Via alla vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni: ecco le risposte dell’Iss contro i dubbi e le fake news

A partire da giovedì 16 dicembre anche i bambini under12 potranno ricevere la propria dose di vaccino contro Sars-CoV-2. Per preparare al meglio i genitori, l’Istituto Superiore di Sanità ha fornito un vademecum per rispondere ai dubbi e alle domande e per smontare le notizie false e sbagliate.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Dicembre 2021
* ultima modifica il 14/12/2021

Ora tocca anche a loro. A partire da giovedì 16 dicembre anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni potranno ricevere la propria dose di vaccino contro Sars-CoV-2.

Dopo l’apertura del giro di terze dosi a tutti i maggiori di 18 anni, questo è l’ultimo passo della campagna di vaccinazione, in ordine cronologico, voluto dal Governo Draghi per affrontare la quarta ondata che, secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, sta avendo un’incidenza più elevata proprio nella fascia dei più giovani.

Come già avvenuto per i “grandi”, anche l’immunizzazione degli oltre 3,6 milioni di bambini procederà secondo il solito ordine di “priorità", lasciando quindi spazio prima di tutto a quelli con alta vulnerabilità, quelli conviventi con soggetti immunodepressi o i bambini con elevata fragilità al Covid-19.

Per preparare i genitori a questo nuovo step, gli esperti dell’Iss hanno quindi redatto un doppio vademecum per raccogliere insieme le risposte ai principali dubbi e gli antidoti alle innumerevoli e pericolosissime fake news che circondano la vaccinazione degli under12. Vediamole insieme.

La vaccinazione 5-11 anni secondo l'Iss

Le Faq

Quali sono gli effetti del Covid sui bambini?

È il primo, legittimo, dubbio che assale i genitori di fronte alla scelta di vaccinare i propri figli o meno.

Anche se in maniera minore rispetto agli adulti, l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare rischi per la salute anche nei più piccoli. Tanto è vero, hanno spiegato gli esperti dell’Iss, che circa 6 bambini su 1000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7000 in terapia intensiva.

In molti casi l’infezione agisce in maniera quasi completamente asintomatica ma non senza il rischio di complicazioni come la sindrome infiammatoria multisistemica (la Mis-C) e il cosiddetto “long Covid”.

Quale vaccino faranno i bambini nella fascia 5-11 anni?

L’Ema e quindi l’Aifa per la popolazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni hanno dato il via libera al vaccino di Pfizer-BionNTech, basato sulla tecnologia a mRna.

La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra e l’unica differenza rispetto agli adulti sarà il dosaggio poiché per i più piccoli la dose è di circa un terzo rispetto agli altri.

Cosa devono fare i genitori prima del vaccino?

La vaccinazione è un momento delicato e la vista di un ago potrebbe anche spaventare un bambino. Per questo gli esperti dell’Istituto suggeriscono ai genitori di parlare con il bambino prima della vaccinazione per spiegargli bene cosa sta per fare

Non è raccomandato dare farmaci antidolorifici prima dell’iniezione per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali che, in ogni caso, sono da riportare al medico vaccinatore.

Un rischio potrebbe essere un eventuale svenimento durante la vaccinazione e per questo il suggerimento è quello di far sedere il proprio figlio o di tenerlo addirittura sdraiato.

E dopo il vaccino?

Come per gli adulti, anche per i più piccoli sarà necessario attendere 15-30 minuti sotto osservazione prima di lasciare il centro vaccinale.

Questo lasso di tempo servirà per monitorare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche e, nel caso, poter intervenire per tempo.

Quali sono i principali effetti collaterali?

La vaccinazione anti-Covid può avere qualche normale effetto collaterale, anche per i più piccoli.

In particolare, potrebbero provare dolore, accompagnato da rossore e gonfiore nel punto dell’iniezione sul braccio.

Poi potrebbero anche manifestarsi sintomi come stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea: tutti episodi generalmente di lieve entità che si risolvono nel giro di 1-2 giorni.

Le fake news

I bambini non si ammalano di Covid e se si ammalano non muoiono, manifestano sintomi lievi e hanno bassa capacità di trasmettere il virus: quindi è inutile vaccinarli.

Falso. Sars-CoV2 colpisce anche i bambini. Dall’inizio della pandemia all’ultimo aggiornamento datato 1 dicembre 2021, nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi. Numeri che, come ti ho detto, nelle ultime settimane è nettamente in crescita.

Inoltre, devi anche considerare che il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione e che tra i suoi benefici non c’è solo la protezione dalla malattia ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale “normale”.

Il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero.

In questi mesi l’avrai sentito dire spesso: tutti i farmaci e i vaccini anche presentano un rischio di effetti collaterali. E quelli messi a punto per contrastare la pandemia non fanno eccezione.

La sicurezza dei vaccini anti-Covid è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo secondo cui, per le fasce più giovani, il rischio di eventi avversi gravi è “molto raro”.

Il rischio di eventi avversi, hanno scritto, "deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie” scrivono gli esperti dell’Iss, sottolineando che secondo l’Ema per la fascia d’età 5-11 anni il rapporto tra benefici e rischi è positivo.

Il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione.

L’Iss fa sapere che nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione, dopo due dosi: nella maggior parte dei casi, queste manifestazioni hanno poi avuto un decorso assolutamente benigno.

In generale i bambini più piccoli hanno un minore rischio di sviluppare queste patologie e durante i test clinici non sono stati segnalati casi.

Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3000 bambini che sono stati coinvolti nella sperimentazione clinica ma anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini tra i 5 e gli 11 anni già vaccinati negli Stati Uniti.

La sicurezza del vaccino sarà comunque mantenuta sotto costante e stretto monitoraggio da parte di tutte le agenzie del mondo.

I vaccini agevolano processi infiammatori che provocano cambiamenti nel sangue dei più piccoli.

Falso. L’Istituto ha fatto sapere che ad oggi non ci sono studi che hanno dimostrato una correlazione tra il vaccino e questo tipo di problemi.

I vaccini indeboliscono il sistema immunitario ancora non sviluppato dei bambini.

No, il sistema immunitario dei bambini è “programmato” per reagire a possibili pericoli già dalla nascita. Il vaccino anti-Covid, così come gli altri, “insegna” al loro sistema immunitario a riconoscere l’agente infettivo prima dell’effettiva esposizione, contribuendo così a rafforzarlo.

Fonte | Iss

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