Dalle leggi sul Fast Fashion al fotovoltaico spaziale. Ecco le belle notizie sull’ambiente della settimana

L’Italia è la protagonista della settimana e in positivo. Riduzione di Gas serra, fotovoltaico galleggiante e addio al carbone in anticipo. Ecco le ultime novità green e sostenibili per l’ambiente della scorsa settimana (01 giugno – 08 giugno 2023), che faranno contento te e la Terra.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
8 Giugno 2023

Arriva il fotovoltaico anche nello spazio

È è possibile costruire pannelli solari nello spazio. Questi potrebbero diventare il perno principale per garantire energia pulita alla Terra costante. Chi ci sta credendo più di tutti e sta realmente correndo verso il fotovoltaico wireless e spaziale è il California Institute of Technology (Caltech) che ha superato i suoi “concorrenti” lanciando in orbita all’inizio dell’anno la prima centrale spaziale. Si tratta di una dimostrazione che servirà per testare la capacità di cattura dell’energia solare, la trasformazione in microonde e l’invio su lunghe distanze.

Lo Space Solar Power Demonstrator (SSPD) ha preso il volo il 3 gennaio scorso a bordo del razzo Falcon 9 nella missione Transporter-6 di SpaceX. E la piccola piattaforma di fotovoltaico dimostrativa si compone infatti di tre esperimenti:

  • DOLCE, una struttura pieghevole di circa 1,8 m2 che forma l’architettura modulare di base su cui installare i pannelli solari.
  • ALBA, una raccolta di 32 diversi tipi di celle solari che consentirà agli scienziati di valutare la tipologia più efficace per realizzare i futuri pannelli solari nello spazio.
  • MAPLE, una schiera di trasmettitori di potenza a microonde, leggeri e flessibili.

L’Italia potrebbe dire addio al carbone già nel 2024

Il ministro del MASE, Fratin, dopo aver firmato la proroga al piano di massimizzazione delle centrali a carbone fino a settembre 2023, ha annunciato che l’Italia potrebbe dire addio al carbone già a fine 2024, quindi con un anno d’anticipo rispetto al Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec). Un annuncio che fa piacere, che traccia una linea politica e di azione dei prossimi anni, ma che non è completamente una vittoria. L'Italia rispetto ad altri Paesi non è un grande importatore di carbone, non è piena di centrali di carbone e non ha un fabbisogno energetico così legato al carbone (circa l'8%). Quindi resta senz'altro un annuncio molto importante, ma non fondamentale e rivoluzionario nelle strategie politico energetiche future del Paese e del Governo.

In Italia arriva la semplificazione del fotovoltaico galleggiante

Il Decreto Siccità passa l'ultimo step di approvazione al Senato con 75 voti a favore, 46 contrari e 7 astensioni. Il ddl conversione del Decreto Siccità però ha subito qualche modifica rispetto al testo originario . Alcuni nuovi emendamenti introducono anche misure dedicate al settore energetico e precisamente all'energia rinnovabile. Nello specifico gli emendamenti aggiuntivi parlano degli impianti fotovoltaici galleggianti e della semplificazione per la loro istallazione in Italia. Si tratta del sistema di energia solare realizzato sulle acque di invasi e bacini idrici, compresi quelli delle cave minerarie (dismesse e non), in aree pubbliche o demaniali così come gli impianti solari a copertura dei canali di irrigazione.

Gas serra l'Italia migliora

Nel quarto trimestre del 2022, le emissioni di gas serra dell'economia dell'UE hanno totalizzato 939 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2, una diminuzione del 4% rispetto allo stesso trimestre del 2021 (978 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2)": inizia così il report quadrimestrale di Eurostat riguardante le emissioni di gas serra. Questo, nello specifico, riguarda gli ultimi quattro mesi del 2022.

Non è solo quel 4% a fare sperare: l'Italia è risultata in questo periodo il quarto Paese migliore nell'ambito della riduzione di emissioni, con un bel taglio rispetto all'anno precedente.

Secondo Eurostat, nel quarto trimestre dello scorso anno c'è stata dunque una diminuzione del 4% rispetto allo stesso periodo preso in considerazione l'anno precedente. Allo stesso tempo, Eurostat ha rilevato un recupero economico diffuso, con il PIL dell'Unione Europea che è aumentato dell'1,5%.

"È anche positivo", fanno sapere, "che, rispetto al quarto trimestre pre-pandemico del 2019, le emissioni di gas serra dell'economia dell'UE siano diminuite del 6% (da 994 a 939 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2)".

