Dimagrimento improvviso senza volerlo: quando rivolgersi al medico per una perdita di peso non volontaria

Una perdita di peso nell’arco di un anno può considerarsi normale, ma quando i chili persi sono molti e soprattutto si tratta di una perdita involontaria o motivata da un particolare regime dietetico o da un cambiamento del proprio stile di vita, allora è bene confrontarti con il medico, perché potrebbe essere il sintomo di una patologia.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Settembre 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Difficile non associare una perdita di peso a una dieta dimagrante. Con il dito puntato sempre alla bilancia, quasi un italiano su quattro si mette a dieta per perdere i chili in eccesso. Eppure non funziona sempre così. Può capitare, infatti, che la perdita di peso sia involontaria, ossia che non dipenda strettamente da un regime dietetico, e le cause possono essere svariate.

La perdita di peso può essere il sintomo di un problema di salute quando corrisponde a un dimagrimento superiore ai 4,5 kg o al 5% del peso corporeo iniziale in un periodo di 6-12 mesi; e va detto che qualunque perdita di peso rilevante che si verifica in assenza di un regime dietetico controllato, deve essere comunque monitorata. Alla base di una perdita di peso inspiegata possono esserci quindi diversi problemi. Vediamo nello specifico quali possono essere.

Perché la perdita di peso improvvisa può essere sintomo di un problema di salute

Una perdita di peso involontaria che nel tempo diventa grave, può avere effetti sulla qualità della vita, ma anche compromettere l'efficacia di una terapia o il recupero da una malattia, fino a diventare un fattore di rischio che può portare alla morte. Un organismo che non riceve un’adeguata alimentazione può vedere compromesse le funzioni del corpo umano come la funzione immunitaria, la funzionalità renale, il ciclo mestruale, la termoregolazione, la guarigione dalle ferite e la capacità muscolare.

Quali sono le malattie che fanno perdere peso

Ci sono alcune patologie che possono scatenare una perdita di peso involontaria:

  • Artrite reumatoide: Alcune condizioni infiammatorie come l'artrite reumatoide o altri tipi di infezioni possono ridurre considerevolmente l'appetito, causando una riduzione del peso corporeo. Questi disturbi possono anche provocare un'infiammazione dell'intestino, riducendo la sua capacità di assorbimento dei nutrienti.
  • Disturbi intestinali prolungati: Celiachia, ulcera peptica, patologie infiammatorie intestinali (come la retto colite ulcerosa e il morbo di Crohn), pancreatite, gastrite, diarrea sono i disturbi intestinali più comuni che possono portare alla perdita di peso.
  • Depressione: Se la depressione può causare un incremento di peso in seguito ad un'aumentata assunzione di cibo, la stessa condizione psicologica può anche determinarne un calo. Questo succede generalmente in associazione all'anedonia, una condizione patologica per cui, essendo depresso, potresti non avere più piacere a svolgere attività che normalmente lo sono, come per esempio metterti a tavola e consumare un normale pasto.
  • Ansia e stress: come succede in caso di depressione, anche prolungate condizioni di stress e di ansia, possono portare a una perdita di peso incontrollata dovuta perlopiù alla mancanza di appetito e all'incapacità di trovare piacere a svolgere attività normali come mettersi a tavola e godersi un pasto. In altri casi le stesse condizioni possono portare al contrario ad un aumento del peso.
  • Infezione cronica come quella da HIV: Febbre, gonfiore delle ghiandole linfatiche, dolore articolare e muscolare, manifestazioni cutanee e sudorazione notturna possono essere i primi sintomi del virus dell’HIV, a cui si aggiunge nel tempo la perdita di peso.
  • Bronco-pneumo-patia cronica ostruttiva (BPCO): Circa il 25% dei pazienti affetti da bronco pneumo patia cronica ostruttiva (BPCO) subisce una perdita di peso grave o moderata. Maggiore è il dimagrimento, più grave è la prognosi. Le cause di questa grave perdita di peso includono: l’inappetenza per la ridotta attività motoria, la maggiore richiesta energetica per la ventilazione e la difficoltà ad alimentarsi a causa della dispnea (affanno).
  • Tumore: Tra i segnali generali che potrebbero rivelare l’insorgenza di un tumore, l’Airc indica anche la perdita di peso involontaria e sottolinea come nel caso che il dimagrimento sia significativo e non si possa spiegare con un cambiamento del proprio stile di vita, è bene consultare il medico per escludere che l'origine sia una malattia, non necessariamente tumorale.
  • Mononucleosi: i sintomi della mononucleosi, conosciuta anche come la "malattia del bacio", sono spesso moderati e consistono in un senso generale di malessere, astenia e stanchezza. Proprio questa astenia può essere l’origine di una perdita di peso non voluta.
  • Alterazioni metaboliche (diabete e ipertiroidismo): Nel caso di diabete di tipo 1, tra i principali sintomi iniziali c’è proprio la perdita di peso inspiegabile; ugualmente, in caso di ipertiroidimo, la ghiandola della tiroide è iperattiva e causa un’eccessiva accelerazione di diverse funzioni dell’organismo, come il battito cardiaco e appunto il metabolismo.
  • Disturbi dell’alimentazione: si parla di disturbi alimentari in presenza di quelle patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per la forma del proprio corpo. Tra i disturbi alimentari più diffusi si possono indicare l’anoressia e la bulimia.

