Melanoma. Ovvero un tumore della pelle. È la nuova sfortunata diagnosi recapitata a Sarah Ferguson, Duchessa di York.
Ex moglie del principe Andrea e madre della principessa Beatrice e della principessa Eugenia, Sarah Ferguson, oggi 64enne, ha scoperto della nuova malattia a soli sei mesi dall’operazione e dai trattamenti per rimuovere un pregresso tumore al seno.
Come ha raccontato il Sun, il melanoma è stato rilevato dopo la rimozione di alcuni nei avvenuta durante la chirurgia ricostruttiva dopo la mastectomia.
Alle analisi, uno di questi è risultato maligno e ora i medici stanno indagando ulteriormente per capire a che stadio si trova la malattia e se dunque è stato individuato per tempo.
Sembra non esserci pace, dunque, per la famiglia reale inglese. La notizia della Duchessa di York arriva infatti a breve distanza da quella del ricovero di Kate Middleton per una presunta isterectomia e dall’annuncio dell’operazione alla prostata di Re Carlo.
Fare chiarezza sull’estensione della melanoma, dalla sede di origine è strettamente fondamentale per capire come intervenire a livello terapeutico.
Se il tumore si trova in fase iniziale, si può pensare di procedere con la chirurgia per asportare il tessuto malato e anche una parte di quello sano circostante, così da essere sicuri di eliminare tutte le cellule cancerose.
La strada dell’immunoterapia è una delle alternative più innovative e prevede l’utilizzo di anticorpi monoclonali per riattivare l’azione difensiva del sistema immunitario e colpire le cellule tumorali.
Le tempistiche di risposta sono medio-lunga risposta ed è caratterizzata anche da un’eventuale tossicità tardiva: bisogna dire però che circa il 50% dei pazienti trattati mostra risultati importanti in termini di incremento della sopravvivenza. Quando i trattamenti immunoterapici sono associati tra loro, i tassi di risposta possono raggiungere anche l’80%.
Il ricorso alla radioterapia resta importante specialmente nel caso di metastasi a livello osseo o cerebrale oppure in quei parenti non operabili per comorbidità. Integrata con altri trattamenti, la radioterapia ha uno scopo scopo terapeutico oppure come palliativo dei sintomi: in fase di post-chirurgia, può essere impiegata nei casi di asportazione incompleta per ridurre il rischio di recidiva.
Esiste poi un’altra forma di trattamento che è la cosiddetta terapia target, basata su farmaci pensati apposta per colpire specifici bersagli molecolari coinvolti nella crescita e nella proliferazione incontrollata delle cellule tumorali.
Si tratta di farmaci personalizzati e realizzati sulla base di informazioni specifiche rilevate dalle cellule tumorali del tumore del paziente.