Dall’IA alla tutela della foresta amazzonica, dalla fusione ai vaccini: ecco i dieci campioni della scienza del 2023 secondo Nature

La rivista Nature ha individuato le dieci figure che nel 2023 hanno avuto un ruolo chiave nell’evoluzione del mondo della scienza con il loro lavoro, le scoperte e i traguardi raggiunti.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Dicembre 2023
* ultima modifica il 20/12/2023

In molti casi il loro nome non ti rimbomberà nella testa come quello di attori o sportivi di ogni sorta: il loro lavoro, le scoperte, i traguardi raggiunti tuttavia influenzeranno e miglioreranno la tua vita e e quella dell’intera popolazione umana un po’ di più.

Sono le 10 persone che secondo Nature nel 2023 hanno avuto un ruolo chiave nell’evoluzione del mondo della scienza.

Ciascuna di esse ha compiuto un piccolo grande passo verso un futuro migliore nella produzione di energia in maniera sempre più sostenibile, in una sanità più efficace e sicura o nella protezione dell’ambiente in cui viviamo.

A proposito di futuro, niente più della Luna ci fa rima. Ed è qui che Kalpana Kalahasti lo scorso agosto ha portato l’India.

Kalahasti è stata il direttore della missione lunare indiana Chandrayaan-3 che, di fatto, ha inserito il paese nel ristrettissimo club di chi è riuscito a far atterrare un velivolo sulla superficie lunare. Insieme all’India ci sono l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e la Cina.

Marina Silva invece ha rappresentato una piccola luce di speranza in un anno ampiamente costellato di record negativi dal punto di vista climatico, con ondate di calore anomale, incendi e alluvioni.

Rieletta Ministro dell'ambiente e del cambiamento climatico del Brasile con il ritorno alla guida del Paese di Lula, Marina Silva ha lavorato in prima linea per la salvaguardia della Foresta Amazzonica, centrando anche diversi risultati importanti dopo il periodo buio targato Jair Bolsonaro.

Durante il suo mandato, infatti, il governo ha emesso il 40% in meno di multe per crimini ambientali e il disboscamento nell’Amazzonia è aumentato di circa 60% rispetto ai quattro anni precedenti.

Marina Silva invece ha reintrodotto una nuova versione del Piano di Azione per la Prevenzione e il Controllo della Deforestazione in Amazzonia: un progetto che tra il 2004 e il 2012 aveva permesso ridurre la deforestazione dell’83%.

Tra gennaio e luglio 2023, infatti, le sanzioni per crimini ambientali nella foresta sono aumentate del 147% rispetto alla media 2019-2022, oltre a un calo del 43% degli allarmi per deforestazione provenienti dalle immagini satellitari tra gennaio e luglio 2023, sempre in confronto allo stesso periodo nel 2022.

A proposito di ambiente e biodiversità, agli onori della cronaca quest’anno è arrivato il nome di Katsuhiko Hayashi. Si tratta di un biologo dell’Università di Osaka che è riuscito a manipolare geneticamente cellule staminali di topo ottenendo dei cuccioli a partire da topi maschi.

Il lavoro di Hayashi e dei suoi colleghi è ancora lontano da potenziali applicazioni sulla medicina riproduttiva umana ma rappresenta un passo decisivo nella lotta per la salvaguardia di alcune specie in via d’estinzione, come il rinoceronte bianco settentrionale, di cui rimangono solo due esemplari femmine.

Una delle sfide del 2023, come del 2024 e dei prossimi anni – così come di quelli venuti prima – riguarda il contrasto al cambiamento climatico e allo stesso tempo la ricerca di soluzioni più sostenibili ed efficaci per la produzione di energia pulita.

In questo senso, il nome di Annie Kritcher ha un posto di rilievo dal momento che è la fisica che ha guidato e disegnato uno dei più importanti esperimenti di fusione nucleare mai avvenuti al mondo.

Sto parlando dell’ignizione registrata al Lawrence Livermore National Laboratory in California, dove gli scienziati sono riusciti a innescare una reazione di fusione generando, per la prima volta nella storia, più energia di quella necessaria per avviare il processo.

Attraverso la tecnologia di confinamento inerziale, sono riusciti a indirizzare 192 raggi laser su una pastiglia contenente deuterio e trizio, comprimere i loro atomi fino a fonderli insieme e a generare la cifra record di 3,88 megajoule di energia di fusione.

Costato 3,5 miliardi di dollari, il progetto ha quasi  centrato un obiettivo sfuggito per decenni. Sì, perché come ti avevamo già spiegato, il guadagno di energia non è stato completamente positivo: se consideri l’energia che è stata necessaria per innescare l’intero processo, e non solo la reazione, siamo ancora in negativo.