Quando bisogna preoccuparsi

Se dovesse capitarti di perdere peso senza un motivo apparente, in termini di oltre i 5 chili o più del 5% del tuo peso corporeo, in un periodo inferiore ai 6-12 mesi, il consiglio è sempre quello di consultarsi con il medico di fiducia. Fai soprattutto attenzione che alla perdita di peso non siano associati altri sintomi.

Quali sono le cause

Dietro a un'involontaria perdita di peso ci possono essere diverse cause. Oltre alle patologie che ti ho già descritto poco più sopra, possono concorrere altre circostanze come, per esempio, l'abuso di droghe.

L’assunzione di anfetamine può ridurre l’appetito, tant’è che spesso vengono assunte proprio per questo scopo. Le anfetamine, infatti, emulano le sostanze endogene naturali, andando ad agire sullo stimolo della fame.

Della stessa famiglia della anfetamine, la sibutramina è un farmaco usato per curare l’obesità e per aumentare l’aggressività in ambito sportivo. Inibisce l’appetito e facilita il dimagrimento ma, a causa degli effetti collaterali che può provocare, è stata tolta dal commercio. Anche la cocaina, tra i numerosi effetti a breve termine che implica, porta alla perdita di appetito, oltre ad un’alterazione del comportamento tendente all'aggressività, alla paranoia e all’euforia alternata alla depressione.

Anche l'abuso di lassativi può contribuire alla perdita involontaria di peso. I lassativi vengono impiegati per ripristinare la normale regolarità dell’intestino, ma se utilizzati impropriamente possono anche portare a un dimagrimento involontario, dovuto soprattutto alla riduzione dell’assorbimento intestinale di nutrienti, all'aumento del senso di sazietà e quindi alla ridotta assunzione di cibo. L’effetto sul peso corporeo è legato poi anche all'incremento della perdita di liquidi.

Più in generale, anche l'assunzione di farmaci è tra le cause di questa condizione. Alcuni chemioterapici o medicinali impiegati per problemi alla tiroide possono portare a una perdita di peso. In questo caso è bene consultare il proprio medico per valutare la terapia seguita.

Quali esami fare quando si perde peso

Patire una perdita di peso involontaria e dunque non cercata può spaventare e per questo è bene attivarsi tempestivamente per capirne le cause. Un passo importante è sicuramente quella con il nutrizionista, in modo da valutare se la propria dieta sia accurata ed equilibrata.

Eventualmente, possono poi tornare utili diversi esami ematochimici in grado di dare una panoramica dello tuo stato metabolico. Sto parlando insomma di un esame del sangue per verificare:

  • emocromo
  • albuminemia
  • colesterolo
  • transferrinemia
  • proteina C-reattiva
  • enzimi epatici,
  • VES
  • creatinina
  • elettroliti

Per approfondire le indagini si può ricorrere poi a:

  • radiografia del torace
  • ecografia dell'addome
  • TC/RM total-body

Cosa succede al corpo quando si perde peso troppo velocemente

Perdere peso troppo in fretta non fa bene al tuo corpo, sotto tanti punti di vista. Potresti, per esempio, patire un forte senso di stordimento, debolezza, vertigini uniti magari anche a episodi di svenimento, nausea e vomito.

La sovrapproduzione di colesterolo può portare a un eccessivo affaticamento della cistifellea che a un certo punto non riesce più a smaltire queste sostanze in eccesso portando alla formazione di calcoli biliari.

La perdita troppo rapida di peso può comportare anche una perdita muscolare oltre poi a tutta una serie di turbi psicofisici, come scarsa concentrazione affaticamento dovuta alla mancanza di nutrienti, sbalzi d'umore e ansia.

Il dimagrimento negli anziani

Generalmente, il peso corporeo raggiunge un valore massimo intorno ai 60 anni, rimane stabile fino agli 80, per poi diminuire gradualmente. In questo caso, la perdita di peso è dovuta a più fattori: la massa magra corporea diminuisce e si svolge meno attività fisica, ciò comporta un calo del fabbisogno calorico giornaliero e quindi una diminuzione dell’assunzione di cibo; cala il senso della fame perché diminuiscono la percezione gustativa e olfattiva; si riduce la capacità masticatoria; possono insorgere alcuni disturbi digestivi come il rallentato svuotamento gastrico.

Il dimagrimento durante l'allattamento

Una circostanza comune in cui può succedere di perdere peso senza volerlo è il periodo immediatamente successivo alla gravidanza in cui la donna allatta il proprio bambino. Ciò è dovuto al fatto che il latte materno è ricco di nutrienti che richiedono all'orgasmo un'abbondante concentrazione di energia (quindi di calorie) per essere prodotti. L’allattamento, quindi, comporta l'utilizzo di calorie e può dunque favorire questa condizione.

Dimagrimento da stress

Anche soffrire di stress cronico può contribuire a far perdere di peso. Momenti di forte agitazione e ansia possono portare alla perdita di appetito: non riuscire a mangiare per giorni, o comunque alimentarsi in maniera poco equilibrata, alla fine può facilmente portare alla perdita di peso.

Fonte | Humanitas

(Articolo scritto da Gaia Cortese il 27 settembre 2019
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 21 settembre 2023)

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