori dalla Cina: il primo in Francia riguarda un turista cinese di 80 anni proveniente dalla provincia dello Hubei, la più colpita dal nuovo virus, il secondo caso è un uomo di 61 anni di Taiwan, mai stato in Cina. Era diabetico e aveva avuto l’epatite B: è morto dopo due settimane in ospedale. Le autorità taiwanesi stanno cercando di capire come abbia contratto il nuovo coronavirus Sars-Cov-2, non essendo mai uscito da Taiwan. Dal momento che l’uomo lavorava come tassista, si ipotizza che possa averlo contagiato un suo passeggero.

Spaventa un'eventuale diffusione del virus nel continente africano, che sarebbe impreparato ad affrontarlo: venerdì 14 l'Egitto ha confermato un caso di infezione da coronavirus Sars-Cov-2. Si tratta di un cittadino cinese che si trovava in viaggio proprio in Egitto. Isolato e ricoverato all'ospedale Najila nella Provincia di Matroha, è in buone condizioni di salute ed è asintomatico.

Fa discutere invece ciò che è stato scritto di recente da Qiushi, la rivista ufficiale del partito comunista cinese. Stando all'articolo, sembrerebbe che il presidente Xi Jinping fosse a conoscenza dell'epidemia già il 7 gennaio, mentre la narrazione ufficiale finora datava il primo intervento del leader cinese di fronte alla crisi al 20 gennaio. Il primo caso sospetto di polmonite causata dal nuovo coronavirus a Wuhan risale a inizio dicembre, e la Cina è accusata di aver tenuto nascosto la diffusione del virus per settimane. Pechino ha deciso di inasprire le restrizioni per combattere l’epidemia nella provincia dello Hubei, chiedendo a 60 milioni di persone di non uscire di casa, salvo emergenze. L’uso di auto private è stato limitato e solo una persona per ogni famiglia potrà uscire, ogni tre giorni, per procurarsi i beni di prima necessità.

Intanto nella capitale cinese è arrivata la task force dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Gli esperti (tra di loro non c'è nessun americano, per via delle tensioni tra Stati Uniti e Cina) dovranno controllare i criteri di conteggio dell'epidemia e capire se davvero la situazione è sotto controllo come sostengono le autorità cinesi.

Continua invece a essere problematica la situazione a bordo della nave da crociera giapponese Diamond Princess, bloccata nel porto di Yokohama. Il numero dei contagiati è salito a 454 su circa 3.700 persone a bordo tra passeggeri e membri dell'equipaggio. I primi cittadini stranieri sono stati fatti sbarcare per il rimpatrio. Tra coloro che sono risultati positivi al coronavirus ci potrebbe essere anche un italiano: il condizionale è d'obbligo dal momento che l'Unità di Crisi della Farnesina sta ancora aspettando una conferma. Il nostro connazionale è però già partito con un volo americano dal momento che è residente negli Stati Uniti e sposato con una donna americana. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato che è una "priorità" riportare a casa i 35 italiani rimasti bloccati sulla nave Diamond Princess e che è stato predisposto un aereo militare da mandare in Giappone.

In Italia, migliorano le condizioni cliniche dei due turisti cinesi di Wuhan risultati positivi ai test per il coronavirus; rimangono però ricoverati in terapia intensiva all'Istituto Spallanzani di Roma. La stessa struttura si è presa in carico Niccolò, lo studente friulano di 17 anni che è tornato in Italia dopo che gli era stato impedito per due volte di lasciare Wuhan: sta bene ed è risultato negativo per la ricerca del nuovo coronavirus e di altri eventuali agenti patogeni. Le condizioni di salute del ricercato 29 enne proveniente dalla cittadella militare della Cecchignola, caso confermato di infezione da nuovo coronavirus, sono ottime, ma continua ad essere ricoverato in osservazione.

La task force convocata ieri al Ministero della Salute ha esaminato i numeri riferiti dalla Protezione Civile dei controlli finora effettuati nei porti e negli aeroporti italiani: sono oltre 1 milione e 200mila i passeggeri a cui è stata controllata la temperatura dall’inizio dello screening negli aeroporti; oltre 54mila i passeggeri e 20mila i membri degli equipaggi controllati dalle navi e oltre 3.300 i medici, gli infermieri e i volontari impegnati nei controlli

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Primo morto in Giappone

14 febbraio 2020

Continua a crescere il bilancio dell'epidemia: sono 1.384 i morti e 64.444 i casi di contagio confermati. Si è registrato il primo decesso in Giappone a causa del nuovo coronavirus Covid-19: si tratta di una donna giapponese di 80 anni. È il terzo caso fuori dalla Cina continentale. Secondo la Commissione sanitaria nazionale di Pechino sono 6 i membri del personale medico e paramedico cinese morti a seguito di un'infezione da coronavirus. Tra questi c'è anche Li Wenliang, il medico che fu tra i primi a lanciare l'allarme sulla pericolosità del nuovo virus ma che non venne creduto.

Novità anche dalla Diamond Princess, la nave da crociera giapponese bloccata in quarantena nel porto di Yokohama. Un primo gruppo di 11 passeggeri anziani, risultati negativi ai test per il coronavirus, è stato fatto sbarcare dall'imbarcazione. Saranno trasferiti in alloggi protetti messi a disposizione dal governo e resteranno lì fino alla fine della quarantena, ossia fino al 19 febbraio. Le persone che erano a bordo della nave e finora sono risultate positive al virus sono più di 200.

In questi giorni ti stiamo parlando anche delle conseguenze economiche che sta provocando l'epidemia, con numerose aziende e multinazionali che hanno sospeso temporaneamente la produzione nei loro stabilimenti in Cina. Si prevedono danni ingenti per le compagnie aeree: stando a quanto riporta un comunicato stampa dell'Icao, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile, circa 70 compagnie  hanno cancellato tutti i voli internazionali da e per la Cina, mentre altre 50 hanno ridotto le relative operazioni nell'area, e si stima una perdita potenziale di 4-5 miliardi di dollari.

