Le placche in gola sono la conseguenza di un'infezione che può essere scatenata da virus, batteri o funghi (più raramente) e rappresentano quindi un sintomo di malattie come la tonsillite o la faringite, ma anche di malanni stagionali comuni come l'influenza. Seppur più frequenti nei bambini o nelle persone con un sistema immunitario indebolito, probabilmente anche tu avrai avuto a che fare con queste vescicole dal colore bianco-giallastro che in alcuni casi provocano molto dolore, specialmente durante la deglutizione, e possono essere osservate anche a occhio nudo.
Le placche in gola sono un problema molto comune e non sono altro che il risultato di un processo infettivo alla mucosa che puoi trovare alla fine del cavo orale, cioè della bocca.
Normalmente hanno un colore che varia dal bianco al giallo e possono comparire su tonsille, palato molle o sull’ugola e possono durare, di norma, fino a un paio di settimane. Sono uno dei sintomi principali della tonsillite, ma possono manifestarsi anche insieme a un raffreddore o una semplice influenza.
La gola è quella parte del corpo lunga oltre 13 centimetri che dalla parte posteriore della bocca si estende fino ai polmoni e allo stomaco mettendo in collegamento le cavità orali e nasali con la laringe e l'esofago.
Ha il compito di permettere e regolare l'ingresso di aria nell'organismo ed è costituita da quattro strutture:
La faringe si trova nella parte finale della gola e mette in comunicazione le cavità orale e nasale con la laringe e l'esofago. È costituita da tre parti:
La rinofaringe inizia alla base del cranio, in prossimità delle cavità nasali, e termina all'altezza del palato molle e vista la sua collocazione appartiene anche all'apparato respiratorio. A delimitare l'orofaringe invece ci pensano il palato molle, nella parte superiore, e l'epiglottide, necessaria per bloccare l'ingresso di acqua e cibo nei polmoni durante le fasi di deglutizione. È in questa zona che sono connette le tonsille. L'ipofaringe invece è il tratto inferiore della faringe.
Le tonsille rappresentano uno degli indiziati principali quando si parla di placche in gola. Organi linfoghiandolari situati nella zona della bocca e della faringe, le tonsille hanno una funzione antinfettiva e immunitaria: il loro compito è quello di contribuire alla protezione del tuo organismo dai patogeni che possono attaccare le tue cavità nasali e orale.
In base alla posizione in cui si trova, tra il cavo orale e la faringe, puoi distinguere diverse "forme" di tonsille.
Le tonsille agiscono insomma da filtro contro batteri e i virus, attivando i globuli bianchi contro i patogeni ma può succedere che questi microrganismi superino comunque la loro barriera e diano luogo comunque a un’infezione: quando questa si aggrava può finire per colpire anche le tonsille, che iniziano così ad infiammarsi diventando rosse e gonfie.
In questi casi potresti avvertire un intenso dolore alla gola e qualche volta possono anche insorgere delle placche bianche, ricche di pus.
Riconoscere la presenza delle placche in gola è abbastanza semplice. Sono il risultato di un processo infettivo, si contraddistinguono per un colore che può variare dal bianco fino al giallastro e possono comparire su tonsille, palato molle o sull’ugola e possono durare, di norma, fino a un paio di settimane.
Come si formano le placche in gola e perché? Normalmente compaiono a causa di infezioni batteriche, virali o fungine. Tuttavia, posso formarsi anche in seguito a condizioni di tipo neoplastico: in tali frangenti, l'esempio più caratteristico è il tumore alla gola.
Tra i batteri, quelli che più facilmente provocano le placche sono:
Tra i virus, invece, quelli che rappresentano una possibile causa di placche in gola sono:
Lo stress può giocare un ruolo decisivo? No, lo stress non è causa della formazione placche ma, eventualmente, solo un “ingrediente” della ricetta. Ossia, una componente che può esserci ma non ne è la causa.
I sintomi che possono essere riconducibili alle placche in gola possono distinguersi in due categorie: quelli più comuni, che potrai facilmente riconoscere nel caso soffrissi di placche, oppure sintomi "invisibili" nel senso che non ci saranno. Vediamole.
Tra le manifestazioni più comuni puoi ritrovare:
Già, le placche in gola possono insorgere anche senza febbre. Può succedere, soprattutto nel caso della tonsillite di natura batterica o virale. Anche nel caso in cui un agente infettivo fosse la causa dietro la comparsa della tonsillite e quindi delle placche, non è detto che vi sia anche un rialzo della temperatura.
Se così fosse, le placche non vanno comunque sottovalutate e se le riconoscessi dovresti comunque rivolgerti al tuo medico per identificare la causa e poi iniziare la giusta terapia.