È indubbio però che il risultato, parziale ma comunque storico, e la eco mediatica hanno aiutato a calamitare sempre più attenzione sulla ricerca atomica e quindi su un’altra fonte di energia sicura, pulita e quasi illimitata.

Un’alternativa efficace e sostenibile ai combustibili fossili è necessaria, urgente e decisiva: come sicuramente sai, è stato ribadito anche alla Cop28, con un accordo già passato alla storia.

A contribuire alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e gli organi competenti sulle cause e sugli effetti del Climate Change, in particolare delle ondate di calore estremo dovute al riscaldamento globale da anni ci pensa Eleni Myrivili, che oggi è la prima Chief Heat Officer delle Nazioni Unite.

Suo, infatti, è il compito di stimolare la responsabilità civile e sociale di ciascuno di noi e, allo stesso tempo, di assicurare lo stanziamento di fondi per supportare lo sviluppo di tecnologie di raffrescamento che non generino gas serra.

Per aumentare la consapevolezza sui modelli meteorologici mortali, Myrivili negli anni ha anche dato il via in Grecia alla pratica di dare un nome alle ondate di caldo. Ha lavorato per garantire finanziamenti per iniziative sul clima e nel 2018 ha ricevuto finanziamenti dalla Banca europea per gli investimenti per progetti di adattamento climatico, inclusa la piantumazione di spazi verdi ad Atene.

Parlare di futuro, della scienza e del mondo, oggi vuol dire anche parlare di Intelligenza Artificiale, di OpenAI e quindi di ChatGpt, il sistema intelligente che ha portato questa tecnologia al servizio di ciascuno di noi.

Significa, quindi, parlare anche di Ilya Sutskever, scienziato di origini russe dietro alla nascita di ChatGpt.

Ciò che ha portato Sutskever a dare il via a una simile rivoluzione è sempre stata la sua capacità di essere uno studente precoce e visionario. E sono le stesse caratteristiche che oggi lo spingono a fare un passo più in là, monitorando i pericoli legati a questi sistema di IA.

Molto preoccupato per la sicurezza dell’Intelligenza Artificiale, Sutskever sta lavorando alla co-conduzione del progetto quadriennale di “superallineamento” di OpenAI per orientare e controllare i sistemi di intelligenza artificiale molto più intelligenti di noi.

Accanto alla fusione, un’altra strada che la scienza sta esplorando per garantire al mondo un futuro energicamente più sostenibile ed efficace è quella che potrebbe portare alla superconduttività dei materiali.

Ovvero al raggiungimento di quella proprietà che alcuni materiali hanno allo zero assoluto, e che perdono con l’aumentare della temperatura, di annullare la resistenza elettrica.

Ciò avrebbe applicazione in tantissimi campi e potrebbe garantire costi più bassi e maggiore efficienza nella produzione e nel trasporto di energia elettrica.

Fare immondo che i materiali possano esprimere questa proprietà anche a temperatura ambiente è una delle grosse sfide su cui si stanno concentrando gli sforzi della scienza ma i risultati spesso sono ambigui e conducono verso strade controverse e senza uscita.

James Hamlin, un fisico della materia condensata presso l’Università della Florida di Gainesville, ne ha “smascherata” una, trovando problemi metodologici nel controverso lavoro di Ranga Dias, un fisico dell’Università di Rochester, New York, ed epurano così la scienza da incongruenze.

Gli ultimi nomi individuati da Nature sono quello di Svetlana Mojsov, la biochimica della Rockefeller University di New York fondamentale nell’identificare e caratterizzare la forma attiva di GLP-1, l’ormone utilizzato per lo sviluppo dei farmaci antidiabetici a base di semaglutide che, in modo sorprendente e spesso anche controverso, si sono mostrati in grado di contrastare efficacemente anche l’obesità.

C’è poi quello di Halidou Tinto, ricercatore che dirige una clinica in Burkina Faso fondamentale per il contrasto alla malaria: Tinto e il suo team infatti hanno messo a punto il vaccino R21 che la World Health Organization ha raccomandato fortemente perché potenzialmente in grado di prevenire milioni di morti in Africa.

Ultimo, ma non per importanza, è Thomas Powles. Si tratta di un ricercatore di oncologia presso il St Bartholomew's Hospital di Londra che ha portato a termine un risultato rivoluzionario nella lotta a forme avanzate di tumori alla vescica.

Powles, infatti, ha scoperto che la combinazione di due nuovi farmaci estende la sopravvivenza mediana dei pazienti affetti da queste neoplasie da 16 mesi a 2,5 anni.

Erano 40 anni che la scienza, la medicina e il mondo non sentivano una notizia del genere, parlando di tumori.

Fonte | Nature

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