Per concludere, diamo un'occhiata alla situazione italiana. Ottenuto il via libera della Cina, Niccolò, lo studente friulano di 17 anni bloccato da giorni a Wuhan, dovrebbe tornare domani in Italia con un volo speciale messo a disposizione dall'Aeronautica militare. Per ben due volte non era riuscito a partire con gli altri suoi connazionali a causa del ripresentarsi della febbre. Stabili le condizioni dei due turisti cinesi di Wuhan ricoverati in terapia intensiva allo Spallanzani di Roma. Sta bene ed è ormai asintomatico il ricercatore emiliano di 29 anni risultato positivo al coronavirus.

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Cambiano i parametri per il conteggio: impennata di contagi

13 febbraio 2020

Il nuovo bilancio ufficiale parla di 1.369 morti e 60.347 persone contagiate. Noti qualcosa di strano? In un solo giorno si sono registrati 253 decessi, più del doppio rispetto ai 98 della giornata precedente e soprattutto il numero dei casi di contagio è aumentato in maniera significativa, come mai si era visto finora dall'inizio dell'epidemia. Alla base di questa impennata c’è un cambiamento nei criteri di conteggio dei malati da parte della Chinese National Health Commission e delle autorità sanitarie della provincia di Hubei, la più colpita dalla sindrome Covid-19 causata dal nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Se prima solo i pazienti che risultavano positivi ai test di laboratorio ed erano sintomatici venivano valutati come "casi confermati", ora è sufficiente una diagnosi clinica e vengono inclusi anche i pazienti asintomatici. Così facendo i cinesi si adeguano alle indicazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che aveva messo in guardia dal fatto che il criterio di valutazione precedentemente adottato nello Hubei avrebbe sottostimato (e non di poco, a quanto pare) il numero di casi ufficiali del coronavirus, come anche quello dei morti. Con questi nuovi dati il tasso di letalità si aggira ora intorno al 2%.

È troppo presto dunque per dire che l'epidemia sta rallentando. Le preoccupazioni legate alla diffusione del coronavirus hanno spinto gli organizzatori del Mobile World Congress, la più grande fiera di telefonia mobile al mondo, a cancellare l'evento previsto a Barcellona tra il 24 e il 27 febbraio. La decisione è arrivata dopo che alcuni degli espositori più importanti, come Facebook, LG, Nokia, Sony e Vodafone, avevano annunciato la loro intenzione a non partecipare alla manifestazione. Per gli stessi motivi è stato rinviato a data da destinarsi il Gran Premio della Cina del campionato mondiale di Formula 1 2020, previsto inizialmente a Shanghai il 19 aprile.

Nel frattempo, un'intera cittadina in Vietnam è stata messa in quarantena dopo che si sono registrati 5 nuovi casi di contagio. Si tratta del centro urbano, da circa 10 mila abitanti, di Son Loi, nella provincia di Vinh Phuc, non lontano dalla capitale Hanoi. Le autorità hanno allestito dei checkpoint per l'acquisto di beni di prima necessità. Il Vietnam, nel suo complesso, conta finora 16 casi di infezione da Covid-19. Continua inoltre ad aggravarsi il bilancio dell’epidemia a bordo della nave da crociera giapponese Diamond Princess, posta in isolamento nel porto di Yokohama. Le autorità sanitarie giapponesi hanno individuato 44 nuovi casi, il che fa salire il numero di passeggeri contagiati a 218.

La situazione in Italia non presenta particolari novità. L'italiano risultato positivo al test per la ricerca del nuovo coronavirus è in buone condizioni, mentre la prognosi per la coppia di turisti cinesi infettata rimane riservata. Prosegue la quarantena dei nostri connazionali rientrati da Wuhan alla cittadella militare della Cecchignola.

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Covid-19, nuovo nome del virus, "è più pericoloso del terrorismo"

12 febbraio 2020

Sale a 1.116 il numero dei morti e a 45.191 quello dei contagiati. Tra le novità più importanti, devi sapere che il coronavirus cinese ha un nuovo nome: Covid-19. La decisione è stata presa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che in questo modo vuole distinguere questo da altri coronavirus, senza stigmatizzare nessun'area geografica e nessuna popolazione in particolare.

Da Ginevra, dove sono arrivati oltre 400 scienziati da tutto il mondo per fare il punto sulla situazione, il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus si è espresso in maniera chiara: "Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico. Il mondo deve considerare questo virus come il nemico pubblico numero uno". L'Oms, attraverso le parole del suo direttore generale, ha poi precisato che il tempismo è un fattore essenziale poiché adesso ci sono una "finestra di opportunità" e una "possibilità realistica" per fermare l’epidemia. Il primo vaccino potrebbe essere pronto nel giro di 18 mesi, ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Intanto rimane critica la situazione a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera giapponese bloccata in quarantena nel porto di Yokohama. 39 nuove persone sono risultate positive al test per la ricerca del coronavirus (il numero dei contagiati sale così a 174) e tra i passeggeri, oltre 3.600, cresce la paura. Inclusi i membri dell'equipaggio, che hanno lanciato un appello alle autorità: "Fateci scendere". Il governo giapponese sta valutando se consentire lo sbarco dei passeggeri più anziani e di quelli affetti da malattie croniche.

Ha fatto scalpore il caso del 53enne britannico definito dai media "super spreader", ossia super diffusore, super untore, per aver contagiato almeno altri 11 suoi connazionali. Aveva contratto il virus a Singapore, dove si trovava per motivi di lavoro, e lo ha trasmesso inconsapevolmente ad altre persone durante una vacanza sulle Alpi Francesi. Al momento, sebbene sia guarito, è ancora in isolamento in un reparto dell'ospedale St.Thomas, a Londra, specializzato in malattie infettive. "Il mio pensiero va alle persone colpite dal virus", ha detto alla Bbc.

