Il progetto della Francia: un’alleanza nucleare europea per superare la crisi climatica ed energetica e puntare alla carbon neutrality

La proposta del governo francese è quella di realizzare una collaborazione con altri paesi europei per sfruttare le potenzialità dell’atomo per il raggiungimento della carbon neutrality. Tra i Paesi che hanno aderito al progetto anche Croazia, Polonia, Romania e Slovenia. L’Italia non ha partecipato.
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Kevin Ben Alì Zinati 2 Marzo 2023

Un'alleanza nucleare. Un patto tra 12 paesi europei per superare la crisi climatica (ed energetica) basato sulle potenzialità del nucleare, uno degli strumenti, insieme alle rinnovabili per raggiungere i nostri obiettivi di neutralità carbonica”. 

Il piano della Francia per l’imminente futuro di puntare forte sull’atomo è stato anticipato dalla ministra francese per la transizione energetica Agnes Pannier-Runacher a margine del Consiglio informale europeo dei ministri di energia, trasporti e telecomunicazioni.

L’obiettivo, spiega una nota del governo francese, è quello di creare una vera collaborazione a livello europeo per promuovere la ricerca e la diffusione delle informazioni tecniche, stabilire norme di sicurezza uniformi in linea con le migliori pratiche internazionali e rafforzare la cooperazione industriale nucleare per centrare obiettivi energetici importanti e comuni a tutoli Vecchio Continente.

La cooperazione tra i rispettivi settori nucleari nazionali deve puntare allo sviluppo di nuovi progetti, in particolare basati su tecnologie innovative. Il riferimento, come puoi intuire è ai reattori di IV generazione e agli Smr, i famosi reattori modulari, oggi ancora solo in fase sperimentale.

L’alleanza nucleare proposta dalla Francia vuole essere il segnale che l’atomo dovrebbe essere preso in considerazione nelle riflessioni scientifiche e soprattutto politiche di contrasto al cambiamento climatico. Specialmente dopo che la Commissione europea nei mesi scorsi ha approvato la tassonomia per la finanza sostenibile e quindi l’etichetta «green» per gas e, appunto, nucleare.

L’incontro, andato in scena martedì 28 febbraio 2023, ha visto seduti al tavolo altri 11 paesi dell'Unione Europea: Bulgaria, Croazia, Francia, Ungheria, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia (e Svezia).

Nonostante le prime voci che ne confermavano la presenza, l’Italia non ha preso parte alla riunione: il chiarimento è arrivato nella serata di lunedì in una nota del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Il progetto di un’alleanza nucleare, come puoi intuire, divide l’Europa in due veri e propri schieramenti ideologici opposti. Insieme alla Francia ci sono ovviamente tutti quei paesi che già sfruttano il nucleare per la produzione di energia.

Oltre al governo di Emmanuel Macron, che soddisfa gran parte del proprio fabbisogno energetico con le sue centrali nucleari, anche Svezia e Ungheria contano molto sull’atomo mentre la Polonia ha in programma la costruzione dei primi reattori. Anna Moskwa, ministro dell’Energia polacco, ha spiegato che “questo non sarà l'ultimo passo. Non escludiamo ulteriori incontri dedicati alla questione nucleare”.

A trainare il fronte del “no” c’è invece la Germania, ormai già avanti nello smantellamento delle sue centrali, Spagna, Austria e il Lussemburgo, contrarie al nucleare soprattutto per questione ambientali (i rifiuti) e di sicurezza (gli spettri di Chernobyl e Fukushima sono sempre presenti).

In mezzo, al momento, ci sarebbe la Svezia, che ha partecipato all’incontro promosso dalla Francia, ha espresso interesse ad aderire al gruppo ma ha scelto di rimanere neutrale perché attualmente detiene la presidenza di turno dell’UE.