
Una scoperta dal valore eccezionale: una spedizione scientifica che ha esplorato le acque profonde della Riserva Marina delle Galapagos si è imbattuta in una barriera corallina completamente incontaminata , di cui si ignorava l'esistenza. La barriera si trova in cima a una montagna sottomarina inesplorata, con oltre il 50% della struttura costituita da corallo vivo, un dato eccezionale per queste profondità.
José Dávalos, ministro dell'Ambiente, dell'Acqua e della Transizione Ecologicadell'Ecuador – a cui appartengono politicamente le Galapagos – non riesce a contenere la sua gioia per la scoperta. Su Twitter ha scritto: “Ancora una volta le Galapagos ci sorprendono! – riferendosi a una scoperta simile avvenuta qualche tempo fa – Una spedizione scientifica scopre la prima barriera corallina totalmente incontaminata, lunga circa 2 km, a circa 400 metri sulla cima di una montagna sottomarina, con abbondante vita marina”.
Si tratta di una riforma a livello europeo del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE, anche per il trasporto aereo e marittimo, il meccanismo di aggiustamento delle frontiere del carbonio e un nuovo fondo sociale per il clima. Prima di parlare di carbon tax però, è bene ricordare che per ETS intendiamo il mercato delle emissioni di Co2 in Europa, l'European Union Emissions Trading System, ovvero quello che è a tutti gli effetti uno dei principali strumenti adottati dall'Unione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione della Co2 nei principali settori industriali, incluso quello dell'aviazione. Se non lo sapevi infatti, l'UE si è impegnata a ridurre del 62% entro il 2030 le emissioni di gas serra nei settori ETS rispetto ai livelli del 2005.
Arte, design e soprattutto cultura. Il Salone Internazionale del Mobile di Milano, giunto quest’anno alla sua 61esima edizione, è nato nel 1961 per promuovere le esportazioni italiane dell’industria dell’arredo e dei suoi complementi, ma negli anni si è fatto sempre più promotore di una cultura che, a seconda del periodo storico, si è sviluppata seguendo determinate tendenze e movimenti di pensiero. E non mancano poi numerosi esempi di aziende, scuole e accademie che, nel partecipare alla nota kermesse, presentano progetti legati al tema del design, della sostenibilità e del riciclo.
Alla Milano Design Week, per esempio, partecipa RUFA – Rome University of Fine Arts con il progetto SLURP – Social Ludic Urban Regeneration Project, nell’ambito del quale un hub creativo lavorerà su possibili declinazioni del design, ipotizzando scenari applicativi e ricerche differenti dal tradizionale. I campi d’azione varieranno dal Landscape Design, con arredi urbani naturali fatti di cartone riciclato, terra ed erba, al Visual Design, con opere pittoriali su larga scala e segnaletica orizzontale per ravvivare Piazza Schiavone e collegarla alla scuola, fino al Product Design, con workshop incentrati sulle potenzialità del pallet.
Primo poi un annuncio di quest'importanza doveva essere fatto e nessun momento forse poteva essere migliore di questo. Dal 2040 le grandi potenze governative mondiali puntano a non produrre più un nuovo inquinamento da plastica. L'impegno e la promessa è stata presa dai ministri dell'ambiente riuniti a Sapporo in Giappone per il G7 che si teneva proprio per parlare di temi ambientali. La notizia si è meritata grandi titoli sui media internazionali, ma proviamo adesso ad approfondirla meglio. Il 2040, significa anche tra 17 anni e se da un lato è assolutamente un bene, perchè vuol dire che non manca molto, dall'altro lato 17 anni significa anche stravolgere intere filiere e settori di tutto il mondo che non solo producono plastica, ma la utilizzano anche. Una rivoluzione enormemente più grande di quella a cui l'Europa ha pensato per le auto con lo stop alla produzione di motori endotermici dal 2035. Questo perchè, per prima cosa, non viene considerato solo il vecchio continente, ma tutto il mondo e poi, come detto, riguarda non una sola filiera e il suo indotto, ma tutte le industrie mondiali.