Andiamo in Italia. Presentano un lieve miglioramento le condizioni cliniche dei due cinesi infettati dal coronavirus e ricoverati in terapia intensiva all'Istituto Spallanzani di Roma. Sta bene invece il ricercatore italiano che era risultato positivo ai test. Confermato il blocco dei voli da e per la Cina: per il ministro della Salute Roberto Speranza non ci sono elementi per sospendere l'accordo di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci in Europa. Il capo della Protezione Civile e commissario per l'emergenza coronavirus Angelo Borrelli ha aperto alla possibilità di attuare misure di controllo anche nelle stazioni ferroviarie.

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Il nuovo coronavirus ha causato più di mille morti

11 febbraio 2020

Il bilancio dell'epidemia di coronavirus ha superato i mille morti; per la precisione, sono 1.018 le vittime finora accertate. Tutte in Cina, salvo un caso nelle Filippine e un altro a Hong Kong. In un solo giorno nella provincia di Hubei sono morte più di 100 persone, un fatto che finora non si era mai verificato. Il numero dei contagiati è salito a 43.115, in fase di lieve rallentamento rispetto ai giorni scorsi, mentre le persone che possono dire di aver sconfitto il virus sono 4.187 (la fonte è sempre rappresentata dalla Johns Hopkins University).

Prosegue la quarantena della nave da crociera giapponese Diamond Princess, ancorata al porto di Yokohama con oltre 3.600 persone a bordo, tra cui 35 italiani (uno di questi è il comandante della nave stessa). Sono state fatte sbarcare e ricoverate subito negli ospedali locali solo le 136 persone che sono risultate positivi al test per il coronavirus. Il periodo di isolamento imposto dalle autorità per i passeggeri dell'imbarcazione si preannuncia ancora lungo.

E prosegue la quarantena anche per gli italiani rientrati da Wuhan: la maggior parte di loro la sta trascorrendo nella cittadella militare della Cecchignola, mentre gli 8 connazionali rientrati domenica 9 febbraio si trovano nell'ospedale militare del Celio, a Roma. Manca ancora all'appello il 17enne friulano, rimasto bloccato per due volte a causa della febbre. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha assicurato che un mezzo dell'Aeronautica militare è pronto a partire per andare a riprenderlo. I casi confermati rimangono 3, i due turisti cinesi e il ricercatore emiliano ricoverati all'Istituto Spallanzani. La coppia di Wuhan è ancora in terapia intensiva e la prognosi rimane riservata, mentre l'italiano è in buone condizioni di salute e senza febbre.

Sempre Di Maio, da Belgrado, ha risposto alle domande della stampa riguardo alla sospensione dei voli da e per la Cina voluto dal governo italiano, una scelta che ha irritato non poco Pechino. "Il blocco resterà in funzione finché sarà opportuno e finché la comunità scientifica non ci dirà che c'è un rallentamento dell'epidemia".

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Raddoppiano i contagi a bordo della nave Diamond Princess

10 febbraio 2020

Domenica è stato il giorno con il più alto numero di morti registrato finora a causa del nuovo coronavirus 2019-nCoV: in Cina sono morte 97 persone, facendo salire il numero totale dei morti causati dal virus a 910. I casi di contagio accertati rallentano, e sono arrivati a 40.561, di cui 40.185 solo in Cina. Ma per l'Oms, che ha inviato un team di esperti per aiutare le autorità locali, è ancora presto per parlare di una possibile stabilizzazione dell'epidemia. Il secondo paese con il più alto numero di contagiati è Singapore (43), mentre il paese europeo al momento più colpito dal coronavirus è la Germania con 14 casi confermati. L'Italia rimane a 3. In Gran Bretagna, dove finora sono risultate infette 4 persone, il Segretario di Stato alla salute Matt Hancock ha dichiarato che il nuovo coronavirus rappresenta una "minaccia seria e imminente per la salute pubblica", una mossa che conferisce maggiori poteri al governo britannico per contenere la diffusione del virus.

Pechino ha comunque deciso di togliere alcune restrizioni prese di fronte all'emergenza coronavirus (sfruttando anche il periodo festivo legato al Capodanno cinese) e i lavoratori hanno iniziato gradualmente a tornare oggi negli uffici e nelle fabbriche. Sono però diverse le multinazionali che continuano a limitare la loro produzione: per esempio, la casa automobilistica tedesca Volkswagen ha annunciato la chiusura fino al 17 febbraio della maggior parte dei suoi impianti cinesi. La frenata dell'industria manifatturiera in Cina rischia di avere pesanti ripercussioni sull'economia mondiale.

Intanto è sempre più critica la situazione sulla Diamond Princess ormeggiata, in quarantena, al porto di Yokohama. Il numero dei contagiati sulla nave da crociera giapponese sarebbe quasi raddoppiato, riporta la tv commerciale statunitense Tbs, toccando quota 160. Sono invece state fatte tutte sbarcare, dopo essere risultate negative ai test sul coronavirus, le circa 3.600 persone a bordo della nave da crociera World Dream, che erano rimaste in isolamento a largo di Hong Kong dopo che le autorità sanitarie avevano accertato che tre dei suoi passeggeri, sbarcati in Cina il 24 gennaio, erano poi risultati infetti.

In Italia la situazione è al momento sotto controllo. Come abbiamo già detto, sono solo 3 finora i casi confermati, ossia i due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani ancora in terapia intensiva e il ricercatore emiliano di 29 anni che presentava lievi sintomi ed è ora in buone condizioni cliniche. Sono risultati negativi ai test per la ricerca del coronavirus sia la donna italiana sia i due bambini ricoverati in via precauzionale e che avevano avuto un leggero rialzo termico. Tutti e tre si trovavano in quarantena nella zona militare di Cecchignola, insieme ad altri connazionali rientrati da Wuhan.

Altri 8 italiani sono arrivati ieri all'aeroporto di Pratica di Mare e sono trasferiti per il periodo di quarantena all'ospedale militare del Celio, a Roma. Sono in buone condizioni e i primi tamponi effettuati sono risultati negativi al coronavirus 2019-nCoV, si legge in un comunicato del Ministero della Salute. Nelle prossime ore è previsto il rientro con un mezzo dell'Aeronautica militare del 17enne friulano rimasto ancora bloccato a Wuhan a causa del ripresentarsi della febbre, pur essendo negativo al coronavirus. Confermato lo stop ai voli da e per la Cina.

