
Si chiama sideremia l'esame che serve per misurare la concentrazione di ferro presente nel sangue. È importante che il tuo corpo abbia sempre a disposizione le giuste quantità di questo minerale, che è uno dei componenti dell'emoglobina, una proteina fondamentale per il tuo organismo perché è responsabile di raccogliere le molecole di ossigeno, che si legano proprio al ferro, per poi trasportarle a tutti gli organi e tessuti.
Solitamente il test della sideremia viene prescritto dal medico quando si sospettano delle possibili alterazioni rispetto ai valori normali, che potrebbero dipendere da diverse cause. Ad esempio, una sideremia alta può essere provocata da trasfusioni di sangue ripetute, con il rischio che il ferro accumulato diventi dannoso per alcuni organi, come cuore o fegato; al contrario, i livelli di sideremia possono abbassarsi quando non viene introdotto abbastanza ferro con la dieta oppure a causa di infezioni o tumori che portano i tessuti ad assorbire più quantità del minerale.
L'esame si effettua con un semplice prelievo del sangue: di seguito ti spiegherò come prepararsi e cosa significano i risultati che potresti ottenere.
La sideremia indica la quantità di ferro presente nel sangue, ma per essere più precisi questo termine si riferisce al ferro che si trova legato alla transferrina, ovvero una proteina che ha la funzione di trasportare il minerale in varie zone del corpo, agli organi e soprattutto nel midollo osseo.
Il ferro, infatti, non può circolare liberamente nel sangue, dato che risulterebbe tossico per l'organismo: dei 3-5 grammi presenti nel corpo di un adulto sano, una parte del ferro viene usata per la produzione di emoglobina, una parte viene conservata sotto forma di ferritina, che rappresenta le riserve ferrose a disposizione del tuo corpo, ed infine un'ultima parte è legata alla transferrina e viene chiamata ferro di trasporto.
Le concentrazioni di ferro legate alla transferrina sono molto basse rispetto a quelle totali presenti nell'organismo, ma è importante sapere se i valori sono sempre nella norma, dato che il ferro di trasporto svolge funzioni fondamentali, come partecipare al processo di formazione dell'emoglobina. Per esempio, una sideremia troppo bassa potrebbe dipendere sia da condizioni fisiologiche come la gravidanza, che da situazioni più preoccupanti come l'anemia sideropenica, alcuni tumori o malattie infettive, mentre livelli troppo alti possono essere associati anche a delle malattie genetiche.
La misurazione della sideremia serve per verificare la quantità (e di conseguenza le riserve) di ferro presente nel siero. Il siero è il liquido rimasto dal sangue quando i globuli rossi e i fattori della coagulazione sono stati rimossi. Il test può rivelare se il ferro è alto o basso in modo abnorme, situazioni che possono nascondere doversi problemi di salute.
Normalmente, a spingere il tuo medico a prescriverti l'esame della sideremia sono dei valori alterati di ematocrito ed emoglobina dopo aver effettuato un emocromo completo, ma il test può essere utile anche per diagnosticare vari tipi di anemia o per monitorare l'efficacia di un trattamento per la carenza di ferro.
In un soggetto in buona salute, i valori normali di sideremia sono compresi tra 53 e 167 mcg per decilitro di sangue nell'uomo, mentre sono leggermente inferiori nelle donne, tra 49 e 151 mcg/dl.
Tieni presenti che i risultati del test possono essere influenzati da fattori come il sesso e l'età, ma anche da situazioni più personali e specifiche, come l’ora del giorno, il flusso mestruale, l’assunzione di alcuni farmaci (come la pillola anticoncezionale) o integratori a base di ferro.
Se hai la sideremia bassa significa che i livelli del ferro di trasporto presente nel sangue sono insufficienti, una carenza che generalmente è dovuta a sanguinamenti abbondanti e prolungati, come nel caso di un flusso mestruale intenso, ma anche ad un ridotto assorbimento del ferro da parte dell'intestino, ad un fabbisogno aumentato come in caso di gravidanza o allattamento e, più raramente, ad un insufficiente apporto di ferro attraverso la dieta.
Ci sono diverse condizioni o patologie che possono sfruttare uno di questi meccanismi e rientrano quindi tra le possibili cause di un abbassamento della sideremia:
Tra i sintomi che potresti avvertire in caso di carenza di ferro nel sangue ci sono:
L'aumento della sideremia è una condizione meno comune che i ndica un eccesso di ferro e può essere causata da:
I sintomi che potrebbero portare il medico a sospettare un eccesso di ferro e quindi a richiederti il dosaggio della sideremia sono:
Il dosaggio della sideremia è un semplice esame del sangue e non c’è bisogno di una preparazione particolare, se non per il fatto che dovrai rimanere a digiuno per almeno 12 ore prima del test, che normalmente viene eseguito di mattina.
La sideremia si misura prelevando un campione di sangue dalla vena del braccio con una puntura. Di solito questo esame viene eseguito insieme altri test per la valutazione del metabolismo del ferro, come la ferritina, la transferrina e la capacità legante totale (TIBC).
Per evitare di influenzare i risultati, se stai prendendo integratori a base di ferro il medico potrebbe chiederti una sospensione tre o quattro giorni prima dell’esame. I risultati vengono consegnati mediamente in un paio di giorni.
Naturalmente sarà il tuo medico di fiducia ad osservare insieme a te i risultati degli esami sostenuti, suggerendoti eventuali indagini di approfondimento per arrivare ad una diagnosi o consigliandoti già i primi trattamenti per risolvere i valori alterati.
Tuttavia, devi sapere che una sideremia alta o bassa non è sufficiente per preoccuparsi o per capire cosa sta succedendo al tuo organismo, dato che i suoi valori possono essere influenzati da molti fattori. Per questo motivo, questo test viene accompagnato spesso da altri esami, come il dosaggio della ferritina (ferritinemia) o della transferrina (transferrinemia), che daranno maggiori informazioni sul metabolismo del ferro, rendendo più facile individuare problemi come la carenza del minerale, le anemie o la presenza di altre malattie.
Fonti| Centro Santagostino; Istituto Superiore di Sanità
(Pubblicato da Valentina Rorato il 20-8-2020
Modificato da Alessandro Bai il 14-9-2022)