L’inquinamento atmosferico è la più grande minaccia per la salute dell’uomo: più del consumo di tabacco e alcol

L’inquinamento atmosferico minaccia la salute dell’uomo più di ogni altra cosa. In termini di aspettativa di vita, la pessima qualità dell’aria ruberebbe 2,3 anni di vita contro i 2,2 dell’uso del tabacco ma sarebbe 3 volte i valori legati al consumo di alcol e all’assenza di acqua sicura e addirittura 5 volte peggiore dell’impatto degli incidenti stradali.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 30 Agosto 2023
* ultima modifica il 30/08/2023

Più del fumo e più dell’alcol: ma anche molto di più della malnutrizione infantile e materna, dell’utilizzo di acqua non sicura e della mancanza di servizi igienico-sanitari adeguati. L’inquinamento atmosferico, oggi, è più pericoloso di tutto questo.

Anzi, secondo l’ultimo rapporto dell’Energy Policy Institute dell’Università di Chicago, la pessima qualità dell’aria e il suo costante avvelenamento da parte di particolato rappresenta la più grande minaccia per la salute dell’uomo.

Tra il 2020 e il 2021, il livello medio ponderato di PM2,5 della popolazione globale sarebbe aumentato da 28 a 28,2 μg/m3, valori cinque volte maggiori della soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della Sanità di 5 μg/m3.

auto-mobilità-sostenibili-bonus-incentivi-rottamazione-diesel-benzina

L’impatto di queste sostanze sull’uomo, misurato in termini di aspettativa di vita, può essere quasi paragonato a quello del tabacco (l’inquinamento atmosferico ruberebbe 2,3 anni di vita contro i 2,2 dell’uso del tabacco) ma sarebbe 3 volte quello del consumo di alcol e dell’acqua non sicura e addirittura 5 volte di più rispetto a quello degli incidenti stradali.

Le polveri sottili prodotte dai veicoli, dalle industrie e dagli incendi boschivi (quest’anno ne abbiamo visti tanti, troppi: dalla Sicilia alle isole Hawaii) aumentano il rischio di malattie polmonari e cardiache, ictus e cancro ma se intervenissimo fino a ridurre le loro emissioni entro le soglie prestabilite aggiungeremmo un totale di 17,8 miliardi di anni di vita risparmiati.

Tra le zone più colpite del Mondo spiccano l’Asia e l’Africa. L’Asia meridionale, per esempio, ospita i quattro paesi più inquinati del Pianeta (Bangladesh, India, Nepal e Pakistan) i cui abitanti sarebbero destinati a perdere in media 5 anni di aspettativa di vita se i livelli di inquinamento non dovessero cambiare.

inquinamento-aria-mascherina

Considera, infatti, che dal 2013 ad oggi quasi il 60% dell’aumento mondiale dell’inquinamento è venuto dalla sola India e che la capitale, Nuova Delhi, è ha un livello medio annuo di 126,5 µg/m3.

Secondo le stime dell’EPIC, se in Bangladesh l’esposizione alle polveri sottili pari a 74 µg/m3 venisse ridotta a 5 µg/m3, il livello raccomandato dall’Oms, gli abitanti potrebbero guadagnare 6,8 anni di aspettativa di vita.

I paesi africani della Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Burundi e Repubblica del Congo rientrano invece tra i dieci paesi più inquinati al mondo: qui l’inquinamento atmosferico è una minaccia tanto quanto l’HIV e la malaria.

Le cose non andrebbero tanto meglio in Cina, dove l’inquinamento dell'aria medio nonostante sia diminuito del 42,3% tra il 2013 e il 2021 count guadagno di 2,2 anni di aspettativa di vita, resta comunque sei volte superiore alla soglia raccomandata.

Allargando lo sguardo al resto del mondo, il report mostra che nel 2021, ben 20 delle 30 contee più inquinate degli Stati Uniti si trovavano in California e che gran parte della responsabilità era da attribuire ai drammatici incendi che hanno devastato lo Stato (ricordi cosa è accaduto allo Yosemite National Park?).

I residenti della Central Valley ancora oggi sarebbero esposti a livelli medi di inquinamento da particolato superiori allo standard nazionale PM2,5 di 12 μg/m3.

Chi vive nella parte orientale dell’Europa, invece, sarebbe esposto a un’aria più sporca rispetto a chi risiede nella parte occidentale, partendo quindi una vita più breve. Se ciò che leggia sopra le teste delle persone che vivono nell’Est Europa venisse ridotto. Si guadagnerebbero 7,2 mesi di vita in più, che si tradurrebbero in 114 milioni di anni di vita totali solo per quella parte di territorio.

Bene: l’altra drammatica faccia del problema sottolineata nel report tuttavia sta nel fatto che la lotta all’inquinamento a livello mondiale è enormemente diseguale.

Le regioni del mondo colpite sono quelle che ricevono meno risorse per combattere questo rischio. Come ribadisce il rapporto, c’è una profonda discrepanza tra i luoghi in cui l’aria è più inquinata e quelli in cui vengono impiegate più risorse a livello collettivo e globale per risolvere questo problema.

Per equiparare la risposta all’inquinamento in tutti i paesi del Mondo e provare a ribaltare questi numeri serve un’azione globale coordinata, alla stregua di quanto accade con il Global Fund per per il contrasto all’HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi.

Un fondo globale finanziato a livello internazionale per affrontare questa sfida che non interessa pochi, ma tutti.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.