Nelle ultime ore si è anche presentato il caso della famiglia taiwanese (una coppia e due figli), risultata positiva al rientro in patria dopo essere ripartita dall'Italia lo scorso 31 gennaio e aver visitato Roma, Venezia e parte della Toscana per una decina di giorni. I sintomi si sarebbero manifestati solo verso la fine di gennaio, tra il 26 e il 29, ed è molto probabile che abbiano contratto il virus a Hong Kong, dove la famiglia aveva fatto scalo prima di giungere in Italia. Il ministero della Salute però rassicura sul rischio contagio: "Siamo abbastanza tranquilli perché sta per scadere il periodo dei 14 giorni da quando sono passati per la Toscana e per il Lazio”. Chi è venuto a contatto stretto con la famiglia è già stato individuato, è in isolamento domiciliare ed è stato sottoposto ai test per il coronavirus, risultando per ora negativo.

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I morti sono di più di quelli della Sars

9 febbraio 2020

Non si ferma purtroppo la conta dei morti, soprattutto a Wuhan e nella provincia di Hubei, da dove è partito il focolaio di nuovo Coronavirus. Oggi è stata raggiunta quota 813, arrivando ad eguagliare il numero dei decessi dell'epidemia di SARS nel 2003. Nel frattempo c'è una nave da crociera ferma al porto giapponese di Yokohama con a bordo 70 persone infette e altri 3.640 passeggeri in quarantena fino al 19 febbraio, e forse di più se emergeranno nuovi casi. È invece risultata negativa ai test la donna che ieri era stata ricoverata in via precauzionale allo Spallanzani.

Partiamo allora dalle cifre, che non sembrano per nulla rassicurante. La crescita esponenziale nel numero di morti non è sicuramente una bella notizia, ma in parte ce la si poteva aspettare. I contagi sono saliti a 37.580 ed è normale che salga anche la porzione di decessi. Ora bisognerà vedere se e quanto le cifre aumenteranno nei prossimi giorni.

Potremmo infatti aver ormai superato il picco epidemico ed essere sempre più in direzione di una diminuzione dei nuovi casi. Le misure di sicurezza che la Cina ha attivato appieno a partire dal 23 gennaio, con 56 milioni di persone in quarantena, dovrebbero iniziare a dare ormai i loro frutti. Sono infatti 17 i giorni trascorsi e, sebbene ci siano comunque stati gli spostamenti del Capodanno cinese di mezzo, il tempo di incubazione del virus dovrebbe essere stato superato e non ci si aspetta dunque che emergano molti nuovi infetti.

Non ha il Coronavirus ad esempio la donna trasferita in via precauzionale all'Istituto Spallanzani di Roma, da Cecchignola, la cittadella militare dove sono stati messi in isolamento temporaneo tutti e 56 gli italiani rientrati da Wuhan. Il 7 febbraio era stato trovato positivo ai test un ricercatore di 29 anni, originario di Reggio Emilia e che era andato in Cina per trovare la sua fidanzata. La quarantena era dunque ripartita e questo nuovo allarme sembrava mostrare una situazione più diffusa del singolo contagio. Per fortuna la notizia è stata smentita.

E questa mattina sono rientrati altri 8 italiani, che per oranono hanno ancora raggiunto il nostro Paese. Il volo partito da Wuhan è infatti atterrato nella base Raf di Brize Norton, in Gran Bretagna, poiché era destinato principalmente al rientro di quasi 200 cittadini britannici. Il trasferimento a Pratica di Mare è invece slittato a oggi alle 13 e in seguito dovranno sottoporsi anche loro alla necessaria quarantena, per verificare che nessuno abbia contratto il virus.

Sono arrivati in 8, ma dovevano essere 9. Non è riuscito a partire nemmeno questa volta il ragazzo di 17 anni, già rimasto a Wuhan ai tempi del primo volo militare per l'Italia. La febbre non si abbassa e non è possibile farlo partire, nonostante sia già risultato negativo al test per il 2019-nCoV. È comunque in contatto con il consolato italiano in Cina e si spera che possa presto raggiungere la sua famiglia.

Restando in Europa, sono stati confermati altri cinque contagi in Francia, ma si tratta di cittadini britannici in vacanza nell'Alta Savoia, una ragione alpina al confine con Svizzera e Italia. Il gruppo, quattro adulti e un bambino, soggiornava in uno chalet nella località di Contamines-Montjoie. A contagiarli è stato un sesto cittadino britannico, rientrato da Singapore tra il 20 e il 23 gennaio, dunque poco prima delle misure di sicurezza imposte dal governo cinese, e che subito dopo ha soggiornato nella stessa casa. Sono ora tutti ricoverati mentre si cerca di ricostruire la rete di contatti della persona infetta da Coronavirus. Salgono quindi a 35 i casi accertati in Europa.

(gd)

Picco di decessi a Wuhan, morti anche un americano e un giapponese

8 febbraio 2020

Si è registrato un picco dei decessi dovuti all'infezione da coronavirus nelle ultime 24 ore: il bilancio delle vittime è salito ora a 725. Tra loro ci sono anche due cittadini stranieri che si trovavano a Wuhan, epicentro dell'epidemia: un americano di 60 anni e un giapponese sempre di 60 anni. Entrambi erano risultati positivi al test per il coronavirus diversi giorni fa.

A Wuhan il tasso di letalità del coronavirus è superiore al 4%; le condizioni di vita per gli abitanti della metropoli, isolata dallo scorso 23 gennaio, si fanno sempre più complicate e diventa sempre più concreto il rischio di una carenza di beni di prima necessità, oltre che di farmaci e mascherine.

