
Guerra e distruzione, disastri umani e disastri ambientali, ma un briciolo di speranza c'è, quantomeno rimanendo nella sfera proprio ambientale. Di recente quanto è accaduto a Nova Kakhova con la distruzione della diga, ha pochi precedenti, però in un'altra città si sta già cercando di ripartire. In questo caso ci troviamo a Tyligulska, città ucraina dove il gruppo DTEK sta per inaugurare una prima parte, di quel che poi sarà, dell'impianto eolico dalla capacità energetica di 114MW (si arriverà poi a 500MW).
Nella primavera del 2023, 19 turbine eoliche inizieranno a generare elettricità per sostenere il bilancio energetico dell'Ucraina. L'implementazione del progetto, nella regione di Mykolaiv nel sud dell'Ucraina, è un altro passo verso il raggiungimento dell'ambizione dell'iniziativa "30 to 2030", con l'obiettivo di 30 GW di capacità di energia rinnovabile installata in Ucraina entro il 2030.
L'attuale capacità di energia rinnovabile installata in Ucraina, comprese le strutture temporaneamente occupate nel sud del paese, è di circa 10 GW. Un aumento della produzione di energia verde a 30 GW significherebbe che le energie rinnovabili costituiscono il 50% della produzione di energia dell'Ucraina.
Il 2030 è dietro l'angolo, e nemmeno al 2050 manca moltissimo. Ma c'è chi è ottimista: le Hawaii, per esempio, che hanno sottoscritto un piano di collaborazioni per puntare al 100% di energie rinnovabili addirittura entro il 2045.
Per farlo puntano alla costituzione di una rete energetica resiliente e pulita sfruttando le stesse risorse hawaiane, per il popolo hawaiano.
Il programma per il raggiungimento del 100% di energie rinnovabili nelle Isole Hawaii si chiama IGP, Integrated Grid Plan: a pathway to a clean energy future, ovvero Piano a rete integrata: un percorso verso un futuro energetico pulito. È stato presentato dalla principale società elettrica hawaiana (che soddisfa il 95% della domanda delle isole), la Hawaiian Electric. L'obiettivo? Raggiungere il 100% di fonti rinnovabili entro il 2045.
Per la prima volta l’Ocse – l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – ha deciso di prendere posizione e di chiedere alle grandi aziende a compiere scelte concrete a tutela degli animali. Nelle nuove linee guida per le multinazionali è stato finalmente inserito un aspetto centrale, ancora spesso ignorato: il benessere animale.
Quello dell’Ocse è un primo passo dalla portata storica per garantire le migliori condizioni di vita possibili a tutti gli esseri senzienti: i diversi settori produttivi che prevedono il coinvolgimento e lo sfruttamento di animali – dal chimico-farmaceutico al tessile – sono chiamati a impegnarsi per fare del loro meglio attraverso politiche aziendali e pratiche più etiche e sostenibili.
Una mossa, quella annunciata in conferenza stampa dal sindaco Dario Nardella, che mira a limitare il raggio d’azione di piattaforme per l’affitto di alloggi per pochi giorni.
Quello degli affitti brevi è un problema che in città – come nel resto d’Italia – perdura ormai da anni. Considera che solo oggi, a Firenze, ci sarebbero più di 11mila case adibite a questi utilizzi, 8mila delle quali localizzate proprio tra le vie del centro storico.
Può sembrarti una miniera d’oro per le città ma l’overtourism, il turismo di massa, in realtà sta diventando un problema sempre più serio per la “salute” delle grandi città d’arte del nostro Paese, i suoi residenti, il decoro di strade e piazze ma anche gli interessi degli imprenditori locali del settore.
Il Comune si prepara quindi a due grosse novità. Una è “un provvedimento per il divieto, non retroattivo, di utilizzare immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi, tipici delle piattaforme come Airbnb e simili, in tutta l’area Unesco del centro storico” ha spiegato Nardella dai tavoli di Palazzo Vecchio.
Verrà vitata quindi l’iscrizione al registro della Città metropolitana per il versamento della tassa di soggiorno necessaria per certificare il cambio di destinazione d’uso di un immobile e metterlo in affitto su piattaforme come Airbnb. Chi possiede un immobile ad uso residenziale, dunque, non potrà più metterlo a disposizione dei turisti per affitti di 1-2 giorni.
La speranza è che in questo modo si disincentivi la pratica degli affitti brevi ridando più spazio a quelli di lungo periodo e al ritorno della residenza stabile nel centro storico.
Ti ricordi la Via dell'Amore? Si tratta di un percorso suggestivo a picco sul mare che collegava due delle Cinque Terre: Riomaggiore e Manarola. Era chiusa dal 2012 a causa di una frana che l'aveva resa quasi completamente impraticabile e nella quale erano anche rimaste ferite quattro turiste autraliane. La bella notizia è che oggi, finalmente, riapre! Per il momento è solo un breve tratto, un piccolo segno di speranza che guarda però all'estate 2024, quando dovrebbero essere completati tutti i lavori di rimessa in sicurezza. La riapertura è stata fatta l'8 giugno 2023, dopo una pausa forzata di 11 anni.