Il calcio più bello del mondo, lo sappiamo è quello inglese, è la Premier League, per visibilità, risorse economiche e campioni che militano nei club inglese. Cito solo uno e può bastare: "Erling Haaland" (attualmente il capocannoniere del campionato inglese con 32 gol in 28 presenze). Adesso la Premier League al suo fascino vuole aggiungere anche una ricetta che in molti, se non tutto il mondo, apprezzeranno. La Premier League punta a diventare un campionato a emissioni zero entro il 2030. Perchè adesso questo diventa il principale obiettivo per gli sportivi inglesi? È stato, di recente, pubblicato un report che ha spaventato (diciamo così), molti club di calcio. Il think thank sul cambiamento climatico, Rapid Transition Alliance (Rat) insieme all'Università di Waterloo hanno indicato che 23 stadi su 92 presenti in Inghilterra rischiano di finire sott'acqua entro il 2050. Nello studio vengono citati stadi come lo Stamford Bridge del Chelsea e il nuovo London Stadium del West Ham, ma anche il Craven Cottage del Fulham e il St Mary's Stadium del Southampton. Tutti questi stadi sono minacciati dal climate change e dal riscaldamento globale e per questo motivo serve che il calcio inglese trovi al più presto una soluzione. A fine marzo, il capo dello sport britannico, Sally Munday, ha pubblicato alcuni obiettivi da dover centrare e rispettare: emissioni zero per tutte le organizzazioni sportive entro il 2030, con i primi impatti positivi e benefinici per l'ambiente entro il 2040. Se ancora non c'è una stretta per quanto riguarda gli spostamenti con aerei, pullman o treni (che producono maggiori emissioni), un cambio di passo invece è previsto per gli stadi.
In certe zone urbane gli spazi sono troppo risicati e gli alberi non ci stanno. In altre la CO2 da assorbire è fin troppa e il verde che già c'è non svolge completamente la sua funzione. In quei casi un piccolo aiutino non guasterebbe, e quando le piante non bastano in loro soccorso arriva la tecnologia. Che, tuttavia, non può fare altro che imitare la natura stessa, prendendo da lei esempio e replicandone le modalità. È il caso di questi alberi in forma fluida: si chiamano esattamente "Liquid3" e sono stati inventati allo scopo di replicare le funzioni degli alberi negli spazi in cui ne servirebbero di aggiuntivi, per purificare l'aria attraverso un processo naturale supportato dalle ultime scoperte in ambito tech.
"Liquid3" è una struttura che ricorda una pensilina dei mezzi pubblica. In realtà, fa pensare a qualcosa a metà tra una centralina elettrica e un grande acquario. Si trova nei centri delle città, ma il suo scopo è totalmente diverso. Al suo interno presenta infatti un liquido verde: si tratta di 600 litri d'acqua all'interno dei quali galleggiano delle micro-alghe in grado di catturare anidride carbonica. Sono davvero efficienti: si parla di una capacità maggiore di 50 volte rispetto a un albero tradizionale. Proprio come avviene nella fotosintesi clorofilliana, la CO2 catturata viene poi processata e restituita nell'aria in forma di ossigeno.
Se stai pensando di acquistare una casa, e se allo stesso tempo cerchi di avere il più basso impatto sul pianeta Terra, di certo la scelta ricadrà su un immobile che abbia tutte le carte in regola per essere più sostenibile e meno impattante. Anche il mutuo, in questo senso, può aiutarti: per chi voglia comprare un'abitazione sostenibile, infatti, ci sono finanziamenti dedicati. Anche il settore bancario ultimamente si sta muovendo in una direzione sempre più eco-consapevole, offrendo prodotti finanziari dedicati alla sostenibilità. Tra questi, i mutui green si stanno diffondendo sempre di più: permettono di combinare la necessità di un'abitazione con l'impegno per l'ambiente. Come? Offrendo condizioni migliori a chi punta su immobili ad alta efficienza energetica o a chi voglia intervenire sulla propria casa con lavori di ristrutturazione energetica.