I casi di contagio accertati sono al momento 34.945 (34.609 solo in Cina). È salito invece a 64 il numero delle persone risultate infette a bordo della nave giapponese Diamond Princess, posta in quarantena nella baia di Tokyo. L'amministrazione di Hong Kong ha intanto deciso, per contenere la diffusione del virus, di imporre una quarantena di due settimane per chiunque arrivi dalla Cina; le persone provenienti dal continente potranno isolarsi in albergo o in centri gestiti dal governo, oppure nelle loro case di proprietà, se ne hanno. Chi viene sorpreso in pubblico durante la quarantena rischia multe salate e perfino la reclusione fino a 6 mesi.

Per quanto riguarda la situazione in Italia, è in buone condizioni di salute il ricercatore emiliano di 29 anni risultato positivo ai test (primo caso di un italiano contagiato) e al momento ricoverato all'Istituto Spallanzani. Rimangono invece in terapia intensiva i due turisti cinesi colpiti dal coronavirus. Per domani mattina è previsto il rientro per alti connazionali che erano rimasti bloccati a Wuhan.

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Un cittadino italiano è risultato positivo al test per il coronavirus

7 febbraio 2020

I morti per il coronavirus cinese continuano a salire. L'ultimo bollettino parla di 638 vittime (ma anche di 1634 persone che possono dire di avercela fatta e sono guarite dall'infezione) e di 31.510 contagiati. Tra questi c'è anche un cittadino italiano. Si tratta di uno dei 56 connazionali rientrati lo scorso 3 febbraio da Wuhan, la metropoli da cui è partita l'epidemia. L'uomo è risultato positivo al test del nuovo coronavirus 2019-nCoV e dalla zona militare di Cecchignola, dove sono stati messi in quarantena gli altri italiani, è stato trasferito all'Istituto Spallanzani. I suoi sintomi per ora comprendono un "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale", fa sapere l'Istituto Superiore di Sanità.

Nella notte non ce l'ha fatta Li Wenliang uno dei primi medici a lanciare l'allarme di un'epidemia per il nuovo coronavirus già alla fine di dicembre. Non solo non è stato creduto, ma addirittura è stato messo sotto indagine  dalle autorità cinesi per "diffusione di notizie false". Probabilmente aveva contratto il virus proprio mentre si dedicava alla cura dei pazienti infetti e da giorni versava in condizioni critiche. Alla fine è arrivato il triste epilogo, con la conferma della sua morte da parte del Wuhan Central Hospital. Ironia della sorte, adesso viene ricordato dai cinesi come un eroe.

Intanto, è aumentato a 61 il numero delle persone positive al test per il coronavirus sulla nave giapponese Diamond Princess ormeggiata a largo di Yokohama. Tra le circa 3700 persone a bordo ci sono anche 35 italiani, ma nessuno di loro risulta tra i contagiati.

Tornando all'Italia, secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa cinese Xinhua, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha affermato che l'Italia sarebbe disposta a riaprire alcuni collegamenti aerei con la Cina, chiusi da Palazzo Chigi come misura precauzionale per contenere la diffusione del coronavirus. La notizia è stata seccamente smentita dalla Farnesina: "è priva di fondamento". Dunque i voli da e per la Cina rimarranno ancora chiusi, mentre proseguiranno i controlli della temperatura corporea a tutti i passeggeri di voli europei e internazionali in arrivo negli aeroporti italiani.

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Anche un neonato tra i contagiati

6 febbraio 2020

Il numero dei morti continua a salire e ha raggiunto quota 565, mentre i contagiati confermati sono 28.335. Tuttavia, sembra dare i suoi risultati la strategia di contenimento adottata dalla Cina per evitare la diffusione del nuovo coronavirus. Circa 100 milioni di persone sono rinchiuse in casa nella provincia di Hubei, l'area più colpita, e stanno terminando il ciclo di 14 giorni di quarantena, coincidente con il periodo di incubazione ipotizzato per il virus: la diffusione oltre ai confini dello Hubei appare in frenata. Il regime di Pechino ha comunque ammesso che ci sono state delle lacune e ha rimosso o sanzionato 400 funzionari per gestione insoddisfacente dell'emergenza coronavirus.

Intanto sempre dalla Cina era arrivata la notizia che un'equipe di scienziati del Wuhan Institute of Virology aveva individuato due farmaci in grado di contrastare l'infezione da coronavirus, ma l'Oms ha provveduto a spazzare via ogni illusione, ribadendo che al momento non c'è alcun farmaco specifico per trattare o prevenire il nuovo virus.

Da segnalare tra le persone contagiate un bambino nato il 2 febbraio a Wuhan, il più giovane finora registrato. L'infezione gli è stata diagnosticata appena 30 ore dopo il parto, mentre la madre era risultata positiva ai test prima della nascita del bambino. Non si sa se il piccolo abbia contratto il virus quando era ancora nell'utero materno – e in questo caso si si tratterebbe di una nuova forma di trasmissione del virus – oppure subito dopo il parto, per via aerea. Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto su un campione significativo di persone di Wuhan, l'età media delle persone colpite dal coronavirus è superiore a 50 anni.

In Italia, i due turisti cinesi infetti rimangono ricoverati in terapia intensiva all'Istituto Spallanzani di Roma. Le loro condizioni cliniche sono stazionarie. Altri 4 pazienti sintomatici sono in osservazione e sono stati sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus.

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Due navi da crociera in quarantena

5 febbraio 2020

I morti sono saliti a 493 morti, i contagi a 24.587. E intanto il Comitato permanente dell'ufficio politico del partito comunista cinese ha ammesso che ci sono stati dei limiti e delle manchevolezze nella gestione dell'emergenza coronavirus. Nel frattempo, sulla Diamond Princess, la nave da crociera ormeggiata attualmente al porto di Yokohama, a sud di Tokyo, e messa in quarantena, dieci persone sono risultate positive al test per il coronavirus. Il ministero della Sanità giapponese ha fatto sapere che le persone contagiate sono state ricoverate, ma nessuna di loro presenta sintomi gravi. Il governo giapponese ha comunque chiesto ai passeggeri di rimanere a bordo della nave altre due settimane. Un'altra nave, la World Dream, è bloccata nel porto di Hong Kong con circa 3.600 persone a bordo, dopo che le autorità sanitarie hanno accertato che tre suoi passeggeri, sbarcati in Cina il 24 gennaio, sono poi risultati positivi al coronavirus.