Per quanto riguarda i settori responsabili delle emissioni, Eurostat li individua in:

  • Settore manifatturiero (21%)
  • Utenze domestiche (21%)
  • Elettricità e gas (20%)
  • Agricoltura, silvicoltura e pesca (13%)
  • Trasporto e logistica (11%)

Europa e Fast Fashion, arrivano nuove leggi?

Secondo le stime dell'Unione europea, la produzione tessile è responsabile di circa il 20% dell'inquinamento globale delle acque pulite dovuto ai prodotti di tintura e finitura. Inoltre, si legge in un comunicato di Bruxelles "Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, nel 2020 gli acquisti di prodotti tessili nell'UE hanno generato circa 270 kg di emissioni di CO2 a persona. Ciò significa che i prodotti tessili consumati nell'UE hanno generato emissioni di gas serra per 121 milioni di tonnellate".

L'Unione europea sta adottando una nuova strategia che mira al riuso, alla riparazione, al rendere i prodotti tessili più durevoli e al riciclo. Nel marzo 2022 ha adottato un piano in cui sono previsti nuovi requisiti di progettazione ecocompatibile dei prodotti tessili. Il 1° giugno 2023 poi il Parlamento UE ha presentato alcune proposte "per l'adozione di misure più severe da parte dell'UE per arrestare la produzione e il consumo eccessivi di prodotti tessili". In sostanza gli eurodeputati chiedono che i prodotti tessili siano realizzati "nel rispetto dei diritti umani, sociali e del lavoro, nonché dell'ambiente e del benessere degli animali".

Attualmente nel mercato europeo esistono alcune tutele come:

  • l'obbligo entro il 2025 di raccogliere separatamente i prodotti tessili
  • un marchio Ecolabel che i produttori che rispettano i criteri ecologici possono applicare agli articoli
  • misure per mitigare l'impatto dei rifiuti tessili sull'ambiente, come Resyntex, un progetto che riutilizza il riciclo chimico

In Abruzzo difendono l'orso

Il comune di Villalago, in provincia de L'Aquila, è un esempio da imitare per quel che riguarda il rispetto degli animali selvatici. Lo scorso 23 maggio, infatti, il sindaco Fernando Gatta ha firmato un'ordinanza per proteggere l’orsa Amarena e i suoi cuccioli dai turisti e curiosi di vario genere, che ha di fatto vietato il transito agli umani nellearee in cui si muove l'orso. L'ordinanza è stata poi integrata il 3 giugno, rafforzando le misure adottate.

"Si ritiene opportuno “evitare ogni interazione tra gli esemplari di fauna selvatica presente e le persone anche al fine di salvaguardare l'incolumità pubblica”.

Per questi motivi si è giunti a ordinare il divieto di transito assoluto, tanto per i veicoli che per i pedoni, nelle zone interessate (fatti salvi i residenti e le ditte autorizzate). Non ci si può avvicinare in alcun modo agli esemplari di fauna protetta, non li si può illuminare, porgere loro cibo e fotografarli.

L'integrazione dell'ordinanza stabilisce anche che non si può sostare su entrambi i lati della strada comunale sui cui potrebbero incontrarsi gli animali selvatici (ci sono appositi segnali). Nel caso in cui fosse necessario, tali tratti di strada saranno chiusi al traffico.

Un scelta che punta a quindi un turismo più cosciente e sostenibile, nel rispetto di tutti.

I santuari degli animali non sono più allevamenti

Lo chiedevano da più di dieci anni, ora finalmente i cosiddetti "santuari" – ovvero quelle strutture-rifugio che ospitano, salvandoli da un triste destino, animali vittime di maltrattamenti o sottratti da allevamenti intensivi – sono riconosciuti anche secondo la legge come realtà distinte dagli allevamenti. Questo accadde per la prima volta nella storia un atto normativo e grazie al decreto ministeriale del 7 marzo 2023.

Con il recente decreto ministeriale è stato pubblicato il "Manuale operativo inerente alla gestione e al funzionamento del sistema di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali" che attua il decreto legislativo 134 del 2022.

Il punto importante è che uscire dalla classificazione di "allevamenti" permette a queste strutture di essere nella sezione Sinac, ovvero quella degli animali da compagnia.

È questa l'altra novità storica che questo decreto riconosce: per la prima volta animali tradizionalmente riconosciuti come "da allevamento" vengono classificati alla pari di cani, gatti e furetti.

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Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…