Steatosi epatica, cosa succede se il grasso si accumula nel fegato

Il fegato grasso è il termine popolare che definisce la steatosi epatica. Che cos’è? E’ una condizione patologica, causata da uno stile di vita errato ma anche da alcune malattie, che provoca un accumulo di grasso nelle cellule epatiche. I rischi sono numerosi e gravi, ma per fortuna se diagnosticata all’inizio può essere tranquillamente reversibile.
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Kevin Ben Alì Zinati 23 Maggio 2023
* ultima modifica il 11/10/2023

La steatosi epatica, nota anche NAFLD (acronimo dell'inglese Non-alcoholic Fatty Liver Disease) è un accumulo di trigliceridi, ovvero di grassi, nelle cellule epatiche. È per questo che è comunemente nota come “fegato grasso”, condizione che ti fa sentire molto stanco, affaticato al primo sforzo e spesso è caratterizzata da un malessere addominale.

Negli Stati Uniti e nei Paesi Occidentali la steatosi epatica non è problema raro. Secondo le stime colpisce circa il 30% della popolazione generale e quasi il 50% dei pazienti obesi o diabetici. Queste due condizioni rientrano, appunto, tre le cause del fegato grasso insieme, per esempio, a una dieta ricca di grassi, anemia, abuso di alcol e anche l’assunzione di alcuni farmaci e tossine.

Se il grasso si accumula nel fegato può causare infiammazione, che a sua volta viene chiamata steato-epatite e spesso evolve in cirrosi. È una sorta di catena, scatenata dunque nella maggior parte dei casi da uno stile di vita errato, che può compromettere il funzionamento di una ghiandola fondamentale.

Come puoi intuire, la prima e più efficace cura per quella condizioni sta nel cambiare e migliorare il proprio stile di vita.

Steatosi epatica alcolica e non alcolica

La steatosi epatica tendenzialmente non dà sintomi specifici e quindi riconoscerla non è sempre così immediato. Ci sono però dei segnali che puoi tenere a mente come:

  • l'aumento delle transaminasi
  • dolore a un fianco
  • ipercolesterolemia
  • perdita di peso

L'insorgenza della steatosi epatica (con o senza fibrosi), come ti ho accennato prima, può anche dipendere dal forte consumo di alcol. Quando è legata a una qualsiasi altra condizione si parla di una steatosi epatica non alcolica (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD).

La steatosi alcolica, invece, è correlata alle bevande alcoliche. L'alcol, infatti, può facilitare l'assorbimento, a livello intestinale, del colesterolo e può aumentare la presenza di acidi grassi, con una maggior stimolazione della loro sintesi a livello epatico.

Colpisce più del 60% dei forti bevitori, anche se non è necessariamente sinonimo di alcolismo (le due condizioni, infatti, possono coesistere ma anche esprimersi singolarmente) e, se non curata, può anche dare luogo a un'epatite alcolica.

Non ci sono specifici trattamenti base di farmaci né per la forma alcolica né per quella dipendente da altre condizioni. Posso dirti però che la steatosi alcolica si cura tendenzialmente smettendo di consumare alcol: i dati, infatti, dimostrano che, anche nelle forme severe, i valori anomali rientrano entro un paio di settimane dallo stop.

Quali sono le cause

Le cause della steatosi epatica sono numerose e può essere scatenata non solo da uno stile di vita vizioso ma anche da parecchie malattie del fegato. Devi fare quindi attenzione ai seguenti fattori di rischio:

  • diabete
  • obesità
  • dieta ricca di grassi
  • anemia
  • alcolismo (o comunque consumo eccessivo di alcol)
  • deficit di carnitina
  • digiuno prolungato
  • esposizione a sostanze tossiche
  • squilibri ormonali e nutrizionali
  • gravidanza (soprattutto l'ultimo trimestre)

Tra le condizioni che possono indurre la steatosi epatica non alcolica c'è, poi, anche la cosiddetta sindrome metabolica. Si tratta di un insieme di fattori di rischio di cui soffre, più o meno, circa la metà della popolazione tra i 50 e o 60 anni ed è favorita da condizioni come un'eccessiva quantità di grasso corporeo, elevati valori di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue e dunque bassi valori di colesterolo buono oltre a una forte resistenza allinsulina.

Diagnosi della steatosi epatica

La diagnosi di fegato grasso avviene di solito attraverso la visita del medico: la palpazione dell’addome dovrebbe permettere di avvertire l’ingrossamento del fegato. Poi sono necessarie una serie di esami:

Con gli esami del sangue si ricercano le transaminasi e gli enzimi GOT (o ALT) e GPT (o AST): spesso infatti le transaminasi alte indicano la presenza di fegato grasso. Con l'ecografia dell'addome invece si va alla ricerca del cosiddetto “fegato brillante” poiché, in presenza della malattia, l'organo sarà contraddistinto da un'anomala luminosità rilevabile con l'ecografo.

Trattamenti disponibili per la steatosi epatica

La cura della steatosi epatica si basa soprattutto sul correggere lo stile di vita. È importante quindi:

  • eliminare gli alcolici e modificare la dieta, soprattutto se ricca di grassi e di zuccheri.
  • perdere peso (il fegato grasso è una condizione frequente nel 90 percento delle persone obese)
  • consumare più frutta, verdura e cereali integrali
  • fare un po’ di movimento quotidiano: come indica l’Organizzazione Mondiale della Sanità 30 minuti al giorno possono cambiare la tua vita

Se soffrissi di steatosi epatica e ti attenessi in modo regolare, scrupoloso e attento a questi consigli, è molto probabile poi che la malattia passi e il tuo organismo torni a funzionare in modo corretto.

Fonti | Msd Manuals; Humanitas

(Articolo scritto da Valentina Rorato il 7 Gennaio 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 23 maggio 2023)

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