Per rintracciare con precisione le placche in gola ci sono dei passaggi fondamentali che vanno dall'analisi della storia clinica del paziente fino alla prescrizione di esami fisici e test di laboratorio utili a individuare la causa precisa dietro la loro insorgenza.
La storia clinica di un paziente è una raccolta dettagliata delle informazioni relative al paziente, ovvero la sua storia medica passata e presente, i sintomi accusati ed eventualmente tutti i risultati di esami clinici e di laboratorio sostenuti in precedenza.
Una "chiacchierata" con il paziente in questi termini è fondamentale per il medico per comprendere meglio il quadro clinico del paziente e provare a risalire a una potenziale causa: una patologia o un'infezione pregressa.
Diagnosticare le placche in gola non è difficile perché quando le tonsille sono ingrossate sono ben visibili e ti sarà quindi sufficiente guardarti allo specchio e aprire la bocca.
Se però il medico in base alla sua esperienza e a quanto raccontato dal paziente sospetterà che l’insorgenza delle placche sia dovuta a un motivo particolare, allora potrà fare ricorso a dei test diagnostici specifici. Tra questi esami ci sono:
Distinguere tra placche di origine virale o batterica non è così semplice, bisogna prestare attenzione ad alcuni piccoli particolari. Per esempio:
Tutti questi indizi potrebbero far pensare a un'infezione di tipo batterico. Per confermarla, però, è necessario ricorrere agli esami che ti ho descritto qui sopra.
Per curare le placche in gola puoi ricorrere sia a rimedi naturali e spesso facili da preparare anche in casa oppure a un trattamento farmacologico.
Il primo passo per curare le placche in gola è sempre quello di rivolgersi al proprio medico. Ci sono tuttavia alcuni rimedi naturali che possono fornire un sollievo sintomatico:
Se l’origine è virale, si consiglia riposo assoluto e, all’occorrenza farmaci come il paracetamolo contro la febbre e antinfiammatori (FANS) che combattano il dolore alla gola.
Se le placche in gola hanno una natura batterica, la terapia prevede cure antibiotiche, riposo ed eventuali farmaci specifici per ulteriori sintomi. Sarà il medico stesso a prescriverti il farmaco più adatto dopo aver accertato con un tampone la presenza di batteri: questo, infatti, è l'unico caso in cui dovresti assumere un antibiotico, che non sarà necessario se le placche sono provocate da altre cause.
Se l’infezione è scatenata da funghi, servono cure a base a di antimicotici, riposo e ricorso a rimedi specifici per i sintomi che si hanno; se invece le placche sono causate dalla presenza di un tumore alla gola, la terapia adottata può prevedere la radioterapia abbinata a una cura a base di chemioterapici (chemioterapia), oppure la rimozione chirurgica della massa tumorale associata a uno o entrambi i due precedenti trattamenti (radioterapia adiuvante e chemioterapia adiuvante).
Saranno proprio le cause di questa fastidiosa infezione a determinarne la durata: solitamente, le placche in gola dovrebbero risolversi in circa 10 giorni. Se il problema è stato scatenato da un virus, i tempi di guarigione potrebbero essere anche più brevi, intorno a una settimana. Ricordati che non dovrai per forza sottoporti a una terapia antibiotica, che sarà prescritta dal medico soltanto nel caso in cui sia necessaria.
Prevenire l'insorgenza di placche è complicato, perché è praticamente impossibile riuscire a stare lontano da qualsiasi tipo di agente patogeno, ma si si può comunque lavorare attraverso una serie di abitudini e comportamenti facili da perseguire.
Su tutti, come potrai immaginare, è importante mantenere una buona igiene delle mani, lavandole spesso con acqua e sapone, specialmente prima di mangiare o toccare il viso. Questo aiuta a ridurre il rischio di portarsi batteri alla gola.
Per ridurre il rischio di contrarre l'infezione è indispensabile, poi, evitare il contatto con persone malate e hanno infezioni respiratorie, come la tonsillite.
Abbiamo chiesto al dottor Ugo Moz, direttore U.O.C. ORL della Fondazione Poliambulanza di Brescia, se le placche in gola siano contagiose.
"La placche in gola non sono contagiose. Le placche in gola sono essenzialmente divise in due categorie: le acute o meglio note come tonsillite acuta con placche, poi ci sono placche che sono manifestazioni di malattia cronica in cui la tonsilla ha dei buchi in cui si formano sostanze biancastre miste a cibo. Questi sono fenomeni assolutamente non contagiosi a meno che la presenza di placche è espressione di tonsillite da mononucleosi infettiva, una forma molto rara e facilmente diagnosticatile dallo specialista."
Fonti| Centro medico Unisalus, Humanitas
(Articolo scritto da Valentina Danesi il 9 luglio 2020
Modificato da Alessandro Bai il 28-10-20
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 9 luglio 2023)