L'evento parte con un vero e proprio endorsement al mondo delle bici elettriche, un sostegno completamente esplicito sulla mobilità leggera a due ruote. Dov'è il problema? Iniziamo col dirti che si tratta di una posizione, che ANCMA Confindustria ha preso dopo quanto la Germania, nel mese di gennaio, ha comunicato in merito a quel che è stato il suo mercato interno del 2022. A fine del comunicato stampa era presente questa frase: "Le e-bike saranno il mezzo di trasporto di massa del futuro". Detto dalla Germania che nel 2022 ha venduto 2.2 milioni di biciclette elettriche. Detto dalla Germania il Paese dell'auto. Questo vuol dire anche in Italia? Forse sì, ma per il momento nel 2022 proprio sul mondo delle bici il mercato interno del nostro Paese segna un -10%. Quindi ancora una volta cerchiamo di trainare il mercato interno, sul mondo della mobilità, seguendo quel che è il successo negli altri Paesi, appunto come la Germania. Senza considerare la differente rete infrastrutturale urbana di tutte le città italiane, non solo dei capoluoghi, e senza considerare la cultura di massa, che tutti gli italiani hanno sulla mobilità. Questo non vuol dire: "Non dover puntare su quel che comunque è uno dei primi mezzi sostenibile e più utilizzati in tutti gli altri Paesi europei (anche perchè oltre le Germania, anche Belgio e Portogallo sono Nazioni di lustro per le biciclette)". Vogliamo dire che la filiera italiana della mobilità, in eventi di questo tipo, non può esclusivamente puntare su una mobilità sostenibile a due ruote che nel precedente anno ha comunque subito un lievo calo e non una crescita. E aggiungiamo che questo endorsement alle sole e-bike è arrivato anche in un momento storico dove l'Europa spinge per l'approvazione definitiva dello stop dal 2035 alla produzione e vendita di auto a benzina e diesel e dove  l'Italia, insieme alla Germania, vuole trovare soluzioni diverse all'elettrico per il futuro della mobilità. Bisognerebbe, quindi parlare anche di temi strutturali, di base che poi portano allo sviluppo di vari tipi di mobilità, ad esempio l'estrazione di litio e il suo stoccaggio o anche un nuovo codice della strada, una nuova filiera di produzione di batterie, le infrastrutture per elettrico e idrogeno, la riconversione delle competenze di chi lavora nel settore della mobilità. Il focus centrale e quasi esclusivo ricade, invece, sulla bicicletta elettrica: "Siamo ancora indietro rispetto alle altre Nazioni nella vendita di questo prodotto" questo è quanto il Presidente di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) Confindustria Magri ha dichiarato più volte nella conferenza stampa di presentazione degli E-Moving Days, a Milano 

Il mercato delle bici 2022 e il suo sviluppo futuro

"L'industria delle due ruote italiana èla seconda, dopo il Portogallo, più importante d'Europa e spero che il governo non porti avanti il suo disegno di legge che obbliga l'utilizzo di casco e patente per le biciclette a pedalata assistita, ovvero le e-bike. Sarebbe un autogol incredibile per il nostro Paese e per la filiera. I dati del mercato 2022, come vedremo non sono stati confortanti, ma indicano anche come bisogna superare gli incentivi all'acquisto di una bicicletta, spostandosi invece verso gli incentivi all'utilizzo. Quindi riduzione dell'aliquota IVA per tutti i prodotti della filiera. A mio modo di veder il futuro della mobilità è a due ruote."

Per quanto riguarda i dati, l'analisi fatta da ANCMA è sul quadriennio 2019-2022 e questo perchè, come spiega l'Associazione, i dati di mercato del biennio del Covid sono stati falsati o gonfiati dal contesto storico del periodo e anche dai bonus che il Governo, in quegli anni, ha approvato per biciclette e monopattini. Per questo motivo "Era più corretto fare un'analisi inglobando anche il 2019 come anno, per rapportarsi anche a un periodo normale per la nostra filiera" – ANCMA.

"Guardando questa fotografia nel corso dei 4 anni vediamo un -5% per quanto riguarda le biciclette muscolari (analizzando il trend solo del 2022 si registra addirittura un -15%), invece sempre nello stesso periodo le e-bike vedono un vero e proprio boom nelle vendite, +72% (Nel 2022 un +14%). Il Parlamento Europeo ha anche sancito che le stesse e-bike, sono in tutto e per tutto un mezzo identico alle biciclette tradizionali. Questo vogliamo sottolinearlo e ricordarlo con forza. In termini economici nel 2019 l'intero mercato di mobilità leggere a due ruote, in Italia, vedeva un ritorno di 2,1 miliardi di euro. Nel 2022 invece il guadagno economico è stato lievemente più significativo con 3,2 miliardi di euro di incasso, un +52% sui 4 anni."

Rimanendo in termini numerici: "Quante biciclette, tradizionali ed elettriche sono state vendute in Italia nel 2022? 1.435 milioni le bici tradizionali e 337mila le e-bike.

"Per noi di ANCMA questo volume d'affari è molto importante. I tre attori principali del mercato che hanno permesso questa crescita economica sono i grandi centri di distribuzione, l'online, ma soprattutto i singoli negozi. Pensate che proprio i singoli negozi sono i più importanti in questo mercato. Rappresentano in fatti il 68% del totale delle vendite, contro quindi il 32% degli altri due attori in gioco. Adesso entriamo nello specifico. Quali sono stati mezzi più venduti? Nel 2022 le e-bike rappresentano il nostro 19% del totale e di questa fetta il 52%  delle vendite riguardano le e-city, il 43% le E-mtb."

Quel che fino ad ora ho detto per noi vuol dire molto, siamo contenti di questo giro d'affari, ma pensate che per arrivare al giro d'affari che ha la Germania, moltiplicate tutto quello che vi ho detto per cinque volte. Questo volevo dirlo per farvi capire che la potenzialità di questo mercato è altissima. Anche il dato sulla vendita delle biciclette Cargo, che per noi rappresentano l'1% del mercato, vede quanto siamo indietro rispetto alla Germania. Quell'1% significa 3000 biciclette Cargo vendute. La Germania? 218mila pezzi. Vi do tutti questi dati anche per traguardare una visione di mobilità che altri Paesi, che corrono più di noi, hanno.

"Passiamo adesso all'analisi dell'import e degli export dei materiali. Come vedete dal grafico per le bici tradizionali, gli indicatori soprattutto nell'ultimo anno sono negativi, -9% di produzione, -20% di export e -14% di import. I dati cambiano quando parliamo di e-bike e quel che più voglio sottolineare in questo caso e lo sviluppo che la nostra filiera italiana ha avuto dopo il 2019. Infatti registravamo, quell'anno, un maggior import di materiali, 67%, contro un 27% di export. Negli anni successivi quel 67 è diventato 8% e poi 1%. L'export invece è cresciuto significativamente dal 27% al 56%. Quest'anno registriamo un -3%, ma come vi ha avevo detto all'inizio i dati negativi di quest'anno sono dovuti alla troppa crescita ottenuta negli anni del Covid. Infatti nel complesso la produzione registra un +78% in quattro anni  e un +10% nell'ultimo anno. Tornando al discorso, l'aumento dell'import significa, quindi, che abbiamo un grande potenziale di crescita economica nel settore bici. L'export del comparto componenti per la bicicletta attualmente vale 600milioni di euro."