
Difficile non associare una perdita di peso a una dieta dimagrante. Con il dito puntato sempre alla bilancia, quasi un italiano su quattro si mette a dieta per perdere i chili in eccesso. Eppure non funziona sempre così. Può capitare, infatti, che la perdita di peso sia involontaria, ossia che non dipenda strettamente da un regime dietetico, e le cause possono essere svariate.
La perdita di peso può essere il sintomo di un problema di salute quando corrisponde a un dimagrimento superiore ai 4,5 kg o al 5% del peso corporeo iniziale in un periodo di 6-12 mesi; e va detto che qualunque perdita di peso rilevante che si verifica in assenza di un regime dietetico controllato, deve essere comunque monitorata. Alla base di una perdita di peso inspiegata possono esserci quindi diversi problemi. Vediamo nello specifico quali possono essere.
Una perdita di peso involontaria che nel tempo diventa grave, può avere effetti sulla qualità della vita, ma anche compromettere l'efficacia di una terapia o il recupero da una malattia, fino a diventare un fattore di rischio che può portare alla morte. Un organismo che non riceve un’adeguata alimentazione può vedere compromesse le funzioni del corpo umano come la funzione immunitaria, la funzionalità renale, il ciclo mestruale, la termoregolazione, la guarigione dalle ferite e la capacità muscolare.
Ci sono alcune patologie che possono scatenare una perdita di peso involontaria:
Se dovesse capitarti di perdere peso senza un motivo apparente, in termini di oltre i 5 chili o più del 5% del tuo peso corporeo, in un periodo inferiore ai 6-12 mesi, il consiglio è sempre quello di consultarsi con il medico di fiducia. Fai soprattutto attenzione che alla perdita di peso non siano associati altri sintomi.
Dietro a un'involontaria perdita di peso ci possono essere diverse cause. Oltre alle patologie che ti ho già descritto poco più sopra, possono concorrere altre circostanze come, per esempio, l'abuso di droghe.
L’assunzione di anfetamine può ridurre l’appetito, tant’è che spesso vengono assunte proprio per questo scopo. Le anfetamine, infatti, emulano le sostanze endogene naturali, andando ad agire sullo stimolo della fame.
Della stessa famiglia della anfetamine, la sibutramina è un farmaco usato per curare l’obesità e per aumentare l’aggressività in ambito sportivo. Inibisce l’appetito e facilita il dimagrimento ma, a causa degli effetti collaterali che può provocare, è stata tolta dal commercio. Anche la cocaina, tra i numerosi effetti a breve termine che implica, porta alla perdita di appetito, oltre ad un’alterazione del comportamento tendente all'aggressività, alla paranoia e all’euforia alternata alla depressione.
Anche l'abuso di lassativi può contribuire alla perdita involontaria di peso. I lassativi vengono impiegati per ripristinare la normale regolarità dell’intestino, ma se utilizzati impropriamente possono anche portare a un dimagrimento involontario, dovuto soprattutto alla riduzione dell’assorbimento intestinale di nutrienti, all'aumento del senso di sazietà e quindi alla ridotta assunzione di cibo. L’effetto sul peso corporeo è legato poi anche all'incremento della perdita di liquidi.
Più in generale, anche l'assunzione di farmaci è tra le cause di questa condizione. Alcuni chemioterapici o medicinali impiegati per problemi alla tiroide possono portare a una perdita di peso. In questo caso è bene consultare il proprio medico per valutare la terapia seguita.
Patire una perdita di peso involontaria e dunque non cercata può spaventare e per questo è bene attivarsi tempestivamente per capirne le cause. Un passo importante è sicuramente quella con il nutrizionista, in modo da valutare se la propria dieta sia accurata ed equilibrata.
Eventualmente, possono poi tornare utili diversi esami ematochimici in grado di dare una panoramica dello tuo stato metabolico. Sto parlando insomma di un esame del sangue per verificare:
Per approfondire le indagini si può ricorrere poi a:
Perdere peso troppo in fretta non fa bene al tuo corpo, sotto tanti punti di vista. Potresti, per esempio, patire un forte senso di stordimento, debolezza, vertigini uniti magari anche a episodi di svenimento, nausea e vomito.
La sovrapproduzione di colesterolo può portare a un eccessivo affaticamento della cistifellea che a un certo punto non riesce più a smaltire queste sostanze in eccesso portando alla formazione di calcoli biliari.
La perdita troppo rapida di peso può comportare anche una perdita muscolare oltre poi a tutta una serie di turbi psicofisici, come scarsa concentrazione e affaticamento dovuta alla mancanza di nutrienti, sbalzi d'umore e ansia.
Generalmente, il peso corporeo raggiunge un valore massimo intorno ai 60 anni, rimane stabile fino agli 80, per poi diminuire gradualmente. In questo caso, la perdita di peso è dovuta a più fattori: la massa magra corporea diminuisce e si svolge meno attività fisica, ciò comporta un calo del fabbisogno calorico giornaliero e quindi una diminuzione dell’assunzione di cibo; cala il senso della fame perché diminuiscono la percezione gustativa e olfattiva; si riduce la capacità masticatoria; possono insorgere alcuni disturbi digestivi come il rallentato svuotamento gastrico.
Una circostanza comune in cui può succedere di perdere peso senza volerlo è il periodo immediatamente successivo alla gravidanza in cui la donna allatta il proprio bambino. Ciò è dovuto al fatto che il latte materno è ricco di nutrienti che richiedono all'orgasmo un'abbondante concentrazione di energia (quindi di calorie) per essere prodotti. L’allattamento, quindi, comporta l'utilizzo di calorie e può dunque favorire questa condizione.
Anche soffrire di stress cronico può contribuire a far perdere di peso. Momenti di forte agitazione e ansia possono portare alla perdita di appetito: non riuscire a mangiare per giorni, o comunque alimentarsi in maniera poco equilibrata, alla fine può facilmente portare alla perdita di peso.
Fonte | Humanitas
(Articolo scritto da Gaia Cortese il 27 settembre 2019
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 21 settembre 2023)