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Epididimite: quali sono le cause dell’infiammazione, come si cura e i tempi di guarigione

L’epididimite è un’infiammazione dell’epididimo, una struttura tubolare situata sulla parte superiore-posteriore del testicolo: può insorgere a qualsiasi età e può avere svariate cause, ma si tratta di una condizione piuttosto comune. Vediamo perché viene, i sintomi e quanto dura.
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26 Maggio 2022 * ultima modifica il 26/05/2022

L’epididimite è un’infiammazione piuttosto comune che può essere gestita medicalmente, in alcuni casi può diffondersi al testicolo a causa della vicinanza dell’epididimite con lo stesso: in questo caso la condizione che ne deriva si chiama orchiepididimite.

Cos’è

Con il termine epididimite ci si riferisce all’infiammazione dell’epididimo: l’epididimo è, anatomicamente parlando, una struttura tubolare (lunga circa 5 cm) situata sulla parte superiore-posteriore del testicolo, che fa parte delle vie spermatiche, nel dettaglio è la sede di maturazione degli spermatozoi.

Si tratta di un’infiammazione comune che può insorgere a qualsiasi età: la fascia più colpita è tuttavia quella degli uomini tra i 20 e i 40 anni, in quanto è spesso associata a malattie sessualmente trasmissibili, nonostante non sia la sola causa di epididimite, ma può presentarsi anche nei bambini e negli uomini più anziani.

La causa maggiore di comparsa dell’infiammazione è rappresentata da un’infezione di tipo batterico. I batteri che causano l’infezione sono soprattutto gli agenti patogeni che comunemente attaccano l’apparato urinario, o gli agenti patogeni che più frequentemente sono la causa di malattie sessualmente trasmissibili, come già citato; l‘epididimite non batterica, invece, può essere associata a reflusso urinario, alla presenza di qualche virus o dovuta semplicemente a qualche attività che viene ripetuta spesso, come ad esempio uno sport.

È importante curare e trattare l’infiammazione, in quanto l’epididimite cronica potrebbe portare, a lungo andare, a problemi di infertilità.

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Cause

L’epididimite può avere origini diverse:

  • nelle persone più anziane l’infezione si verifica più spesso a causa di reflusso vescico-ureterale (quando l’urina risale all’indietro dalla vescica agli ureteri) e a causa della presenza di batteri comuni come l’Escherichia coli;
  • nelle persone tra i 20 e i 40 anni, invece, è causata più comunemente da malattie trasmesse sessualmente, in particolare dai batteri della gonorrea e della clamidia, che vengono introdotti durante il rapporto sessuale;
  • nei ragazzi in età adolescenziale o bambini è dovuta in maggior parte a causa di traumi o attività sportive ripetitive (tra cui il ciclismo), in quanto la mobilità e la frizione dello scroto può causare infiammazione.

Cause meno frequenti di epididimite sono rappresentate da infezioni causate dall’avversione all’assunzione di alcuni medicinali o dalla presenza di virus (come quello della parotite).

Sintomi

Il sintomo principale e più avvertibile di epididimite è il dolore a livello dello scroto, di solito unilaterale, principalmente nella zona superiore e posteriore, accompagnato spesso da gonfiore e indurimento della parte, nonché eritema. Il dolore può presentarsi qualche volta in modo acuto, ma è più comune che insorga in modo graduale, iniziando come dolore al fianco e all’addome che raggiunge poi lo scroto.

Altri sintomi che potrebbero palesarsi sono:

  • difficoltà o dolore nell’urinare;
  • minzione frequente e urgenza nello stimolo;
  • incontinenza urinaria;
  • perdite uretrali.

Quando la causa è batterica potrebbe esserci anche la presenza di febbre e nausea.

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Diagnosi

La diagnosi di epididimite innanzitutto avrà inizio con un’anamnesi completa del paziente, soffermandosi soprattutto su precedenti storie di malattie sessualmente trasmissibili, eventuali infezioni del tratto urinario, e la storia del paziente in termini di traumi precedenti o attività sportive ripetute.

All’esame obiettivo si potrà rilevare il gonfiore della parte e dolore alla palpazione, lo scroto apparirà infiammato e indurito.

Successivamente si potrà procedere con analisi delle urine con relativa coltura delle stesse e, nei casi in cui la causa sospettata è una malattia sessuale, si dovrà eseguire un tampone uretrale.

Altri test ed esami diagnostici che si possono effettuare sono:

  • ecografia, che può dare evidenza diretta dell’infiammazione dell’epididimo;
  • TC, utile a rilevare patologie o problemi al tratto urinario.

L’ecografia è utile nel distinguere l’epididimite dalla torsione testicolare: il dolore alla zona scrotale è infatti sintomo principale di entrambe, e solamente un esame diagnostico per immagini può escludere la torsione e confermare l’infiammazione.

Cura

Una volta individuata la causa scatenante l’infiammazione, ci si adopererà per risolverla, in ogni caso il trattamento principale è farmacologico: gli antibiotici verranno prescritti in base al batterio che causa l’epididimite.

Generalmente l’infiammazione migliora dopo due o tre giorni dall’assunzione del trattamento antibiotico, mentre i sintomi ad essa associati, quindi il dolore, potrebbe persistere per diverse settimane.

Come aiuto nella gestione del dolore e del gonfiore dello scroto può rivelarsi utile applicare del ghiaccio; nei casi di epididimite causata da attività sportive ripetute può essere sufficiente consigliare innanzitutto il riposo assoluto dalle attività che hanno causato l’infiammazione, nonché l’assunzione di farmaci antinfiammatori e l’utilizzo di supporti, come ad esempio sospensori e cinture che mantengano più stabile possibile la parte.

Ovviamente è consigliato sospendere l’attività sessuale nei casi di infiammazione dovuta da malattie sessualmente trasmissibili, mentre può essere utile assumere molti liquidi nei casi di infezioni del tratto urinario.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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