Le 5 buone notizie sull'ambiente di questa settimana riguarderanno in gran parte il settore della mobilità, dalla costruzione di autostrade e stazioni di servizio tecnologiche, fino ai treni e ai grandi Suv che utilizzano energie alternative e provenienti da fonti rinnovabili. C'è spazio anche per raccontarti della prima città al mondo completamente Zero waste e della legge Ue sulla tecnologia leggera e la riparazione, per esempio di telefoni, computer e smart watch.
Si tratta di una sperimentazione, ma le potenzialità sono molto alte: un'azienda mineraria australiana sta testando dei treni a moto perpetuo, che potenzialmente possono viaggiare all'infinito senza bisogno di fonti energetiche esterne.
Tutto questo grazie allo sfruttamento dell'energia gravitazionale e di una batteria che permette l'accumulo di energia elettrica, per viaggiare all'andata in discesa e al ritorno in salita senza inquinare e senza utilizzare gasolio.
Ed è proprio la discesa ciò che il treno australiano minerario sfrutterebbe. Le sue rotaie, infatti, corrono leggermente in discesa, permettendo al convoglio di transitare senza utilizzo di energia esterna.
Grazie a un sistema di recupero di energia cinetica e gravitazionale, mentre il treno corre sulla leggera discesa senza bisogno di spinta ricarica allo stesso tempo una batteria, che gli permette poi di risalire la leggera salita di ritorno.
Le emissioni, dunque, sono zero: all'andata si sfrutta l'energia gravitazionale, accumulando allo stesso tempo l'energia elettrica prodotta dal movimento, e al ritorno si utilizza questa stessa energia.
Sono partiti a inizio novembre i primi test al mondo con cui si proveranno ad alimentare intere stazioni di servizio grazie all'energia cinetica prodotta dalle auto. Cosa vuol dire? Si potrà, per esempio illuminare la stazione, oppure far funzionare un casello grazie al passaggio dei veicoli e solo grazie alle frenate di tutti i veicoli che faranno quei tratti di autostrada.
La prima sperimentazione è partita in Toscana grazie al progetto ‘Kinetic energy harvesting from vehicles’, (Kehv), in cui, ora proviamo a esprimerci più a livello tecnico:
"è previsto l’utilizzo di una piattaforma tecnologica capace di trasformare l’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica, altrimenti dissipata in calore ai freni".
Qual è l'obiettivo ultimo? Essere in grado di generare nuove tipologie di autostrade e stazioni di servizio che possano auto alimentarsi, ma anche sovra-produrre energia pulita, simile a, per esempio fotovoltaico o eolico.
Infatti si presume che, se il test dovesse dare ottimi risultati e da sperimentazioni si passasse all'effettiva operatività del sistema, si potrebbero produrre "30 megawattora all’anno, pari a una riduzione di 11 tonnellate di Co2, per un valore che corrisponde al consumo annuo di elettricità di un condominio composto da 10 famiglie."
Un gruppo di studenti olandesi ha creato il primo fuoristrada solare al mondo, in grado di percorrere centinaia di chilometri con una sola carica. Il veicolo, che funziona grazie a pannelli solari integrati, ha superato con successo i test nei Paesi Bassi e uno stress test attraverso il deserto del Sahara.
L'auto, che è stata ribattezzata "Stella Terra", è stata progettata e costruita da un team di 23 studenti dell‘Università di Tecnologia di Eindhoven. Il veicolo è stato presentato a marzo 2023 come concept car, ma a settembre è stato reso operativo e ha iniziato i primi test nei Paesi Bassi.
Anche l'Unione europea dopo un tot di anni ha bisogno di aggiornarsi. È il caso delle norme che regolamentano la riparazione degli oggetti prodotti all'interno del mercato comunitario e non. La Commissione Mercato Interno dell'Unione europea ha approvato la bozza che modifica la regolamentazione comunitaria sul diritto alla riparazione. Con 38 voti a favore, 2 contrari e zero astenuti l'UE ha intenzione di "aggiornare le norme esistenti in materia di prodotti difettosi per proteggere meglio i consumatori e tenere il passo con lo sviluppo di nuove tecnologie", questo è quanto emerge dal sito dell'Unione europea.
L'obiettivo della revisione della direttiva è quello di uniformare le leggi dei singoli Stati europei per garantire in futuro il corretto funzionamento dell'economia circolare e digitale, aiutando in questo modo tutti coloro che sono stati vittime di prodotti difettosi a ottenere risarcimenti più giusti.
L'attuale definizione di diritto alla riparazione infatti riconosce i danni fisici ai prodotti, ma tiene fuori il software libero o l'open source, perché si tratta di un campo in cui i miglioramenti vengono apportati da altri utenti. Ma con questa revisione l'Unione europea ha imposto che deve esserci sempre un responsabile per i casi in cui una modifica apportata genera un danno al prodotto, nell'ottica di rendere il mercato comunitario più sostenibile con prodotti più durevoli, riutilizzabili, riparabili e aggiornabili.
Hai mai pensato a quanto spreco produciamo ogni giorno? La realtà è che il nostro pianeta sta affrontando una sfida senza precedenti: la gestione dei rifiuti. E mentre il problema sembra insormontabile, ci sono comunità e città che stanno facendo passi da gigante verso una soluzione sostenibile: il movimento "zero rifiuti".
Uno di questi esempi è la città portuale di Kiel, nel nord della Germania, che è stata dichiarata la prima “città zero rifiuti” dalla campagna ambientalista "Zero Waste Europe". Questo non significa che abbiano smesso del tutto di gettare via le cose, ma che hanno un piano concreto su come fare meglio.
Il percorso di Kiel verso la sostenibilità è iniziato con l'introduzione di una serie di misure innovative, come il divieto di oggetti monouso nelle istituzioni pubbliche, l'installazione di più fontane pubbliche per l'acqua potabile e l'insegnamento ai bambini a scuola riguardo ai rifiuti.
La città sta anche sperimentando un sistema “paga in base a ciò che getti”, in cui le persone pagano la tassa sullo smaltimento solo per i rifiuti che gettano nel bidone dei rifiuti misti. Questo sistema ha già portato a una diminuzione del 25% dei rifiuti misti. Tra gli obiettivi di Kiel c'è quello di ridurre la quantità di rifiuti prodotti del 70% entro il 2030.