Sindrome di Cushing: cos’è, quali sono le cause e come si cura

La sindrome di Cushing insorge quando nell’organismo vi sono eccessive quantità di cortisolo: condizione legata all’utilizzo di farmaci cortisonici oppure a tumori dell’ipofisi. A volte basta la sospensione di queste terapia per trattare la sindrome, altre volte invece è necessario l’intervento chirurgico.
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Kevin Ben Alì Zinati 4 Luglio 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

La sindrome di Cushing insorge quando nell’organismo vi sono eccessive quantità di ormoni glucocorticoidi, in particolare il cortisolo.

Prodotto dalle ghiandole surrenali e determinante per molte funzioni del corpo, il cortisolo è l’ormone che in condizioni normali viene coinvolto nel metabolismo dei grassi e delle proteine, nella regolazione della pressione arteriosa e del sistema immunitario.

Viene anche coinvolto nella risposta alle situazioni di stress, come le malattie ed è in grado di alzare la glicemia, cioè la quantità di glucosio nel sangue, favorendo il corretto funzionamento del cervello e di gran parte dell’organismo.

La produzione di cortisolo segue un andamento circadiano: significa che è più elevata la mattina e meno consistente la sera. Quando però questa produzione è eccessiva, siamo in presenza della sindrome di Cushing, che tende a colpire più frequentemente gli adulti tra i 30 e i 40 anni di sesso femminile e molto raramente i bambini.

Cause della sindrome di Cushing

Dietro alla malattia di Cushing vi possono essere diverse cause. Vediamole insieme.

Sindrome di Cushing endogena 

Si parla di malattia endogena quando la causa è interna all’organismo: quando, cioè, vi è un’aumentata produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali.

Questa condizione è detta anche iper-cortisolismo o sindrome di Cushing ACTH-indipendente. ACTH è un ormone adrenocorticotropo prodotto dall’ipofisi capace di stimolare le ghiandole surrenali a una maggior produzione di cortisolo.

Queste forme sono rare (si parla di 3-6 casi per milione di abitanti) e si caratterizzano per un’insorgenza lenta.

Adenoma ipofisario

Spesso l’eccesso di cortisolo può dipendere invece da un adenoma ipofisario corticotropo: si tratta di un tumore benigno a carico dell’ipofisi.

Questa neoplasia comporta una iper-produzione di ACTH da parte dell’organo che, a sua volta, stimola la produzione di cortisolo a livello delle ghiandole surrenali. In circostanze simili si parla di “malattia di Cushing”.

Tumori non ipofisari benigni o maligni

È decisamente più raro che succeda, ma la sindrome di Cushing può anche insorgere a causa di tumori non ipofisari.

Carcinomi a piccole cellule del polmone o tumori carcinoidi (come la sindrome da secrezione ectopica di ormone adrenocorticotropo) possono infatti provocare un’eccessiva produzione di ACTH.

Così come altre patologie come la neoplasia endocrina multipla tipo 1 e la sindrome di McCune-Albright: patologie rare e di natura genetica.

Cushing esogeno

La sindrome viene definita esogena, invece, quando dietro vi sono cause esterne all’organismo: si tratta delle forme più frequenti e diffuse della patologie.

La più tipica è l’uso di corticosteroidi, farmaci a base di molecole simili al cortisolo e che quindi ne aumentano esponenzialmente le concentrazioni.

Sintomi della sindrome di Cushing

I sintomi da cui puoi riconoscere la sindrome di Cushing sono molti e di differenziano per diverse gravità in base ai livelli di cortisolo che circolano nel sangue.

Quelli più comuni sono:

  • Obesità e gonfiore del viso: a chi ne soffre spesso viene riconosciuta la “faccia da Luna
  • Obesità del girovita
  • Rigonfiamenti nella zona delle clavicole e dietro al collo
  • Assottigliamento di braccia e gambe
  • Debolezza muscolare
  • Osteoporosi
  • Fragilità dei vasi sanguigni

La sindrome di Cushing può anche portare a una serie di disturbi di natura psicologica. Sto parlando di depressione, irritabilità e disturbi del sonno oltre a un importante deficit cognitivo. Negli uomini si può riscontrare poi un ridotto stimolo sessuale, nella donna un’irregolare crescita di peluria e un’alterazione del ciclo mestruale.

Diagnosi della malattia di Cushing

Ti dico subito che diagnosticare la sindrome di Cushing non è sempre facile perché, come avrai intuito, i sintomi non sono sempre così specifici, anzi. Spesso dunque viene diagnosticata in ritardo.

Se si sospettasse la presenza della sindrome di Cushing, per prima cosa il medico indagherebbe le possibili cause endogene, quindi esterne al tuo organismo, potenzialmente in grado di aumentare tuoi livelli di cortisolo.

In caso di esito negativo, passerebbe ad altre indagini, come la misurazione dei livelli di cortisolo nella raccolta delle urine delle 24 ore per almeno due volte diverse e nella raccolta della saliva delle ore 24 in orario notturno: quello durante il quale come ti ho detto all’inizio la produzione di cortisolo è minore, in condizioni normali.

Proseguirebbe poi con l’analisi delle concentrazioni di questo ormone nel sangue in un prelievo effettuato in orario mattutino, dopo la somministrazione alle ore 24 del giorno precedente di desametasone, un farmaco contenente un tipo di cortisolo: questo è il cosiddetto test di Nugent.

Se questi esami dessero risultati positivi, inizierebbe la ricerca delle cause, per esempio attraverso dosaggi dei livelli nel sangue dell'ormone ipofisario ACTH e analisi strumentali con risonanze magnetiche e Tac o ecografie per studiare l’ipofisi e le ghiandole surrenali.

Trattamento della sindrome di Cushing

Arrivato fin qui, avrai capito che la terapia per la sindrome di Cushing dipende dalla causa che la provoca.

Se per esempio è legata all’utilizzo di farmaci cortisonici, necessari per trattare malattie immunitarie o tumori, sarà inevitabile la sospensione del trattamento; se invece la causa è un adenoma ipofisario o un tumore del surrene diventerebbe necessaria l’asportazione chirurgica.

Nel caso in cui la chirurgia non fosse un’opzione percorribile o se non desse risultati, si potrebbe ricorrere a trattamenti di radioterapia, somministrata in dosi frazionate o singole.

Altre volte invece è necessario iniziare un percorso terapeutico a base di farmaci che riducono la produzione di cortisolo, come il Ketoconazolo o il Mitotano.

Come si previene la sindrome di Cushing

Prevenire del tutto la sindrome di Cushing non è possibile dal momento che impossibile è anticipare alcune delle cause endogene di cui ti ho parlato prima.

Si può fare prevenzione su una causa esogena, quindi controllabile, come l’assunzione di farmaci corticosteroidi. In questo caso, il consiglio è di limitarne l’utilizzo e di assumere questi medicinali in dosi abbondanti per un periodo di tempo limitato piuttosto che il contrario.

Fonte | Istituto Superiore di Sanità

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