Quando parliamo di mobilità elettrica e sostenibile, il primo mezzo di trasporto a cui pensiamo è certamente l’automobile. L’abbattimento delle emissioni inquinanti non riguarda però solo i trasporti su strada: a Singapore è stato inaugurato il primo traghetto completamente alimentato a energia elettrica. Si chiama Electric Dream Ferry e sarà operativo a partire da maggio. L’ambizione dell’Autorità Marittima e Portuale di Singapore è quella di riuscire, entro il 2030, a sostituire tutti i traghetti tradizionali con mezzi elettrici che, oltre a non emettere nell’atmosfera gas climalteranti come anidride carbonica e ossidi di azoto, risultano anche molto silenziosi e dunque confortevoli per i passeggeri.
Dopo l’inaugurazione del primo Electric Dream Ferry in primavera, altri due mezzi entreranno in funzione entro la fine del 2023. “I nostri tre traghetti elettrici – scrive Jeffrey Hing, presidente esecutivo di Penguin International Limited – elimineranno ogni anno più di 6.000 tonnellate di CO2 dai cieli di Singapore”.
A Lio Piccolo, località della laguna veneziana, sono da poco cominciati i lavori di messa a dimora di 12mila alberi lungo gli argini di alcune antiche vasche di popolamento e riproduzione di pesce, con lo scopo di restituire una propria biodiversità ad un’area in disuso da decenni. Si tratta di vere e proprie vasche di allevamento naturali collegate tra loro da canali che non hanno mai necessitato di utilizzare mangimi o di stimolare artificialmente pesci e avifauna, perché per l’allevamento di specie ittiche autoctone di acqua marina o salmastrahanno sempre sfruttato solo i fenomeni naturali e la catena alimentare da essi sostenuta. Negli ultimi trent'anni però queste aree sono state abbandonate, sono scomparsi gli alberi che proteggevano le specie animali, e di conseguenza la loro popolazione ha subito un drastico calo. Da qui l'idea di dare nuova vita alle valli abbandonate e di migliorare l'efficacia di quelle ancora impiegate per l’allevamento ittico estensivo.
il calcio può e deve essere più attivo sui temi importanti come i diritti civili e la lotta alla crisi climatica e ambientale.
A questo proposito, ci sono dellesquadre che si stanno muovendo di più e meglio nel combattere l'emergenza climatica. Il loro sforzo è stato riassunto e classificato dal Football Sustainability Index 2023, il report redatto da Brand Finance che valuta gli impegni ambientali dei club dei top cinque campionati europei (la Premier League inglese, la Serie A italiana, la Bundesliga tedesca, la Ligue 1 francese e la Liga spagnola).
Al primo posto di questa classifica c'è il Liverpool, con un punteggio di 86 ottenuto con progetti come The Red Way, una campagna di sensibilizzazione dei tifosi, ma anche e soprattutto grazie ai passi avanti fatti sulla strada delle zero emissioni nette di CO2, da raggiungere impiegando le energie rinnovabili, eliminando i prodotti monouso e producendo frutta e verdura a chilometro zero fuori dallo stadio di Anfield per i tifosi che assistono alle partite.
Al secondo posto c'è il Real Betis, squadra di Siviglia, seguita da un'altra spagnola, il Real Madrid. Al quarto posto troviamo la prima delle due italiane presenti in top ten, l'Udinese (l'altra è il Milan, decimo).
La società friulana ha uno degli stadi più sostenibili d'Europa: la Dacia Arena, ristrutturata nel 2013 dopo essere diventata di proprietà del club, è alimentata unicamente da fonti rinnovabili. La divisa bianconera è inoltre prodotta da bottiglie di plastica riciclate, mentre l'Udinese è stata una delle prime società italiane ad aderire al programma Sports for Climate Action delle Nazioni Unite, che vuole rendere lo sport uno dei settori all'avanguardia nell'azione climatica.