L'Oms ha confermato che il 99% dei casi si sono registrati in Cina, il che potrebbe essere interpretato come un buon segno: significa che le misure di contenimento dell'epidemia sembrano funzionare al momento. Francia, Germania e Regno Unito hanno consigliato ai loro cittadini di lasciare il territorio cinese.

In Italia, si sono aggravate le condizioni dei due turisti cinesi ricoverati all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma. Come si legge dal bollettino diramato dalla struttura, il peggioramento è dovuto a un'insufficienza respiratoria ed è stato necessario un supporto respiratorio in terapia intensiva. I due pazienti sono in prognosi riservata. Altre 11 persone provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia, sono ricoverate allo Spallanzani: presentano dei sintomi e sono state sottoposte al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Altre 26 sono state invece dimesse dall'istituto dopo che i test sono risultati negativi.

"L'Italia ha adottato un efficace sistema di protezione, non c'è alcun motivo di allarmismo", ha tenuto a precisare il ministro della Salute Roberto Speranza. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile e commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Angelo Borrelli ha deciso di estendere i controlli con i termoscanner ai passeggeri di tutti i voli provenienti dall'estero, compresi quelli europei.

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Spallanzani: i 2 pazienti hanno una polmonite virale

4 febbraio 2020

Continua inevitabilmente la progressione del coronavirus: ad oggi le vittime sono 427 e 20.659 i casi di contagio. È stato registrato il primo decesso a Hong Kong: un uomo di 39 anni che era stato a Wuhan e che presentava problemi di salute ancora prima di essere infettato. Nell'ex colonia britannica, da mesi attraversata da tensioni sociali che sfociano spesso in violenti scontri con la polizia, centinaia di medici e paramedici hanno protestato per chiedere al governo locale di chiudere completamente la frontiera con la Cina e tentare di bloccare così la diffusione del virus.

Al momento la maggioranza dei casi resta concentrata nella provincia dello Hubei, primo focolaio dell'epidemia. Esclusa la Cina, il paese che registra il maggior numero di persone contagiate è il Giappone, con 20 casi confermati. Il governo di Tokyo ha deciso di mettere in quarantena una nave da crociera, la Diamond Princess, con 3.500 persone a bordo (2.500 passeggeri e 1.000 membri dell'equipaggio), dopo che un passeggero di 80 anni proveniente da Hong Kong è risultato positivo al coronavirus cinese. L'imbarcazione è ormeggiata nel porto di Yokohama, nella baia di Tokyo.

Pesanti sono poi le ripercussioni del coronavirus sull'economia, non solo cinese. La casa automobilista coreana Hyundai – in Corea del Sud sono 15 i casi di contagio – ha sospeso le attività nei suoi stabilimenti dal momento che, secondo l’agenzia di stampa Yonhap, a causa dell'epidemia non arrivano dalla Cina i componenti necessari per la produzione delle macchine.

Le condizioni di salute della coppia cinese risultata positiva al test del nuovo coronavirus e attualmente ricoverata all'Istituto Spallanzani rimangono stazionarie: entrambi hanno una polmonite virale. L'italiano con la febbre che non è stato fatto partire da Wuhan insieme agli altri connazionali, uno studente friulano di 17 anni, è invece risultato negativo al test. La Farnesina sta ora studiando una soluzione per farlo rientrare e per sottoporlo al periodo di quarantena, come da prassi per chi proviene da Wuhan.

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Tornano a casa gli italiani bloccati a Wuhan

3 febbraio 2020

Sale il numero dei morti e dei contagi accertati: il bilancio complessivo parla di 362 vittime e 17.480 persone infettate dal virus in tutto il mondo. Se prendiamo in considerazione solo la Cina, il numero dei morti causati dal nuovo coronavirus è di 361. La Cina, attraverso le dichiarazioni del portavoce del ministro degli esteri cinese, ha rivolto un appello agli altri paesi, chiedendo aiuto per farsi inviare attrezzature mediche protettive per fronteggiare il coronavirus: mascherine, tute e occhiali di sicurezza.

E intanto le borse cinesi affondano, a causa proprio della situazione difficile legata all'epidemia in corso. Nella prima giornata di riapertura dei mercati dopo la lunga pausa delle vacanze per il Capodanno cinese, l'indice di Shanghai e quello di Shenzen hanno aperto perdendo quasi il 9%: in poche ore sono stati "bruciati" 420 miliardi di dollari. Diversi analisti finanziari sostengono che la diffusione del nuovo coronavirus avrà ripercussioni sull'economia cinese e globale.

La Cina risponde rendendo operativo l’ospedale di Huoshenshan a Wuhan, una delle due strutture sanitarie costruite appositamente per ospitare i pazienti affetti da coronavirus. L'ospedale è stato costruito in tempi lampo, come aveva annunciato il regime di Pechino che così mette in mostra davanti agli occhi del mondo tutta la sua efficienza. La nuova struttura occupa un'area di circa 25 mila metri quadrati e mette a disposizione un migliaio di posti letto.

Nel frattempo, sono rientrati in Italia 56 nostri connazionali che si trovavano a Wuhan, epicentro dell'epidemia. Sono atterrati questa mattina all’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove li attende una serie di test e controlli medici. Dopo di che verranno trasferiti nel Centro olimpico della città militare della Cecchignola, alla periferia sud di Roma, dove rimarranno per due settimane in osservazione. Altri dieci italiani hanno scelto invece di rimanere in Cina, mentre un altro cittadino italiano non è stato fatto imbarcare perché aveva la febbre.

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Primo morto fuori dalla Cina

2 febbraio 2020

Continuano i monitoraggi alle due persone ricoverate all'Istituto Spallanzani di Roma. L'ospedale ha comunicato le loro condizioni nel secondo bollettino medico di ieri: marito e moglie sono stabili, lui ha ancora febbre alta, tosse ed è affetto da polmonite, la donna invece è in condizioni discrete ma ha avuto un episodio di nausea e vomito.