E successivamente, in programma è previsto che , la Via dell'Amore venga trasformata in un museo dove ciascun ingresso costerà 5 euro. Ti troverai quindi di fronte a un'esperienza su più livelli, dove sarà accentuato il legame con le bellezze del luogo, al di là di quelle più note. Una strategia che punta a gestire meglio un numero di visitatori destinato a crescere.
Il nuovo tratto aperto è già stato affidato alla gestione di un'azienda, Costa Edutainment, ma dovrai attendere il 1 luglio per potervi accedere.
Prima del 2030 non potremo vederla solcare i mari, però si prospetta un qualcosa di mai visto. Un progetto nel segno della sostenibilità che si prospetta di cambiare il modo di navigare. Ti sto parlando della prima nave da crociera che sarà elettrica e interamente alimentata da energia rinnovabile. Progettata da Sea Zero, azienda norvegese la quale ha annunciato insieme ad altri partner nazionali, nel marzo 2022, che il viaggio è incominciato.
Principalmente le due fonti energetiche rinnovabili saranno quella solare o fotovoltaica e quella eolica. Le vele verranno sostituiti da enormi pannelli solari con un'altezza che arriverà sino ai 50 metri.
La forma della nave è molto aerodinamica, proprio per ridurre i consumi di energia e risparmiare sulla batteria. Al suo interno, inoltre, si trovano ben 270 cabine, che possono ospitare 600 persone, 100 membri dell’equipaggio e 500 passeggeri.
La nave sarà elettrica anche per un altro aspetto. Ogni passeggero prima di salire a bordo dovrà scaricare un app specifica. Un app che servirà per monitorare i consumi a bordo di acqua e di energia, come nel caso di aria condizionata, doccia e molto altro. L’autonomia della nave dovrebbe aggirarsi sulle 350 miglia nautiche. Ciò significa che per affrontare un viaggio di una decina di giorni, necessiterà di almeno 7 ricariche.
Nonostante il Tar di Trento abbia già sospeso l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5 fino a fine giugno, per LNDC Animal Protection – associazione impegnata nella difesa degli animali – la sentenza del tribunale non avevo messo del tutto al sicuro i due orsi tanto da decidere di far ricorso al Consiglio di Stato contro queste pronunce.
Il risultato? Il Consiglio di Stato ha concesso udienza all'associazione a metà luglio: in quell'occasione la LNDC Animal Protection chiederà l'annullamento della decisione di uccidere i due orsi. Di fatti, per come stanno le cose ora, alla fine del periodo di sospensione, la Provincia Autonoma di Trento potrebbe essere libera di abbattere i due esemplari.
Ad Alba, il plogging diventa un affare del comune. Nel senso che da oggi ci saranno un regolamento, un albo e una giornata al mese ufficialmente dedicata alla corsa e alla raccolta rifiuti. Sì: Alba è la prima città al mondo ad aver deciso di istituzionalizzare il plogging, ad aver dato dunque una cornice formale all’innovativa disciplina che sensibilizza le coscienze di grandi e piccoli e li stimola a prendersi cura del proprio territorio in modo facile e concreto semplicemente facendo sport.
La decisione è stata annunciata lo scorso 5 giugno in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente e ha ricevuto la definita luce verde durante l’ultimo consiglio comunale, andato in scena la settimana successiva: la prova, insomma, di come lo spirito di questo sport – ovvero che per contribuire a salvare il nostro Pianeta bastano un sacchetto, dei guanti e tanta buona volontà – sia penetrato nel profondo, nel Dna di un’intera città e della giunta guidata dal sindaco Carlo Bo.
La rivoluzione della mobilità leggera e a due ruote continuerà. Una frase che diffonde certezza quella espressa dalla società di Bloomberg Philantropies. E, sì sappiamo perfettamente anche come andare in bici per esempio assicura un apporto rilevante anche al nostro ambiente, oltre che a benefici per la nostra salute.
E in occasione della giornata mondiale della bicicletta che si è tenuta il 3 giugno Bloomberg ha anche annunciato i vincitori del suo premio, il premio ‘BICI'. Sono 10 le città che hanno vinto e questo permetterà loro di sviluppare infrastrutture ciclabili e progetti stradali innovativi per migliorare la qualità della vita di quartiere.
Il Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure (BICI) garantirà dei fondi progettuali alle realtà urbane selezionate. Fondi, da 400mila euro, che però dovranno essere spesi per implementare la mobilità ciclabile.
Grazie anche alla collaborazione con la Global Designing Cities Initiative (GDCI), le città verranno seguite da massimi esperti di ingegneria urbana che aiuteranno a realizzare nuove opere e strutture ciclabili. È garantito anche il coinvolgimento dei residenti.