La quinoa, un superfood di cui non hai davvero bisogno

Arrivata da pochi anni, la quinoa ha conquistato subito supermercati e tavole occidentali. L’Italia è tra i maggiori esportatori europei e probabilmente anche tu sarai abituato a tenerne una confezione nella tua dispensa. Ma questa pianta sta mettendo in pericolo la biodiversità e la sopravvivenza stessa del condor delle Ande.
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Fino a pochi anni fa, non sapevi nemmeno cosa fosse. Ora mettere in tavola la quinoa ti sembra assolutamente normale. La chiamano un superfood, perché sembra un cereale, anche se in realtà è una parente di spinaci e barbietole. Per vegani e vegetariani è un'alternativa proteica alla carne, per i chi vuole perdere peso diventa la sostituta dietetica della pasta, per i salutisti contiene praticamente tutto: fibre, sali minerali (sopratutto magnesio, ferro e zinco), grassi insaturi. Infine, per i celiaci, non contiene glutine. Ha così tante proprietà che c'è addirittura chi la vede come la migliore soluzione alla fame nel mondo. Sai invece dove non si mangia la quinoa? Sulle Ande, proprio dove viene coltivata.

O meglio, non si mangia più. Dai tempi degli Incas in poi, questo piatto è sempre stato alla base dell'alimentazione di Bolivia e Perù. Poi, però, ha iniziato ad andare di moda nei Paesi occidentali. Canada, Stati Uniti e soprattutto Europa ne chiedevano sempre di più, e mentre anche tu imparavi a tenertene sempre una confezione nella dispensa, per le popolazioni andine venderla diventava più conveniente che mangiarla. Fin qui, volendo, neanche troppo male. Era arrivata finalmente una speranza per risollevare l'economia di queste due nazioni. Ma quanto si entra nel sistema della grande distribuzione, e della grande esportazione, c'è un solo percorso possibile: produrre sempre di più.

I campi di quinoa tolgono spazio a lama e alpaca, mentre fertilizzanti e pesticidi stanno conducendo il condor all'estinzione

E così è stato. Fertilizzanti e pesticidi hanno garantito una resa ancora maggiore a una pianta che, già di per sé, è in grado di crescere praticamente ovunque e anche in condizioni difficili. Ma mentre prima veniva coltivata solamente in montagna, oggi i campi a monocultura si estendono a vista d'occhio anche in pianura, togliendo spazio agli allevamenti di alpaca e lama. Minando insomma la biodiversità. Non solo, ma tutti gli agenti chimici impiegati dai contadini stanno conducendo all'estinzione un uccello che è tra i più grandi al mondo: il condor delle Ande.

Come sempre, il problema non è assaggiare ogni tanto un piatto che non appartiene alla nostra cucina, ma utilizzare un alimento ogni giorno, proprio come se crescesse dietro casa nostra. Il 55% di tutta la quinoa prodotta viene esportata e l'Italia è tra i maggiori consumatori in Europa. Tutto questo è, semplicemente troppo, e impone a Bolivia e Perù di incrementare la produzione. A spese del terreno. Quando è iniziata la moda della quinoa, ogni ettaro restituiva circa 800 chili di prodotto. Nel 2014, si è passati a 560. Il cambiamento climatico inoltre sta rendendo le piogge sempre più sporadiche e intense allo stesso tempo, come tu stesso dovresti esserti accorto. E questo fenomeno non favorisce la crescita della pianta.

Il consiglio? Lascia i superfood a chi ne ha bisogno. In Italia hai la possibilità di rendere la tua dieta davvero variata, grazie al fatto che il clima mediterraneo permette la crescita di una varietà infinita di frutta e verdura, mentre i nostri mari e i corsi d'acqua sono pieni di pesci. E ricorda che i cereali, soprattutto quelli integrali, contengono già tutte le fibre di cui hai bisogno, mentre alternative alla carne possono essere i legumi oppure i funghi, tanto per citarne qualcuna. La quinoa non ti serve, perché non provi a farne a meno?

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…