Novità anche per quanto riguarda le misure di sicurezza adottate dall'Italia. Dovrebbero rientrare domani gli italiani che si trovano ancora a Wuhan, in Cina. Per loro è previsto un volo militare che dovrebbe atterrare a Pratica di Mare domattina. Per loro, una volta a terra, sono previsti controlli medici precauzionali. Sono inoltre stati sospesi i visti in Cina per l'Italia da parte delle agenzie autorizzate, esclusi quelli consolari per motivi familiari o urgenti.

L'Italia ha preso posizione ufficiale anche nel campo della scuola, con una circolare predisposta dal Ministero della Salute e diffusa dal Ministero dell'Istruzione. Tutti gli studenti saranno ammessi a scuola senza nessuna limitazione (geografica, di viaggio o provenienza). Gli insegnanti sono però stati invitati a prestare la massima attenzione all'eventuale insorgenza di sintomi.

Sul fronte dei numeri, aumentano i contagi e le morti. Ma, va assolutamente precisato, diminuisce il tasso di letalità (che secondo i dati diffusi dalla mappa interattiva della Johns Hopkins University) che passa dal 2,27% al 2,09%. Il numero dei casi accertati sono 14.578, i decessi 305. I contagi in Europa sono dei quali 8 in Germania, 6 in Francia, 2 in Russia, 2 in Regno Unito, 1 in Spagna, 1 in Finlandia e 1 in Svezia.

I dati della mappa di diffusione del virus nella mappa interattiva della Johns Hopkins University (aggiornamento: sera del 1 febbraio 2020)

La brutta notizia di ieri è la prima morte per coronavirus fuori dalla Cina. Si tratta di un cittadino cinese di 44 anni che era arrivato in Filippine da Wuhan il 21 gennaio e lì aveva manifestato i sintomi del virus.

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Stabili i 2 pazienti a Roma, 20 contagi in Europa

1 febbraio 2020

Aumentano i contagi e purtroppo anche i decessi causati dal coronavirus. Rimane però invariato il tasso di mortalità (basandosi sui dati ufficiali dei casi registrati). Secondo i numeri della Johns Hopkins University le persone contagiate sono 11.374 e 259 le morti, stando ai dati aggiornati a ieri sera. Il tasso di mortalità rimane quindi di poco superiore al 2% (2,27 per precisione).

I dati della mappa di diffusione del virus nella mappa interattiva della Johns Hopkins University (aggiornamento: 7pm del 31 gennaio 2020)

Intanto, dopo i primi due casi di Roma, non sono stati confermati altri contagi in Italia. L'Istituto Spallanzani ha comunicato che ci sono altri casi sospetti su cui si stanno facendo analisi e verifiche. Si tratta per lo più di persone che sono state a stretto contatto con i due turisti cinesi risultati positivi al coronavirus nella capitale.

Dopo il Consiglio dei ministri di ieri mattina, il ministro della Salute Roberto Speranza ha rassicurato tutti sulle misure di sicurezza adottate dall'Italia: “Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’OMS abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale”.

E mentre in Germania si registra il primo bambino infettato dal coronavirus, il figlio di un dipendente dell'azienda tedesca all'interno della quale si erano registrati i casi di contagio del Paese, anche gli altri Stati stanno prendendo misure di sicurezza. Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza per sei mesi e del blocco di tutti i voli da e per la Cina da parte dell'Italia, anche gli USA hanno dichiarato l'emergenza sanitaria pubblica.

Niente panico, però. Nonostante le crescenti misure di sicurezza, la situazione rimane particolarmente critica solo in Cina. Nel resto del mondo non sono ancora state registrate morti e i casi di contagio in Europa sono solo 20 (7 in Germania, 6 in Francia, 2 in Italia, 2 in Russia, 1 in Finlandia, 1 in Spagna e 1 in Svezia).

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Il coronavirus arriva in Italia: 2 casi a Roma

31 gennaio 2020

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso le parole del suo direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato l'emergenza globale. Una misura che serve per migliorare l'attività di coordinamento a livello internazionale e che, in sintesi, consiste in una serie di raccomandazioni, in parte specifiche per la Cina e in parte valide per tutti gli altri paesi del mondo.

L'Oms invita a condividere le informazioni sul virus con gli altri stati, a informare in maniera adeguata i cittadini, a intensificare gli sforzi nella ricerca scientifica e i controlli alle frontiere per evitare il contagio. Nessun allarmismo, però. Tra le altre cose, infatti, l'Oms raccomanda di non imporre restrizioni allo spostamento di persone e merci. Inoltre, dal 2009 l'emergenza globale è già stata dichiarata sei volte: con la cosiddetta influenza suina H1N1, con la poliomielite, due volte con ebola (nel 2014 e nel 2019), con Zika e infine ora con il coronavirus 2019-nCoV. Non fu dichiarata invece con la Mers nel 2013, altra patologia dovuta a un coronavirus.

E intanto anche l'Italia finisce tra i paesi europei che fanno registrare dei casi di contagio. Sono infatti risultati positivi al nuovo coronavirus due turisti cinesi a Roma (attualmente ricoverati in buone condizioni all'Istituto Spallanzani, centro di riferimento nazionale per le malattie infettive) giunti una decina di giorni fa nel nostro paese, passando dallo scalo milanese di Malpensa. La camera d'albergo in cui ha soggiornato la coppia infetta è stata sigillata, mentre tutti gli altri cinesi che facevano parte della stessa comitiva delle due persone contagiate sono ora sotto osservazione. Il governo italiano ha deciso di sospendere tutti i voli da e per la Cina: il nostro è il primo paese a prendere un provvedimento del genere. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che "la situazione è sotto controllo".

Il bilancio al momento parla di 213 morti e 9.776 persone contagiate (12 in Europa), ma anche di 187 persone che sono guarite.

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Le compagnie aeree cancellano i voli da e per la Cina

30 gennaio 2020

Purtroppo sale il numero dei morti e delle persone contagiate dal nuovo coronavirus cinese. C'è da aspettarlo: la crescita di questi numeri sarà esponenziale, dicono gli esperti. Il bilancio aggiornato parla di 170 morti e di 7.783 casi di contagio confermati. La Commissione sanitaria nazionale cinese ha registrato il primo caso anche in Tibet, il che vuol dire che tutte le province cinesi, nessuna esclusa, sono coinvolte dall'epidemia. In Europa salgono a 10 le persone contagiate dal virus, con un nuovo caso confermato in Finlandia e un altro in Francia.

Proseguono intanto le operazioni di evacuazione degli stranieri dalla zona di Wuhan: ai cittadini statunitensi, australiani e giapponesi che sono già rientrati in patria è stato imposto dalle autorità di rimanere in osservazione e in isolamento per alcuni giorni, in modo da poter eseguire una serie di test e verificare che non abbiano contratto l'infezione. Per i circa 60 italiani presenti ancora a Wuhan è pronto l'aereo militare che li dovrebbe riportare nel nostro paese: "Il velivolo, una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese, raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro. All'arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute", si legge in una nota dell'Unità di Crisi della Farnesina.

E a proposito di voli, altre compagnie aeree hanno voluto seguire l'esempio di British Airways annunciando la cancellazione dei voli da e per la Cina. Sono la tedesca Lufthansa (insieme alla sue controllate Swiss e Austrian Airlines), la canadese Air Canada, l’indonesiana Lion Air, la sudcoreana Seoul Air e le statunitensi Delta e American Airlines.

Intanto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e si è complimentato con il governo di Pechino per come è riuscito a intervenire per limitare la diffusione del virus in altri paesi. Il basso numero di contagi fuori dalla Cina è un segnale positivo (almeno per ora) e dimostra che le misure di contenimento del coronavirus stanno funzionando. L'incognita principale rimane il grado di trasmissione del virus stesso, soprattutto quando una persona infetta non ha ancora manifestato i sintomi.

Monitora la situazione anche il presidente americano Donal Trump che in un tweet ha fatto sapere che le agenzie americane stanno lavorando a stretto contatto con la Cina: "Abbiamo i migliori esperti al mondo e sono al lavoro 24 ore su 24". Larry Kudlow, consigliere economico della Casa Bianca, ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno un team di scienziati del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) che collaboreranno con i colleghi cinesi alle ricerche sul coronavirus.

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I morti sono più di 130

29 gennaio 2020

Te ne sarai accorto anche tu: da giorni il nuovo coronavirus cinese 2019-nCoV ha catalizzato l'attenzione dei media di tutto il mondo. Su questa epidemia stanno uscendo le notizie più disparate, come quella secondo cui il virus sarebbe uscito da un laboratorio biologico vicino a Wuhan, la megalopoli cinese da 11 milioni di abitanti da dove effettivamente è partito il contagio.

Da giorni la città è completamente isolata per via della quarantena imposta dalle autorità cinesi. In queste ore è iniziato il piano di evacuazione dei cittadini stranieri rimasti bloccati a Wuhan per farli tornare nei rispettivi paesi. I primi a partire sono stati Stati Uniti e Giappone, rimpatriando rispettivamente 240 e 206 persone. Altri paesi, tra cui l'Italia, stanno valutando di riportare a casa i loro cittadini. Sono una sessantina gli italiani che al momento si trovano a Wuhan.

Ma qual è davvero la situazione relativa alla diffusione del coronavirus cinese? Proviamo a fare un po' di chiarezza analizzando i numeri confermati e partendo dalle informazioni rilasciate quotidianamente dai principali enti sanitari nazionali e internazionali. In primis dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che nel suo ultimo report parla di rischio molto alto per la Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale.

Consultando la mappa interattiva realizzata dagli ingegneri informatici del Center for Systems Science and Engineering della Johns Hopkins University, notiamo che attualmente il numero dei morti registrati a causa del nuovo coronavirus  è salito a 132, tutti in Cina. L'area più colpita è la provincia cinese di Hubei, dove si trova Wuhan. I casi di contagio accertati sono 6.057. Dopo la Cina, il paese più coinvolto dall'epidemia è la Thailandia con 14 casi di persone contagiate.

A Hong Kong, dove sono stati registrati 8 casi di contagio e si moltiplicano i casi sospetti, le autorità hanno annunciato che tutti i collegamenti ferroviari e navali con la Cina saranno sospesi a partire dal 30 gennaio per cercare di contenere la diffusione del virus. La stessa motivazione ha spinto la compagnia aerea britannica British Airways a cancellare tutti i voli da e per la Cina. Inoltre, la Fis (Federazione Internazionale Sci) ha deciso di annullare le gare di sci alpino previste a febbraio a Yanqing, non lontano da Pechino.

In Europa sono stati registrati finora 8 casi di contagio, 4 in Francia e 4 in Germania. Nel caso di un cittadino tedesco la trasmissione del virus sarebbe avvenuta sul territorio europeo. A contagiarlo, riporta l'emittente pubblica tedesca Deutsche Welle, sarebbe stato un cittadino cinese che lavora per la stessa società e che aveva partecipato a un evento di formazione aziendale in Baviera. In Italia per ora non c'è alcun caso confermato di contagio, sebbene a cadenza quasi giornaliera vengano diffuse notizie su casi sospetti.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto al dottor Albert Kasongo, medico vaccinatore del Centro medico Santagostino di Milano, un commento sui dati della diffusione del virus ad oggi disponibili: "Secondo i dati dell’Oms ad oggi il tasso di mortalità è più basso rispetto a quello della SARS, però rispetto alla Sars il tasso di contagiosità di questo coronavirus è superiore. Il rischio quindi è che coinvolga molte più persone rispetto alla Sars, superandone il numero di vittime".

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Fonti | Oms, Center for Systems Science and Engineering

(Articolo pubblicato da Federico Turrisi il 29 gennaio 2020, in aggiornamento quotidiano
Modificato da Simona Cardillo l'ultima volta il 2 febbraio 2020)

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